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“NON POSSIAMO ACCETTARE QUELLO CHE ISRAELE STA FACENDO A GAZA” - ALDO CAZZULLO: "LE IMMAGINI DEI BAMBINI UCCISI, DEI MORTI DI FAME CI STRAZIANO IL CUORE. È UNA CARNEFICINA CHE VA ASSOLUTAMENTE FERMATA, E CHI AMA ISRAELE HA UN DOVERE IN PIÙ DI TENTARE DI FERMARLA, PERCHÉ L’ODIO CHE NETANYAHU STA SEMINANDO NEL MONDO ARABO E NEL PIANETA DURERÀ GENERAZIONI E SARÀ UN DISASTRO PER IL POPOLO DI ISRAELE..."

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migliaia di persone in fuga da gaza

Lettera al Corriere della Sera 

 

Caro Aldo, chi uccide un uomo uccide l’umanità intera, recita il Corano al versetto 32 della Sura 5, principio etico sacrosanto a salvaguardia della specie, ma è pur vero, come sosteneva il Grande Timoniere, che ci sono morti leggere come una piuma e morti più pesanti di una montagna.

 

Perché negarlo, basti vedere la reazione delle cancellerie del mondo libero a quanto accade a Gaza e paragonarla alle reazioni dopo l’11 settembre. Quanti palestinesi devono essere trucidati per suscitare lo sdegno che suscita l’assassinio di un occidentale o di un ostaggio israeliano?

migliaia di persone in fuga da gaza

Antonino Salerno

 

La risposta di Aldo Cazzullo

 

Caro Antonino, S talin invece diceva — o gli veniva attribuita — una frase ancora più cinica di quella di Mao: «Una morte è una tragedia, un milione di morti è una statistica». In realtà, un milione di morti è un milione di tragedie.

 

La tragedia di Gaza è particolarmente drammatica. Anche perché, così come la morte di un cittadino israeliano fa notizia sui giornali dell’Occidente, allo stesso modo fa notizia una morte provocata dagli israeliani. Siamo più severi con Israele di quanto siamo stati, ad esempio, con il regime siriano di Assad? Certo.

 

carri armati israeliani entrano a gaza city

Perché Israele è una democrazia, perché gli ebrei sono i nostri fratelli maggiori (lo diceva Giovanni Paolo II), perché sono ebrei gli scrittori, gli intellettuali, gli artisti, i filosofi che hanno forgiato il nostro immaginario, da Kafka a Marx, da Einstein a Freud, da Primo Levi a Edith Bruck. Perché la mia generazione ha sempre avuto un forte legame anche sentimentale con Israele, nato nel 1948, riconosciuto e all’inizio sostenuto dall’Unione sovietica, ma di fatto per volontà dell’Occidente.

 

Che però fece pagare ai palestinesi il prezzo di quello che gli europei — i tedeschi per primi, con il volenteroso aiuto di altri, compresi molti italiani — avevano fatto al popolo ebraico.

 

attacco israeliano a gaza city

Per questo, senza fare paragoni inutili e fuorvianti, non possiamo accettare quello che Israele sta facendo a Gaza. Le immagini dei bambini uccisi, dei morti di fame ci straziano il cuore. È una carneficina che va assolutamente fermata, e chi ama Israele ha un dovere in più di tentare di fermarla, perché l’odio che Netanyahu sta seminando nel mondo arabo e nel pianeta durerà generazioni e sarà un disastro per il popolo di Israele.

 

benjamin netanyahu

 

 

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