jean noel barrot, david lammy, johann wadephul, kaja kallas abbas araghchi

CHE ARIA TIRA A TEHERAN? - NESSUN PROGRESSO NEL PRIMO INCONTRO TRA I MINISTRI DEGLI ESTERI DI FRANCIA, GERMANIA E REGNO UNITO CON L’ALTO RAPPRESENTANTE UE, KAJA KALLAS, E IL LORO OMOLOGO IRANIANO, ABBAS ARAGHCHI, PER CHIEDERE LO STOP AL PROGRAMMA NUCLEARE DI TEHERAN – LA REPUBBLICA ISLAMICA HA RIBADITO DI NON VOLER DISCUTERE CON GLI STATI UNITI, ACCUSANDOLI DI ESSERE “COMPLICI DI QUESTI CRIMIINI” - PER IL MOMENTO L’IRAN NON È INTENZIONATO A INTERROMPERE L’ARRICCHIMENTO NUCLEARE, CHE INSISTE DIRE ESSERE PACIFICO…

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Estratto dell’articolo di Francesca Basso per il "Corriere della Sera"

jean noel barrot, david lammy, johann wadephul, kaja kallas

 

Tre ore di colloqui ma nessun progresso nel primo incontro tra i ministri degli Esteri di Francia, Germania e Regno Unito con l’Alto rappresentante Ue e il ministro degli Esteri dell’Iran a una settimana dall’inizio degli attacchi ai siti nucleari e militari di Teheran da parte di Israele. […]

 

L’obiettivo dell’incontro, in un hotel di Ginevra, era convincere l’Iran ad accettare un controllo più invasivo sul programma nucleare da parte dell’Aiea e sulle attività balistiche, in modo da scongiurare l’intervento armato degli Stati Uniti. […]

 

Abbas Araghchi

Prima dell’inizio dei colloqui, il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha detto in un’intervista alla tv di Stato iraniana che «nella situazione attuale, mentre continuano gli attacchi del regime sionista» di non stare cercando «negoziati con nessuno».

 

Ha aggiunto di non avere «nulla da discutere con gli Stati Uniti, che sono complici di questi crimini» mentre ha aperto agli europei: «Se cercano il dialogo, non i negoziati, che al momento non hanno senso, non abbiamo alcun problema», ha detto precisando che la discussione si sarebbe concentrata «esclusivamente sulla questione nucleare e sulle questioni regionali» e che l’Iran non terrà colloqui sui suoi missili con nessuno.

 

Kaja Kallas

[…] Il capo della politica estera dell’Ue Kaja Kallas ha spiegato che nell’incontro hanno «concordato di discutere delle questioni nucleari, ma anche di questioni più ampie, e di mantenere aperte le discussioni». Il ministro degli Esteri francese, Jean-Noël Barrot, ha detto che «il ministro iraniano ha dato la sua disponibilità a proseguire le discussioni sul programma nucleare e su tutti i temi. Ci aspettiamo che l’Iran si impegni nella discussione, anche con gli Stati Uniti per una soluzione negoziale del conflitto».

 

Il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul ha definito i colloqui «molto seri» e ha ribadito che «per la Germania è di fondamentale importanza che gli interessi di sicurezza di Israele siano tutelati».

 

DAVID LAMMY - KAJA KALLAS - JEAN NOEL BARROT - Johann Wadephul

Il suo omologo britannico David Lammy, che giovedì ha incontrato a Washington il segretario di Stato Usa Rubio e l’inviato del presidente Trump in Medio Oriente Witkoff, ha riferito che gli europei hanno chiarito che l’Iran «non può avere un’arma nucleare» e ha invitato «l’Iran a proseguire i colloqui con gli Stati Uniti». […]

 

Secondo fonti diplomatiche, Rubio ha segnalato che Washington è aperta a colloqui diretti anche se sta preparando un eventuale intervento militare. La Cnn ha citato un funzionario americano secondo il quale il presidente Trump sostiene la diplomazia degli europei. Prima degli attacchi israeliani, Teheran e Washington stavano negoziando la possibilità di un nuovo accordo diplomatico sul programma iraniano.

 

ali khamenei trump

Per il momento l’Iran non è intenzionato a interrompere l’arricchimento nucleare, che insiste dire essere pacifico, sebbene sia l’unico Paese non dotato di armi nucleari ad arricchire l’uranio fino al 60%, poco sotto al livello del 90% necessario per la produzione di ordigni nucleari. «Forse può essere più basso, ma non lo fermeremo», ha spiegato alla Cnn Majid Farahani, funzionario della presidenza iraniana. Per l’agenzia di stampa iraniana Irna i colloqui a Ginevra sono stati «seri e con un approccio rispettoso», sono stati sospesi «per consultazioni interne» e «non segnano la fine del dialogo».

donald trump e ali khamenei