DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Pietro De Leo per ‘Il Tempo’
“Ora basta. Raccoglierò tutte le falsità scritte in questi giorni e le porterò in Tribunale. Devo tutelare i miei studenti, i miei docenti, chi lavora alla Link Campus University». A parlare è Vincenzo Scotti, ex ministro Dc, ora Presidente di quell' Ateneo finito nella bufera mediatica per un presunto conflitto di interessi del ministro alla Difesa Elisabetta Trenta (docente nell' università) con la sua società Sudgest Aid che recluterebbe - secondo alcune ricostruzioni - dei «contractor» nelle zone di guerra e sarebbe legata proprio alla Link Campus.
«Anche di questo parleremo in tribunale, non se ne può più, troppe falsità. Lo faccio anche per i miei studenti. È inammissibile quanto sta avvenendo. Noi abbiamo ragazzi che stanno eccellendo in molti campi, acquisiscono alla Link competenze di primissimo livello».
Già, la Link. Presidente viene da mesi dipinta come un intreccio di affari e agenti segreti. E ora viene ricollegata a questa vicenda dei contractor e della Trenta...
«Ma per favore! Tutte falsità. Noi siamo stati i primi, quando siamo nati, ad introdurre in Italia un master di intelligence, ad occuparci di studi sulla sicurezza nazionale. Abbiamo un blog che raccoglie i testi dei migliori think tank nel mondo nell'ambito della globalizzazione. Questi signori andassero a leggersi tutti i documenti, gli approfondimenti che abbiamo prodotto in questi anni!».
vincenzo scotti enzo cardi lucio d ubaldo sara iannone
Da quando si è entrati nel vivo della campagna elettorale la Link viene identificata come la fucina della nuova classe dirigente a Cinque Stelle.
«Senta. Io voglio essere solo la fucina della classe dirigente italiana. Da vent' anni la Link ha docenti di tutte le tradizioni e culture politiche, ma nessuno aveva mai parlato di noi. Organizziamo seminari, incontri, momenti di approfondimento, formiamo eccellenze. Ma non facciamo marketing sui nostri risultati, perché alla Link si studia. E basta».
vincenzo scotti lucio d ubaldo
È contento che una sua docente sia diventata ministro?
«Certo. Allo stesso modo di come sono contento di come un altro docente sia il presidente dell' associazione fiscalisti europei. Io ho molto rispetto per tutti i giornalisti, ma sarebbe forse più utile si concentrassero davvero sui cambiamenti in corso nel Paese, sul quadro politico e sociale».
Quindi sul presunto conflitto d' interessi...
«Ma di cosa stiamo parlando che nemmeno si è insediato il nuovo ministro. È una questione sua personale che è stata strumentalizzata, ed è una vicenda molto più semplice e lineare di quanto si pensi. Mi sembra tutto pretestuoso»
Si torna a parlare di lei, prima repubblica, ora che entriamo nella Repubblica numero tre.
«Queste classificazioni di Prima, Seconda Terza Repubblica le trovo alquanto inutili, perché siamo sempre nella stessa costituzione e negli stessi principi. Piuttosto va notato che questo governo non ha al suo interno personalità che hanno contribuito al governo del Paese... non ci sono né comunisti, né socialisti, né democristiani. Dopo un ventennio in cui i governi vedevano la preponderanza del primo ministro, oggi questi è un primus inter pares. I ministri non sono più degli assessori di fronte ad un sindaco, ma tornano ad avere la loro funzione costituzionale, ossia essere responsabili innanzi al Parlamento.
Siamo in una fase nuova. Questo non vuol dire che il governo farà bene o male, ma prendere atto del cambiamento».
Però Movimento 5 Stelle e Lega hanno dei contorni identitari diversi. Quale può essere il punto di sintesi?
«Il realismo. E dire esattamente cosa vogliono fare, perché la campagna elettorale è finita. Dunque... considerando che il tema fondamentale è l' Europa, è necessario chiariscano quali iniziative intendono adottare, cosa intendono cambiare, chi sono gli interlocutori per farlo».
ELISABETTA TRENTA - GIUSEPPE CONTE
Per il Movimento 5 Stelle è iniziato l' esame come forza di governo e intervenendo a Bocca della Verità Luigi DI Maio ha detto: «Lo Stato siamo noi». Come si compie il percorso per evolvere dalla vocazione di partito antisistema?
«Devono rispondere agli interessi generali del Paese, concepirlo nella sua interezza. E poi deve cambiare anche l' atteggiamento dell' opposizione, che deve capire quanto è successo e contribuire, anch' essa, ad individuare un interesse nazionale. Se l' Italia continuerà ad essere lacerata e divisa non riuscirà a farsi valere nei contesti inter nazionali».
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