DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE…
1. IL PD CONTRO RAI3 L’IRA DEI GIORNALISTI: È UN EDITTO BULGARO
BUFERA DOPO L’ATTACCO DEL RENZIANO ANZALDI - SINISTRA DEM E OPPOSIZIONI: VOGLIONO UNA TV ASSERVITA
A.Cuz. per “la Repubblica”
In un crescendo di paradossi il Pd, che aveva promesso di cacciare i partiti dalla Rai, mette sotto accusa Rai3 e il Tg3 considerandoli ostili. E il Movimento 5 stelle, che i giornalisti aveva finito per metterli alla gogna sul blog, si erge a difesa della libera informazione attaccando il segretario della Commissione di Vigilanza Rai Michele Anzaldi (ritratto con un fotomontaggio nelle vesti del nazista Goebbels).
Non bastasse l’inversione dei ruoli, la minoranza pd si affretta a dir e che il deputato renziano sbaglia (lo fanno Alfredo D’Attorre e Federico Fornaro). Mentre i parlamentari più vicini al premier, silenti a inizio giornata, accorrono in difesa del collega dopo gli attacchi del blog di Grillo.
MICHELE ANZALDI COME GOEBBELS SUL BLOG DI BEPPE GRILLO
Ci sono molta confusione e molto nervosismo, a viale Mazzini e dintorni. Le dichiarazioni di Anzaldi al Corriere della Sera («C’è un problema con Rai3 e il Tg3, purtroppo non hanno seguito il percorso del partito democratico, non si sono accorti che c’è un nuovo segretario», o anche «Ballarò sforna a raffica editoriali contro il governo, intervista in pompa magna un grillino a settimana») hanno sollevato la reazione della Federazione Nazionale della Stampa, che con l’Usigrai - il sindacato dei giornalisti del servizio pubblico- parla di «parole gravissime che rivelano la visione di una Rai totalmente asservita al potere di turno».
Andrea Vianello e Bianca Berlinguer
Del Cdr di Rai3: «Parole inaccettabili che ricordano nei toni editti bulgari di berlusconiana memoria». Di Sel: «Dopo Renzi e gli insulti di De Luca dice il coordinatore Nicola Fratoianni - ora è la volta di un deputato di fede renziana. Il succo del discorso è semplice: nessuno si permetta di criticare il governo o il Pd. Roba che nemmeno Berlusconi e i berlusconiani più accesi avrebbero espresso pubblicamente negli anni del loro strapotere». Infine, del Movimento 5 stelle: «La bulimia lottizzatrice priva di pudore del Pd è di una gravità inaudita. Quelle parole puzzano di intimidazione».
A replicare contro i grillini, arrivano le dichiarazioni del senatore pd Andrea Marcucci: «Il Movimento 5 stelle che parla di censura contro Rai3 è lo stesso che lanciò sul blog la caccia al giornalista ostile?». E di Lorenza Bonaccorsi: «Paragonare Michele Anzaldi a Goebbels è inaccettabile, un’azione misera, l’ennesima, da parte di una forza politica abituata a denigrare, infamare e che reagisce con violenza contro gli avversari politici», attacca l’esponente della segreteria pd.
Travaglio autografa il libro per Iacona
Ma il presidente della commissione di Vigilanza Roberto Fico insiste: «Il servizio pubblico deve essere tale, pubblico e indipendente. Chi non rispetta questo principio non rispetta i valori della Costituzione e, secondo me, non può fare il parlamentare. D’altra parte, anche la Rai deve essere capace di cambiare e di ribellarsi».
«Abbiamo avuto un periodo di tregua, prima con i tecnici, poi col governo Letta - racconta un dirigente di viale Mazzini a taccuino chiuso ma è chiaro che le cose in Rai ora cambieranno, e che questo è solo l’inizio ».
DE LUCA VIANELLO IACONA GABANELLI
2. ANZALDI: VIANELLO E BERLINGUER GRAZIE, ORA POTETE ANDARE
Antonello Caporale per il “Fatto Quotidiano”
Segaligno e taciturno, per gli standard renziani con un tono eccessivamente depressivo e perciò destinato alla panchina come quei portieri di riserva che hanno il compito non di giocare ma di guardare la partita e, quando si fa festa, il permesso di esultare. Destinato all’ombra perenne, il deputato Michele Anzaldi ieri, con una dichiarazione al Corriere, si è conquistato la luce della polemica. A Grillo sembra un piccolo Goebbels, ai giornalisti del Tg 3 un Berlusca in sedicesimo, alla minoranza Pd l’ennesimo portaordini del Capo.
Renzi è il padrone del vapore e quelli della Rai non se ne sono accorti. È così?
Renzi è il segretario del Pd e il capo del governo e quelli di Rai3 sembrano non essersene accorti. Hanno artificiosamente creato due Pd, accreditando la minoranza come un partito e tagliando i tempi quasi fossimo pari.
Lei cronometra?
Io sono membro della commissione di Vigilanza, la Rai è pubblica e ha un contratto di servizio. Prende i soldi a fronte di un impegno a offrire equilibrio nella rappresentanza delle posizioni politiche.
È suo compito decidere se l’onorevole Speranza debba essere intervistato?
Il mio compito è denunciare lo squilibrio: perchè il tempo concesso a Speranza dev’essere tolto a Renzi?
Non c’è un minuto senza Renzi in audio, in video, in tweet. Anzaldi, una voce contraria avrà diritto ad essere espressa .
Ha detto bene. È una voce contraria, non un voto contrario. Occupano la televisione, cianciano ma poi al dunque quelli là votano con noi.
Lei vorrebbe chiudere in cantina quelli della minoranza.
Ho l’abitudine di documentarmi prima di parlare. Ecco qua i dati dell’Osservatorio di Pavia chiamato per legge a monitorare. Ad agosto il Tg1 dà il 26% al Pd, il Tg2 il 21,4%, il Tg3 il 38%.
Uno sproposito!
Uno sproposito, infatti. Per dare voce a Speranza, D’Attorre e compagni il Tg3riduce quella del governo al 22,3% contro il 32,6% del Tg 2 e il 34,7% del Tg1.
Lei dunque si batte per la riduzione dello spazio al Pd.
Se devi toglierlo al governo... ma quanti Pd esistono?
lilli gruber e matteo renzi otto e mezzo
È un partito largo il suo: da De Luca a Verdini.
De Luca è imbarazzante.
I suoi colleghi di fede renziana non se ne sono ancora accorti e in silenzio sono rimasti quando il governatore della Campania ha detto che la Rai è camorrista.
Quelli là sono anzitutto fancazzisti e poi aspettano sempre la linea del Capo. Non c’era l’ordine di scuderia e loro muti, non si sa mai...
Lei parla senza auricolare. Io rispondo alle domande.
Magari domani mi rimanderanno nel freezer. Verdini, un altro compagno di viaggio.
massimo giannini giovanni floris
Lei che sembra così delicato di stomaco lo digerisce?
Questo è un pacco dono della minoranza interna. Grazie al loro ostruzionismo su ogni acca che si votava ce lo hanno fatto caricare e adesso tocca pure pagarlo e ringraziarlo.
Pagare?
Politicamente verrà ricompensato. Anzaldi, Grillo le dà del Goebbels (in formato mignon però). Grillo dovrebbe regalarmi una cesta di cannoli siciliani. Anzi un’intera fabbrica.
I cannoli ricordano Cuffaro, l’ex presidente della Regione e suo conterraneo ora in carcere .
Chi è siciliano non può che amare i cannoli.
Eravamo a Grillo.
massimo giannini con rambo a ballaro
Tutto il tempo che regalano al Pd in versione opposizione lo drenano a quelle vere. Lo rubano anche al movimento di Grillo.
Ma lei non è quell’Anzaldi che ha fatto un casino contro il direttore di Rai3 Vianello per aver dato troppo spazio nei talk show ai Cinquestelle?
Chiedo l’equilibrio, nulla in più. Se fai un talk show come Ballarò in cui apri con lo scrittore Nicola Lagioia che dice che in Italia fa tutto schifo, poi segue un’intervista a Di Battista senza contraddittorio, e infine metti un Saviano deprimente, allora dico: tu mi vuoi ammazzare.
renzi porta a porta bruno vespa
Povero Renzi: senza voce e senza talk.
Allora meglio Porro che sulla nuova flotta aerea di Palazzo Chigi fa parlare Peter Gomez ma poi invita anche Claudio Velardi che ci difende come può.
Il direttore di Rai3 è arrogante. Conferma?
Confermo.
Fosse per lei lo caccerebbe.
Beh, certo che deve dare un chiaro e immediato segnale editoriale.
renzi intervistato da gianni riotta parallelo italia
Ok, licenziato. E licenzierebbe anche la direttrice del Tg3 Bianca Berlinguer?
Sono per le newsroom. Solo due direttori di tg. Se dipendesse da me, riterrei che la Berlinguer ha dato tanto, ma così tanto alla Rai che può anche bastare.
Finora né il governo né il partito hanno ridimensionato le sue parole.
Alla Camera una standing ovation.
Tutti pensano quel che lei ha detto.
Baci e abbracci.
3. ANGELO GUGLIELMI «CON ME POLITICI TREMEBONDI FACEVO CIÒ CHE VOLEVO»
luciana castellina angelo guglielmi
Giovanna Cavalli per il “Corriere della Sera”
Michele Anzaldi dice che nessuno del Partito democratico vuole più andare ospite a RaiTre.
«Ma non è vero, mi pare che a Ballarò si presentano lo stesso». Angelo Guglielmi, 86 anni, critico e scrittore, quella rete l’ha diretta dal 1987 al 1994. Di più: fu una creatura sua e faceva il 10 per cento come niente.
Dire: «Questi non sanno chi ha vinto» è una bella ingerenza. A lei è mai capitato?
«Figuriamoci, nessuno si azzardava a contestarmi nulla, i politici erano tutti tremebondi di intervenire, potevo fare quello che volevo».
Li intimoriva lei, forse .
«Guardi, stavano zitti non perché fossero generosi e libertari o avessero più rispetto per la libertà d’espressione».
E allora come mai?
«Noi facevamo una grande tv, due prime serate al giorno, una dietro l’altra. La nostra presenza gli conveniva, il gradimento era altissimo».
Oggi cosa resta di quel che fu?
«C’è qualcosa che ancora brilla, Chi l’ha visto , Fazio. Ma è poca roba. I talk show si ravvivano solo con Salvini che, come tutti i gradassi, fa presa. Massimo Giannini è bravissimo, un professionista eccellente. Ma sulla carta stampata, non è da video».
E cosa non c’è più?
«La formula vincente di Raitre si è esaurita da tempo e non ne è stata trovata una nuova. C’è poca competenza di chi fa televisione, noi ogni mese selezionavamo nuovi giornalisti, tutti presi dalla strada. Ci volle coraggio a lanciare uno come Giuliano Ferrara».
La riforma della Rai va avanti.
«Però la mano dei partiti non è stata tolta, anzi. L’impianto è rimasto quello di sempre, la spartizione prosegue come e più di prima».
Lottizzazione continua .
«Questo andrebbe colpito, non serve attaccare le debolezze di Vianello».
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