DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO…
Estratto dell’articolo di Fosca Bincher per www.open.online
Non collegato con un microfono, ma ben ascoltabile da tutti i presenti nell’aula di Montecitorio si è levato un chiarissimo «Non rompere i co..ni!». È accaduto nel pomeriggio di lunedì 29 aprile durante la discussione generale sul ddl autonomia, ma la cosa che rappresenta un primato assoluto è che l’invettiva è apparsa integrale e senza censure nel verbale stenografico della seduta pubblicato dalla Camera dei deputati. Il padre dell’invettiva è un deputato del M5s, Giorgio Fede, classe 1961, che ha così innovato la tradizione grillina evolvendo l’antico “vaffa”.
Lo choc provato dal presidente dell’assemblea, il leghista Lorenzo Fontana
L’invettiva ha gelato il povero presidente della Camera Lorenzo Fontana (Lega) che stava presiedendo l’assemblea e ha balbettato più volte «Non è possibile… non è possibile… non è possibile…». Poi è riuscito a continuare: «onorevole Fede, onorevole Fede! Non è possibile quello che ha detto l’onorevole Fede, ripeterlo in aula!».
VERBALE ASSEMBLEA DI MONTECITORIO CON INSULTO DI GIORGIO FEDE
[…] Qui l’audio dell’aula si perde, ma è il momento del «Non rompere i co…ni!». Rivolto a chi? Anche questo è un mistero, e se qualcuno degli spettatori è arrivato ad immaginare fosse addirittura una dedica brusca allo stesso Fontana, l’invettiva in realtà era rivolta verso i banchi di Fratelli di Italia.. In ogni caso la vicenda non si è spenta, e ora la maggioranza chiede una sanzione per il deputato M5s in ufficio di presidenza
Fede è stato eletto alla Camera in questa legislatura, perdendo il collegio uninominale ma passando grazie al proporzionale nella sua Regione, le Marche. Ha alle spalle però già una legislatura essendo stato eletto in Senato nel 2018, l’anno del boom elettorale del Movimento 5 stelle.
Prima di scendere in politica Fede si è diplomato ragioniere, poi si è iscritto ad Architettura senza però finire gli studi. Nel 1987 è stato assunto come funzionario tecnico nel comune natale di San Benedetto del Tronto, diventando istruttore tecnico direttivo. Il primo passo in politica risale al 2008 quando è stato eletto presidente del comitato del quartiere Sant’Antonio, il più popoloso del suo comune.
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