DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E…
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Causa coronavirus rallenta (ma non si ferma) la procedura per le grandi nomine nelle partecipate pubbliche. La lista del Governo per le Big 5 (Eni, Poste, Enel, Leonardo e Terna) doveva essere pronta intorno al 7 marzo, lo sarà (salvo sorprese) intorno al 20 marzo. Per andare alla “ciccia” si parla ancora di un ricambio, con nomi nuovi, nelle Presidenze (che non saranno più tutte donne in omaggio alla inutile fissazione renziana) e tendenziali conferme per gli Ad.
CLAUDIO DESCALZI CON LA MOGLIE MARIA MAGDALENA INGOBA
Con la grossa incognita del destino di Descalzi. Dopo l’interrogazione degli 11 parlamentari dei 5stelle, è giunta a sorpresa quella di LEU, complicando il piano garantista del PD: riconfermare l’Ad di Eni nominando un presidente che conosce bene l’Eni come Stefano Cao. Insomma, in caso di condanna da parte della Procura di Milano, entra in ballo l’esperienza di Cao. Le due interrogazioni e la campagna stampa del “Fatto” hanno ora irrigidito Fraccaro e Di Maio. Un fatto gravissimo quei 300 milioni finiti nelle società congolesi della moglie di Descalzi (le indagini sono in corso).
Se esce Descalzi si mette in moto un gioco dell’oca che può portare anche a cambiamenti in altre partecipate. A partire dalla posizione di Alessandro Profumo. Di Maio è silente perché ha ottenuto tanti favori e assunzioni da Leonardo nella sua Pomigliano. La partita è tra Conte e PD: a favore della riconferma Gentiloni, che lo nominò quando era premier, poco convinti invece Franceschini e il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, primo cliente di Leonardo.
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