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FORZA BERGOGLIO! NON CONCEDENDO IL SOSTEGNO AL “FAMILY DAY”, IL PAPA HA DIMOSTRATO DI VOLERE UNA CHIESA CHE “CONVINCE” E NON IMPONE - E HA ROTTO LA TRADIZIONE CHE VUOLE I VESCOVI FARE LOBBY SULLA POLITICA

PAPA FRANCESCO BERGOGLIO SULLA COPERTINA DI THE ADVOCATE MENSILE DELLA COMUNITA GAYPAPA FRANCESCO BERGOGLIO SULLA COPERTINA DI THE ADVOCATE MENSILE DELLA COMUNITA GAY

Giacomo Galeazzi per “la Stampa”

 

Prima del Family Day del 20 giugno il presidente della Cei, Angelo Bagnasco, aveva chiesto a Francesco quale atteggiamento l’episcopato dovesse tenere nei confronti della mobilitazione cattolica anti-unioni civili. «La protesta in piazza contro una proposta di legge riguarda i laici, non i vescovi», ha chiarito il Papa e così dalla Cei non è arrivato avallo ufficiale alla manifestazione.

 

Bagnasco Angelo Bagnasco Angelo

Tra due mesi si replica. Sotto il peso di 2 mila emendamenti, il ddl Cirinnà non passerà dalla commissione all’Aula prima della pausa estiva e a settembre si svolgerà un nuovo Family day a San Giovanni in Laterano. Il comitato organizzatore si struttura in modo permanente per lavorare sul territorio. In Parlamento la partita è aperta.

 

Il Pd ha già accettato di distinguere nettamente il matrimonio dalle unioni civili in modo da creare due istituti completamente diversi. Ma il dissenso manifestato da Ncd allontana l’intesa. Sono 1.800 gli emendamenti da votare, ai quali si aggiungono gli oltre 200 subemendamenti. Secondo il Dem Giuseppe Lumia «il ddl porterà all’Italia una legislazione moderna non contro la famiglia ma per allargarne la portata». Il teocon Carlo Giovanardi promette: «Ncd-Area popolare contrasterà la legge con tutti gli strumenti che il regolamento del Senato mette a disposizione».

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Una «distanza di metodi» tra laici e gerarchie sempre più evidente anche al di fuori del mondo cattolico. «La Chiesa è più avanti di Giovanardi - sintetizza Marco Di Lello, presidente dei deputati socialisti -. Resta il nodo della reversibilità delle pensioni, mentre sono stati fatti passi avanti su affitti, ospedali e visite in carcere».

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Le polemiche infiammano il dibattito politico ed ecclesiale. Così, a due settimane dal «Family Day» dove il fondatore dei neocatecumenali Kiko Arguello aveva criticato il mancato sostegno della Cei all’iniziativa, il numero due dell’episcopato Nunzio Galantino, annuncia per il 3 ottobre un incontro promosso dalla Chiesa italiana a difesa della famiglia. Dai vescovi nessun intervento a gamba tesa sul già travagliato iter legislativo delle unioni civili. La mobilitazione della Cei avrà la valenza ecclesiale della preghiera e non quella di una manifestazione di piazza. Distinta dal Family Day.

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«A San Pietro ci troveremo per pregare con Francesco per tutte le famiglie e con tutte la famiglie - spiega Galantino -. La testimonianza è tanto più efficace ed evangelica quanto più è resa con mitezza e rispetto. Quando sento o leggo espressioni violente o poco rispettose delle persone sulla bocca di alcuni credenti mi sorge il dubbio che a dettarle non sia il Vangelo o l’amore per valori evangelici, ma solo interessi personali».

 

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All’accesa discussione tra settori della base e vertici della Chiesa italiana corrispondono i lavori a rilento per il ddl Cirinnà. Lo stallo è di carattere tutto politico. Se non si troverà un accordo tra Pd e Ncd rischia di saltare la data per l’approdo in Aula che la relatrice aveva individuato per la fine di luglio. A settembre l’esito.