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Davide Frattini per il Corriere della Sera
Il silenzio si può rompere anche ascoltando. Così Sigmar Gabriel, il ministro degli Esteri, ha deciso di incontrare durante la visita a Gerusalemme gli attivisti israeliani di Breaking the Silence. Fondata da ex soldati, l' organizzazione prova a convincere chi è ancora sotto le armi a rivelare quello che succede nelle operazioni militari, la quotidianità dei raid nei villaggi palestinesi in Cisgiordania o le situazioni estreme come i quasi sessanta giorni di conflitto con Hamas nell' estate del 2014.
La destra al governo accusa il gruppo di indebolire lo Stato, di tradire la patria perché gli episodi raccontati dai ragazzi in divisa sono considerati «crimini di guerra» dalle associazioni per i diritti. A Gabriel è sembrato corretto parlare con Benjamin Netanyahu e nello stesso giorno con chi critica le sue decisioni.
Inaccettabile invece per il premier che ha cancellato il faccia a faccia e la stretta di mano con il più alto rappresentate diplomatico di quella che è la nazione europea più vicina a Israele. Nella lista del ministro tedesco c' era anche B' Tselem, un' altra associazione israeliana che denuncia gli abusi commessi dall' esercito o dai coloni nei territori palestinesi.
BREAKING THE SILENCE - ISRAELE
Come Breaking the Silence, è nella lista di proscrizione della coalizione al potere che ha approvato una legge per obbligare questi gruppi a pubblicare i finanziamenti stranieri e ne sta varando una per impedire ai loro attivisti di organizzare eventi nelle scuole.
«Sarebbe impensabile per noi - commenta Gabriel alla tv tedesca Zdf - impedire a un politico ospite del nostro Paese di incontrare chi ci critica».
BREAKING THE SILENCE - ISRAELE
Anche Reuven Rivlin, il presidente israeliano, ha scelto una linea più morbida e ha accolto Gabriel. A lui il ministro ha assicurato che l' incidente non avrà conseguenze sulla «relazione speciale». Per ora: a marzo il governo Merkel ha cancellato il vertice annuale, in calendario a maggio, tra i ministri dei due Paesi come protesta contro l' espansione delle colonie.
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