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PROVACI ANCORA, ALE-DANNO! – NONOSTANTE LA CONDANNA PER TRAFFICO D'INFLUENZE CONFERMATA DALLA CASSAZIONE, GIANNI ALEMANNO È PIÙ VISPO CHE MAI – PUNTA A FORMARE UN NUOVO PARTITO CHE METTA INSIEME CAMERATI CHE NON SI RICONOSCONO PIÙ IN FDI, ULTRACATTOLICI, NO VAX. ED È CONVINTO DI POTER ARRIVARE AL 10% – FABRIZIO RONCONE: “TANTO PIU’ CHE ALL'EX SINDACO DI ROMA SEMBREREBBE OCCHIEGGIARE SALVINI, ASSAI INTRIGATO DALL'IPOTESI CHE QUALCUNO RIESCA A ROSICCHIARE UN PO' DI CONSENSO ALLA MELONI

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Estratto dell'articolo di Fabrizio Roncone per “Sette - Corriere della Sera”

 

GIANNI ALEMANNO A ORVIETO PRESENTA IL FORUM DELL INDIPENDENZA ITALIANA

Siccome fare politica è sempre meglio che starsene in pensione, Gianni Alemanno - 65 anni, barbetta bianca e catenina con la croce celtica al collo - è tornato in pista. La sua. Quella più a destra. Dove non badano troppo al dettaglio che la Cassazione gli ha recentemente confermato una condanna a un anno e 10 mesi per «traffico d'influenze» nell'ambito del procedimento stralcio sull'inchiesta Mondo di Mezzo.

 

[…] Alemanno s'è messo in testa di fondare un partito. Che, per ora, è solo un movimento: Forum dell'indipendenza italiana (Che significa? Boh). Comunque: ha debuttato a fine luglio, a Orvieto, e non è andata malissimo. Con 38 sigle tutte pescate «nell'area del dissenso diffuso»: dai camerati che non si riconoscono nel percorso di Fratelli d'Italia, arrabbiati con Giorgia Meloni, accusata d'essere troppo democratica e atlantista, a una brigata che comprendeva anche no vax, putiniani d'assalto, ultracattolici e personaggi strepitosi come il leghista Simone Pillon, uno convinto che nelle scuole di Brescia s'insegni la stregoneria.

alemanno salvini

 

Un minestrone nerastro. Ma che convince Alemanno - ha tra le mani un sondaggio di Antonio Noto - di una potenzialità notevole, perché a votarlo potrebbe esserci il 10 per cento degli italiani.

 

In un Paese che ha avuto Di Maio prima ministro dello Sviluppo economico e poi degli Esteri, tutto può essere. Niente può stupirci. E per questo Alemanno ci prova. Tanto più, ma qui siamo nei dintorni di un mezzo retroscena, che ad Alemanno sembrerebbe occhieggiare Salvini, assai intrigato dall'ipotesi che qualcuno riesca a rosicchiare un po' di consenso alla Meloni.

 

gianni alemanno giorgia meloni

[…] certo l'ex sindaco di Roma non ha mai avuto la statura del leader. Al massimo, quando saltellava intorno a Fini, coordinava una specie di corrente. All'inizio fu aiutato mediaticamente dall'essere il marito di Isabella Rauti, figlia di Pino, figura leggendaria della destra più estrema; ma poi si sono separati.

 

L'ultima volta che gli ho parlato era in Campidoglio e io sotto la più fitta nevicata che Roma ricordi. La sua voce, al cellulare, era stridula e alterata. «I romani devono uscire tutti di casa con le pale... e spalare la neve!». Le pale? Ma nessun romano ha una pala in casa. «Come sarebbe?».

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