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CORSI E RICORSI STORICI NELLA GUERRA INTORNO A PIAZZETTA CUCCIA – ALLA PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI CARLO SAMA “LA CADUTA DI UN IMPERO”, STEFANIA CRAXI HA RACCONTATO CHE “NELL’ESTATE 1990 SI APPALESÒ AD HAMMAMET SALVATORE LIGRESTI, CON UN MESSAGGIO DI ENRICO CUCCIA A BETTINO CRAXI. IL BANCHIERE SOLLECITAVA IL LEADER SOCIALISTA A PORSI ALLA TESTA DI UN MOVIMENTO CHE DISARTICOLASSE IL VECCHIO ASSETTO POLITICO, PER APRIRE IN SINTONIA CON I POTENTATI ECONOMICO FINANZIARI UNA STAGIONE NUOVA. CRAXI DISSE ‘NO’, MA POI, CON ALTRI PERSONAGGI, QUELL’OPERAZIONE SOVVERSIVA EBBE COMPIMENTO” – DOPO 35 ANNI, MEDIOBANCA È CAPITOLATA SOTTO I COLPI DEL GOVERNO DI CENTRODESTRA DI CUI, COINCIDENZE, FA PARTE FORZA ITALIA, IL PARTITO DELLA FIGLIA DI BETTINO....

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Estratto dell’articolo di Luca Di Carmine per www.lettera43.it

 

CARLO SAMA ANTONIO GOZZI E STEFANIA CRAXI

Il tour di Carlo Sama per presentare La caduta di un impero. 1993 Montedison Ferruzzi Enimont è arrivato di nuovo a Roma, nella biblioteca del Senato.

 

Ne hanno discusso Franco Bechis direttore di Open, Stefania Craxi presidente della commissione Affari esteri e difesa del Senato, Antonio Gozzi special advisor per l’Autonomia Strategica Europea, Piano Mattei e Competitività di Confindustria. In sala, tra gli altri, l’ex presidente del Consiglio Lamberto Dini.

 

Craxi jr ha sottolineato «il calvario della famiglia Ferruzzi», a causa di quella «falsa rivoluzione che va sotto il nome di Tangentopoli», dei «teoremi del non poteva non sapere» riferito alla sentenza che condannò suo padre. Craxi ha raccontato anche una serie di «operazioni sovversive», come quando «nell’estate del 1990 si appalesò ad Hammamet Salvatore Ligresti, latore di un messaggio di Enrico Cuccia a Bettino Craxi».

 

Bettino Craxi a Hammamet

«Il banchiere sollecitava il leader socialista a porsi alla testa di un movimento che disarticolasse il vecchio assetto politico con i suoi equilibri di potere, per aprire in sintonia con i potentati economico finanziari una stagione del tutto nuova».

 

E ancora: «Lo stesso Cuccia disse, al diniego di Craxi, “è la sua ultima occasione”. Il diniego rappresentò infatti il segnale inequivocabile della sua indisponibilità a prestarsi a operazioni di establishment avulse dalla sana dialettica politica e dalle dinamiche del gioco democratiche.

 

ENRICO CUCCIA

Non rientrava nelle categorie del pensiero craxiano. La politica, con le sue regole, con le sue logiche, che richiedevano passaggi istituzionali e soprattutto legittimità popolare doveva restare il centro delle decisioni».

 

Ma poi, con altri personaggi, «quell’operazione sovversiva ebbe compimento». Tornando a quel messaggio inviato per interposta persona: sono passati 35 anni, e Mediobanca – che Enrico Cuccia aveva sempre cercato di difendere dalle intromissioni della politica – è capitolata sotto i colpi del governo di centrodestra di cui, coincidenze della storia, fa parte Forza Italia, il partito della figlia di Bettino. [...]

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STEFANIA CRAXI ALLA BIBLIOTECA DEL SENATO