rita pavone

“NON SENTO L’ETÀ, BASTA NON PASSARE DAVANTI ALLO SPECCHIO” - RITA PAVONE FA 80 ANNI E SI PREPARA A RICEVERE IL PREMIO LUNEZIA ALLA CARRIERA – LA CASTITA’ (“ARRIVAI ILLIBATA ALL’ALTARE, PER ME E' STATO PESANTE”), LO SCANDALO DEL MATRIMONIO CON TEDDY RENO: “OGGI LUI È CONFUSO, HA 99 ANNI. PARTO E MI CHIEDE: “QUANDO TORNI?”. E POI: “MI RACCOMANDO, VAI PIANO”. “VADO IN AEREO, NON SONO IO CHE GUIDO”. CI HANNO DETTO CATTIVERIE ORRENDE, LA GENTE PUÒ ESSERE STRONZA. INVECE È UN GRANDE AMORE” – IL TAGLIO DI CAPELLI (“VIDI AUDREY HEPBURN IN 'VACANZE ROMANE', MI SCORDAI CHE AVEVA UN VISO DELIZIOSO E IO SEMBRAVO UN MASCHIETTO. SCELSI BRETELLE, CALZONI E STIVALETTI, TANTE MI SEGUIRONO”) E IL PROBLEMA AL CUORE - VIDEO

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Silvia Fumarola per repubblica.it - Estratti

rita pavone

 

«Sono onorata per le belle cose che mi accadono. Ho dato tanto, vissuto emozioni che mi fanno stare bene. Non sento l’età, basta non passare davanti allo specchio». Ottanta anni il 23 agosto, Rita Pavone si fa una grande risata.

 

Il 25 luglio a Ulla (Massa Carrara) riceverà il premio Lunezia alla carriera, dedicato alla canzone d’autore con una motivazione, che, tra l’altro, recita: «Ha attraversato decenni, lingue e stili con energia ineguagliabile, senza smarrire l’identità profonda di una ragazza con cuore ardente e grinta. Un inno al coraggio di restare sé stessi».

 

Si riconosce?

«Sono parole che mi fanno veramente piacere. Ho grinta, è vero, cerco di essere me stessa. Ho un pubblico di boomer che mi ama. Non tradisco, sia nella vita che nelle amicizie. Ma quando chiudo, chiudo, non si riapre il discorso. Se qualcuno ti tradisce, ti resta il pensiero che accadrà ancora».

rita pavone natalia aspesi

 

Come si definirebbe?

«Sincera. Non ho una tessera di partito in tasca, cerco di fare al meglio quello che so fare. Il pubblico me lo riconosce. Ho girato il mondo. Chi poteva immaginarlo, io che abitavo nelle case popolari Fiat, figlia di un operaio? Mi ritengo molto privilegiata, ho fatto quello che mi piaceva».

 

Anche nella vita privata, ha scelto contro tutti. È sposata da 57 anni con Teddy Reno. Suo padre non venne al matrimonio, si pentì?

rita pavone teddy reno

«Era contrario, per i 19 anni di differenza. Molti anni dopo, in giardino, ha guardato me e mio marito: “Con voi due ho toppato alla grande”. Sono testarda. Mi dissi: “Se sbaglio sono fatti miei, se no, farò una vita che mi piace».

 

Così è stato: la carriera, due figli. Ma è stata dura?

«Molto. Mia madre mi disse: “Devi arrivare all’altare come Dio ti ha fatto”. Sono rimasta illibata e per me è stato pesante. Lui aveva i suoi anni le sue storielle. Ma io sapevo che era l’uomo della mia vita, ci si capisce guardandosi negli occhi».

 

È ancora così?

papa francesco rita pavone

«Ci lega un sentimento profondo. Oggi lui è confuso, ha 99 anni. Parto e mi chiede: “Quando torni?”. E poi: “Mi raccomando, vai piano”. “Vado in aereo, non sono io che guido”. Ci hanno detto cattiverie orrende, la gente può essere stronza. Invece è un grande amore. La persona più carina fu Patty Pravo».

 

 

Racconti.

«Teddy aveva ottenuto il divorzio in Messico. Era il 1967, cantavo Questo nostro amore al Cantagiro: arrivò sventolando il foglio, mi dimenticai della gente, gli saltai al collo. Si chiesero: lo fa per vincere? L’unica persona che mise a tacere tutti fu Patty Pravo: “Ma saranno fatti loro!”. La amo, ha fatto la sua vita senza mai giudicare gli altri».

 

(...)

 

Si riferisce a quando, nel 2003, è stata operata al cuore?

«Tutti i disturbi — mi mancava il respiro come scendevo dal letto — venivano diagnosticati come forme di panico. Ma io non ho mai sofferto di attacchi di panico, e insistevo. Dissi al professor Acquistapace: “Mi chiamo Pavone e se mi fa uscire perdo le penne”. Coronagrafia: “Non c’è nulla, il cuore è bello”. Il prof disse: “Tossisca” e hanno visto tre occlusioni sulla schiena. Mi hanno impiantato due bypass».

rita pavone cover

 

Ha ripreso a girare come una trottola. Nessuna paura?

«Sono tranquilla. Al momento sì, avevo paura che non riuscissero a capire che stavo male».

 

Come festeggerà gli 80 anni?

«Con un pranzo in famiglia, niente di eclatante. Andremo a mangiare in un posto carino. Quell’80 mi suona grande nelle orecchie, ma se non mi guardassi allo specchio, non sentirei gli anni».

 

Sta bene con sé stessa?

(Ride) «Non sono mai stata sicura di me stessa. Quando cominciai a fare le interviste, scrivevano: chiedo a Rita Pavone, risponde Teddy Reno. Avevo paura di dire castronerie, ho cominciato a parlare verso il 1968. Se voglio essere in tiro, mi organizzo; se devo lavorare: scarpe basse. Ho trovato il mio modo di vestire e di tagliarmi i capelli».

 

All’epoca lanciò la moda.

«Avevo i capelli lunghi, ma vidi Audrey Hepburn in Vacanze romane: mi scordai che aveva un viso delizioso e io sembravo un maschietto. Scelsi bretelle, calzoni e stivaletti, tante mi seguirono».

rita pavone

 

Com’è stato scoprirsi scrittrice con “Gemma e le altre”?

«Lo devo a Elisabetta Sgarbi. Nel 1989 avevo scritto il disco in cui raccontavo anche l’amore tra due donne. Non passò mai alla radio, una volta cantai dalla Carrà e una da Corrado, a loro nessuno osò dire: “Non la fai cantare”. Sgarbi mi ha chiesto di scrivere la storia dei personaggi. Succede spesso così: non lavoro tanto per me, ma perché gli altri credono in me».

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