DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
1 – LA GUERRA TRA BANDE PER AGCOM E PRIVACY
Dagonews
È passato quasi un anno dalla scadenza naturale del mandato di Agcom e Garante della Privacy. Le due authority lavorano in regime di prorogatio dall’estate dell’anno scorso e la crisi politica agostana prima - e la mancata omogeneità del BisConte poi - hanno di fatto bloccato le procedure per il rinnovo.
Per l’autorità garante nelle comunicazioni Camera e Senato devono individuare due membri ciascuno, che poi tra loro eleggono un presidente. Il meccanismo è simile per quella dei dati personali (quattro membri nominati dai due rami del parlamento), a cui va aggiunto il presidente, che viene proposto direttamente dal presidente del Consiglio
Nove nomi, su cui da praticamente un anno i partiti e le correnti si scornano. In particolare è in atto una guerra di bande all’interno del Movimento 5 Stelle, con molti deputati e senatori che hanno il proprio cavallo su cui puntare e che non sono disposti a cedere.
Questa la “short list” dei nomi e degli sponsor grillini.
Per la Privacy si fanno i nomi di Genna, Scorza e Fabiano, che sarebbero appoggiati dai deputati D'ippolito, Colletti e Carla Giuliano. I senatori Mantovani, Ugo Garassi e Liuzzi starebbero spingendo per Palmirani, Alvisi e Pollicino. Sull'Agcom in cima alla lista ci sono Gambaro, che piace a Vito Crimi, Corasaniti (con il pressing di D'Ippolito) e Scialdone (Liuzzi-D'Incà). I senatori Maiorino, Mantovani e Airola starebbero invece spingendo rispettivamente per Giomi, Attardi e Capozzi
2 – LE NOMINE DELLE PARTECIPATE
Marco Antonellis per Dagospia
MATTEO RENZI E GIUSEPPE CONTE COME BUGO E MORGAN
"Giuseppi" Conte poco prima di mezzanotte, dopo il Consiglio dei ministri a Palazzo Chigi, lo ha detto chiaro e tondo: "Italia viva è al 3%, ma per me non ha importanza. Ha pari dignità". Un messaggio in bottiglia nemmeno tanto velato al leader di Italia Viva Matteo Renzi. Perché quel "pari dignità" può fare la differenza. Pochi sanno infatti che non è ancora stato stabilito un criterio per l'imminente spartizione delle nomine pubbliche, le famose "partecipate", punto d'onore per ogni politico che si rispetti.
Ci sono state riunioni in merito ma soltanto interlocutori, svela una gola profonda vicinissima al dossier. Il tema è questo: le poltrone d'oro (sono oltre 400 e molte valgono ben più di interi ministeri) verranno assegnate per parti uguali (cioè dividendole equamente tra le forze politiche che compongono la maggioranza) come auspica Italia Viva, oppure verranno suddivise sulla base degli ultimi risultati elettorali (come vuole il Pd, con Iv che a questo punto verrebbe quotata solamente intorno al 3%) oppure, udite udite, sulla base degli attuali rapporti di forza parlamentari come preferirebbero i 5Stelle?
ALBERTO AIROLAnicola zingaretti giuseppe conte
Insomma, nella grande spartizione delle nomine pubbliche in arrivo, i partiti avranno "pari dignità" oppure no? Più d'uno a Palazzo Chigi indica l'infornata di nomine in arrivo come il vero fattore scatenante della crisi politica in atto. Vuoi vedere che qualcuno dalle parti del Nazareno sperava di non dare pari dignità a tutti i componenti della coalizione?
giuseppe conte nicola zingaretti 1GOVERNO CONTE BIS BY TERRE IMPERVIE
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