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Fabio Savelli per il “Corriere della Sera”
Roma sarebbe «davanti» alle altre città candidate «con il motore al massimo». A giudicare da quanto scrive il Wall Street Journal , la spedizione di Matteo Renzi a Rio de Janeiro, in questi giorni, avrebbe sortito gli effetti sperati: la candidatura di Roma per i Giochi olimpici del 2024 sembrerebbe partire con il piede giusto.
Il premier ieri ha spiegato le buone ragioni per scegliere la Capitale anche alla luce delle tensioni internazionali dovute al terrorismo: «È l'idea di un Paese che in nome degli ideali rifiuta la cultura della paura, rifiuta la logica del tutti chiusi in casa che il terrorismo vorrebbe costringerci ad accettare, rifiuta la fuga dalla propria identità».
Ma sul tappeto c'è la posizione, al momento a dir poco problematica, della nuova giunta di Roma, guidata dalla sindaca Virginia Raggi. In più occasioni la prima cittadina, esponente del Movimento 5 Stelle, ha contestato la candidatura di Roma, ritenendola una possibile fonte di sprechi.
Ciò che trapela è che, complice la tregua olimpica, il dialogo riprenderà i primi di settembre. Nell'agenda c'è un incontro a tre tra Raggi, Giovanni Malagò, presidente del Coni e il presidente del comitato promotore, Luca Cordero di Montezemolo, che può sfruttare le sue buone relazioni con esponenti mediorientali presenti nel Cio. Montezemolo fu il facilitatore della soluzione emiratina per Alitalia. L'ex numero uno della Ferrari è anche vicepresidente di Unicredit in rappresentanza del socio Aabar.
Per rendere più agevole la strada che porta alla candidatura è necessario un dialogo con la giunta comunale. È filtrata l'ipotesi che possa essere presto pronta una casella nel comitato promotore di un esponente gradito ai 5 Stelle. Ma Palazzo Chigi smentisce una sostituzione ai vertici del Comitato promotore. E ieri Malagò ha escluso la possibilità di un cambiamento: «La notizia non è fondata».
Anche perché si tratta, filtra da ambienti a lui vicini, di un comitato promotore. Che spinge, soltanto in termini di lobby, la candidatura di Roma. Il ragionamento è lineare: servono ottime entrature internazionali, sponde necessarie con i delegati del Cio che decideranno, a settembre 2017, a chi verranno assegnate le 33esime Olimpiadi della storia.
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