matteo salvini massimiliano romeo

“LA SVOLTA A DESTRA NON PAGA, DOBBIAMO TORNARE AI TERRITORI” – IL NEO-SEGRETARIO DELLA LEGA LOMBARDA, MASSIMILIANO ROMEO, MANDA UN MESSAGGIO CHIARO A SALVINI: “LA DESTRA È UN CAMPO OCCUPATO DA GIORGIA MELONI, LA GENTE VOTA L’ORIGINALE. NOI SIAMO IL MOVIMENTO DEL TERRITORIO” – IL “CAPITONE” RIVENDICA LA SCELTA DI TRASFORMARE IL PARTITO IN MOVIMENTO NAZIONALE: “È UTILE ANCHE PER LA LOMBARDIA” – IL DAGOREPORT: SALVINI HA FATTO RITIRARE IL SUO CANDIDATO, LUCA TOCCALINI, PER MANDARE UN MESSAGGIO DI PACE E RICOMPATTARE IL PARTITO IN VISTA DELLA SENTENZA DEL PROCESSO OPEN ARMS (SPERA IN UNA CONDANNA PER DIVENTARE “MARTIRE DELLA GIUSTIZIA”)

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA FACCIA HA RITIRATO DALLA CORSA PER LA SEGRETERIA DELLA LEGA IN LOMBARDIA IL SUO CANDIDATO LUCA TOCCALINI. E ORA IN LIZZA C’È SOLO MASSIMILIANO ROMEO, UNA VOLTA SUO FEDELISSIMO - UNA MOSSA SOSPINTA SOPRATTUTTO DALL’ASSOLUTO BISOGNO DI SALVINI DI AVERE PIÙ UNITI CHE MAI I CAPOCCIONI DELLA LEGA: PER IL 20 DICEMBRE È ATTESA LA SENTENZA PER IL PROCESSO OPEN ARMS - IL CAPITONE SPERA IN UNA SENTENZA DI CONDANNA: DIVENTARE "MARTIRE DELLA GIUSTIZIA" SUL TEMA DELLA MIGRAZIONE POTREBBE TRASFORMARSI IN UNA MEDAGLIA SUL PETTO PER RISALIRE NEL CUORE DEI LEGHISTI SEMPRE PIÙ DELUSI - DOPO LE SCONFITTE ALLE POLITICHE E ALLE REGIONALI, CON LA LEGGE SULL’AUTONOMIA FATTA A PEZZI, ORA LE SORELLE MELONI VOGLIONO SALIRE ANCHE SUI TRENI, DOVE SALVINI, COME MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, VUOL FARLA DA PADRONE. IL BORDELLO CONTINUA: FINO A QUANDO?

https://www.dagospia.com/politica/dagoreport-riuscira-matteo-salvini-ritrovare-fortuna-politica-418250

 

1 - SALVINI SULLA GRATICOLA

Estratto dell’articolo di Francesco Moscatelli per "La Stampa”

 

massimiliano romeo congresso regionale lega lombarda foto lapresse

Un po' seduta di analisi collettiva. Un po' momento catartico. Il congresso lombardo della Lega andato in scena ieri a Milano […] sembra una di quelle riunioni di famiglia dove ognuno dice finalmente quello che pensa. I problemi sul tavolo, del resto, sono parecchi, a cominciare dai risultati deludenti delle ultime elezioni, dal percorso incidentato dell'autonomia differenziata e dai rapporti difficili con Forza Italia.

 

Il protagonista della giornata è il neo-segretario lumbard Massimiliano Romeo, già capogruppo al Senato […], eletto per acclamazione dopo che i suoi due sfidanti Luca Toccalini (leader dei giovani) e Christian Invernizzi (ex deputato bergamasco) si sono sfilati. Un segnale di unità formale in un momento delicato: venerdì a Palermo dovrebbe arrivare la sentenza del processo Open Arms nel quale il segretario e vice premier Matteo Salvini rischia una condanna a sei anni.

 

salvini romeo

Romeo, spilletta con l'Alberto da Giussano e la bandiera lombarda sul bavero (diversa dall'«albertino» dorato che Salvini invita sempre tutti gli eletti a indossare), sale sul palco per quella che appare una prova generale del congresso federale. Congresso che, secondo gli ultimi rumors, potrebbe svolgersi il terzo fine settimana di febbraio.

 

«Matteo, sai che sono stato sempre leale con te, ma se non parliamo più del Nord, al Nord i voti non li prendiamo più» va all'attacco Romeo, citando più volte Umberto Bossi e Bobo Maroni. […] Sono due gli aspetti su cui Romeo si concentra: la gestione del partito e la linea politica. Per quanto riguarda il primo promette la «fine della stagione dei nominati» e chiede che «la militanza non sia trattata da manovalanza per poi lasciare che decida tutto un comitato ristretto».

matteo salvini congresso regionale lega lombarda foto lapresse

 

Boccia la Lega delle personalità, «la Lega di Zaia, la Lega di Fedriga, la Lega di Vannacci» mentre auspica il ritorno a una «Lega delle comunità». Sulla linea politica, invece, chiede di aggiustare la rotta della Lega nazionale affiancando ai temi identitari (immigrazione, grandi opere strategiche, battaglia anti-woke) il ritorno al sindacato del territorio. «Nell'immaginario collettivo la destra sarà sempre rappresentata dalla Meloni - dice - . È inspiegabile questo continuo cercare un posizionamento politico nuovo e dimenticarci di coltivare il nostro spazio politico. La Lega rappresenta il movimento del territorio».

 

Il neo-segretario si spinge a ipotizzare di trasformare la corrente nordista in una specie di costola autonoma della Lega nazionale, su modello del rapporto che c'è in Germania fra i cristiano-sociali bavaresi della Csu e la Cdu.

 

romeo salvini molinari

[…] Romeo non è l'unico a criticare l'attuale linea del Carroccio. Poco prima fa lo stesso il presidente della Lombardia Attilio Fontana, che svestendo il suo abito istituzionale si dice «incazzato» e risfodera lo slogan «Padania libera». «Se continuiamo a dire che va tutto bene, nascondiamo qualcosa - alza la voce Fontana, anche lui molto applaudito -. Ci sono tante cose che vanno bene, ma anche altre che non vanno bene. Io sono qui a combattere a favore della Lombardia e a favore del Nord. Tutto il resto non mi interessa».  […]

 

 

matteo salvini congresso regionale lega lombarda foto lapresse

2 - TENSIONI NELLE REGIONI CHIAVE IL LEADER FARÀ LE ASSISE NAZIONALI MA NON SI VOTERÀ SU DI LUI

Estratto dell’articolo di Cesare Zapperi per il “Corriere della Sera”

 

Massimiliano Romeo vorrebbe ripristinare il Sole delle Alpi e la cerimonia sul Monviso alla sorgente del Po. Attilio Fontana dice che gli piacerebbe tornare ai tempi di «Padania libera». Giancarlo Giorgetti prova nostalgia per i manifesti con la Lombardia trasformata in gallina dalle uova d’oro e auspica che vengano «tutelati dall’Unesco».

 

[…] Riti e simboli del passato servono solo a rendere più plastica e comprensibile un’istanza di ritornare, come dice il neosegretario lombardo Romeo, a parlare «alla nostra gente, ai nostri imprenditori, ai nostri artigiani». E guarda caso, è la stessa richiesta che nelle scorse settimane si è levata dal Veneto che teme di dover lasciar ammainare la bandiera Luca Zaia senza colpo ferire, ma anche dal Piemonte (che fa meno rumore ma non è meno irrequieto). […]

 

massimiliano romeo matteo salvini

Il segretario, però, ha tenuto il punto. «Su una scelta non tornerò mai indietro: si può modulare, si possono vedere i modi, ma la scelta di movimento nazionale è giusta per il paese e utile per la Lombardia». E qui ha calato sul tavolo una novità che ha colto molti di sorpresa. Nel 2025 ci sarà sì un congresso federale, ma contrariamente a quel che si pensava fino a ieri, avrà solo carattere «programmatico».

 

In altre parole, non si voterà sul segretario (in carica da 11 anni con un solo voto assembleare nel 2017 contro Gianni Fava). La partita si giocherà su un altro terreno, ma non sarà meno combattuta.

 

umberto bossi e matteo salvini

[…] Nella partita a scacchi entra anche la poltrona di capogruppo al Senato che fa gola alle componenti leghiste dell’Italia centrale e meridionale. Salvini, a domanda specifica sulla conferma di Romeo, ha preso tempo. Le spinte ci sono e c’è chi indica il cumulo dei ruoli come elemento dirimente. Ma Riccardo Molinari è segretario della Lega Piemonte e capogruppo alla Camera senza che nessuno obietti. Difficile, quindi, ipotizzare un cambio. Anche, o soprattutto, per non dare un segnale in controtendenza rispetto a chi dalla Lombardia e dal Veneto rilancia la questione settentrionale.

MATTEO SALVINI ATTILIO FONTANA

 

3. ROMEO “LA LEGA DEVE PARLARE AL NORD LA SVOLTA A DESTRA NON HA DATO RISULTATI”

Estratto dell’articolo di Antonio Fraschilla per “la Repubblica”

https://www.repubblica.it/politica/2024/12/16/news/massimiliano_romeo_segretario_lega_lombarda_intervista-423888777/

 

«A Matteo stiamo dando una opportunità. Rafforzarsi come leader del partito legittimato dal cuore della Lega, la Lombardia. Ma qualcosa deve cambiare nella linea: la svolta a destra non paga. Dobbiamo tornare a parlare ai territori. E la nostra regione deve essere valorizzata: per questo propongo una maggiore autonomia della Lega lombarda all’interno del partito».

 

Massimiliano Romeo ha appena finito il suo intervento al congresso regionale che lo ha eletto per acclamazione dopo il ritiro del salviniano Luca Toccalini.

 

[…] Senatore Romeo, lei e il governatore Attilio Fontana avete lanciato un messaggio chiaro a Matteo Salvini: tornare a parlare del Nord.

giancarlo giorgetti congresso regionale lega lombarda foto lapresse

«Guardi in questo anno e mezzo ho girato tra le sezioni del partito in tutta la regione. Ho parlato con piccoli imprenditori, attivisti. Ho raccolto sfiducia, malcontento e richieste della gente che la Lega ha rilanciato con forza. […] Se diciamo di aggiustare la rotta non è perché siamo contro il nostro segretario».

 

Il vostro, suo e di Fontana, è sembrato quasi un ultimatum a Salvini contro la Lega nazionale, è così?

«Assolutamente no, noi oggi stiamo offrendo una grande opportunità a Matteo, il nostro leader: quello di diventare ancora più forte avendo alle spalle tutto il sostegno e la forza del cuore della Lega, che è in Lombardia. Senza i voti del Nord non si va da nessuna parte […]. […]».

 

Nel suo intervento ha criticato la linea politica nazionale, perché?

umberto bossi

«Alle persone non interessa molto di Trump o Orbán se poi non risolviamo i loro problemi. La destra è un campo occupato da Giorgia Meloni, al centro ci sono Forza Italia e i vari Calenda e Renzi. La gente vota l’originale, non le copie. Noi dobbiamo coltivare il nostro spazio politico storico, perché siamo il movimento del territorio, dei territori. Siamo nati con questa missione e non siamo né di destra né di sinistra per questo. […]».

 

[…] Tornando al suo intervento, lei ha rilanciato la proposta di una Lega lombarda con maggiore autonomia. In che senso?

«Io mi ispiro al manifesto di Roberto Maroni, sulla Lega come sindacato dei territori. E difendo la mia, di terra. La Lega lombarda non deve essere solo megafono della Lega nazionale. […] Sono andato qualche giorno fa da Umberto Bossi, ogni tanto due parole con il fondatore fanno bene. Spero che venga coinvolto di più nei nostri eventi. Dobbiamo essere riconoscenti a tutti: Bossi, Maroni e Salvini. Ma siamo contro il pensiero unico». […]

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