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NO, IL VOTO ALL’UNANIMITÀ NON È UN PROBLEMA INSORMONTABILE PER L’UE – DI FRONTE AL VETO POSTO DA QUEL FIGLIO DI PUTIN DI ORBAN E DA ALTRI LEADER BALBETTANTI (VEDI IL BELGIO SUL CASO DEGLI ASSET RUSSI), IL CONSIGLIO EUROPEO PUÒ USARE UN ARTICOLO DEL TRATTATO EUROPEO (IL 122) CHE STABILISCE PROCEDURE STRAORDINARIE DI FRONTE ALLE EMERGENZE. È IL CASO DEI FONDI RUSSI CONGELATI CHE ANDREBBERO DESTINATI ALL’UCRAINA, SUL QUALE I 27 POTREBBE DECIDERE A MAGGIORANZA. A QUESTO PUNTO IL NODO È POLITICO, NON PROCEDURALE. PESANO ANCHE LE PRESSIONI DI TRUMP PER NON DANNEGGIARE “L’AMICO” PUTIN…

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VETO E NON VETO – QUEL PUZZONE PUTINIANO DI ORBAN USA COME UN RICATTO IL DIRITTO DI VETO NELLE VOTAZIONI SUI TEMI CRUCIALI DELL’UE: BUDAPEST RITIRA I SUOI “NO” SOLO IN CAMBIO DEI FONDI DI COESIONE BLOCCATI PER LE VIOLAZIONI DEI DIRITTI UMANI. ED È SPALLEGGIATO DALLA SLOVACCHIA – L’ITALIA ERA STATA SEMPRE TRA I PAESI CHE CHIEDONO IL SUPERAMENTO DEL MECCANISMO DELL’UNANIMITÀ, MA GIORGIA MELONI ORA SI OPPONE AL PASSAGGIO AL VOTO A MAGGIORANZA. COSÌ L’EUROPA RIMANE BLOCCATA E PUTIN SE LA RIDE – MILENA GABANELLI: “UN CAMBIAMENTO CHE ALLONTANA L’ITALIA DAL GRUPPO DI PAESI CHE VOGLIONO DARE ALLA UE PIÙ FORZA, E LA COLLOCA SU POSIZIONI VICINE AL CAMPO SOVRANISTA” 

 

https://www.dagospia.com/politica/quel-puzzone-putiniano-orban-sfrutta-diritto-veto-nelle-votazioni-sui-temi-457397

 

Estratto dell’articolo di Danilo Taino per il “Corriere della Sera”

 

CONSIGLIO EUROPEO

Si può seriamente pensare che il guaio maggiore della Ue sia il voto all’unanimità? Certo, è un problema: da quando Viktor Orbán minaccia di votare contro a ogni iniziativa che vorrebbe punire la Russia di Putin per l’aggressione all’Ucraina, tutto si è bloccato [...]

 

Al vertice del Consiglio europeo di oggi e domani, però, sembra che si sia trovato il modo per aggirare l’ostacolo: infatti, l’unanimità è sì un problema, ma politico prima che procedurale.

 

Con un po’ di coraggio, la Commissione di Bruxelles intende ora usare un articolo del Trattato europeo (il 122) che stabilisce procedure straordinarie di fronte alle emergenze: per sbloccare i fondi russi depositati in Europa e congelati dopo l’invasione dell’Ucraina.

 

GIORGIA MELONI - CONSIGLIO EUROPEO

Finalmente: lo avrebbe potuto fare due anni fa. Vedremo se adesso funzionerà. Se la mossa dovesse fallire, però, non sarà perché si oppongono l’Ungheria oppure il Belgio che di quei fondi è custode.

 

Sarà perché sugli europei sono fortissime le pressioni della Casa Bianca affinché quel denaro sia destinato ad altri usi, a uno scambio economico-politico con Mosca.

 

Martedì, durante un dibattito sul libro L’Europa che non c’è di Massimo Riva alla Fondazione Corriere, Paolo Gentiloni ha detto che, se il Consiglio europeo di oggi e domani non avrà successo, per la Ue sarà un fallimento tragico.

 

VIKTOR ORBAN - VLADIMIR PUTIN

Oltre a essere stato presidente del Consiglio in Italia, Gentiloni è anche stato commissario europeo per cinque anni, sa bene come funzionano questi vertici e conosce quel che spesso non si vede dietro alle decisioni delle 27 cancellerie.

 

Nello stesso dibattito, ha anche sostenuto che l’infinita discussione sul superamento del voto all’unanimità è stata spesso la scusa dietro la quale qualche governo si è riparato per non prendere decisioni sgradite.

 

Da questo punto di vista, sarebbe bene abolire questo totem, per rendere più chiare le posizioni di tutti e mettere ogni Paese davanti alle proprie responsabilità. […]

VIKTOR ORBAN - GIORGIA MELONI - FOTO LAPRESSE