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Francesco Semprini per âLa Stampa'
La marijuana non è più pericolosa dell'alcol. A dirlo è niente di meno che il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, nel corso di una intervista fiume concessa alla rivista «New Yorker».
Ben inteso, per l'inquilino della Casa Bianca fumare cannabinoidi è pur sempre una cosa negativa, ma non è certo quel flagello sociale come lo si riteneva e definiva nel passato. «Come è stato ampiamente pubblicizzato nel corso di questi anni, io ho fumato erba quando ero un ragazzino, e la considero un'abitudine sbagliata, un vizio non troppo differente da quello delle sigarette che ho fumato più avanti e per un periodo piuttosto ampio della mia vita da adulto», ha spiegato il presidente americano nel suo lungo colloquio con David Remnick, direttore della prestigiosa rivista.
«Non credo che la marijuana sia più pericolosa dell'alcol, in termini d'impatto per l'individuo consumatore», prosegue Obama il quale tuttavia tiene a precisare che ciò non significa che voglia incoraggia l'abitudine alla droga leggera: «Ho detto alle mie figlie che è una cattiva idea, uno spreco di tempo e per nulla salutare».
Quello su cui invece insiste il presidente è promuovere e applicare leggi che trattino in maniera equa e giusta chi fuma cannabis e derivati. «Non possiamo mettere in galera dei ragazzi, quando probabilmente coloro che hanno scritto quella legge per cui sono in arresto hanno fatto la stessa cosa», spiega il presidente per il quale c'è anche un vizio di carattere sociale e razziale nell'ingiusto trattamento da parte dello Stato di chi usa erba.
«I ragazzi del ceto medio - avverte Obama - non vanno in galera per droga, ci vanno quelli più poveri, che spesso sono afro-americani e latini e hanno meno risorse per evitare di essere puniti».
Le parole del presidente arrivano a tre settimane di distanza dall'entrata in vigore della legge che consente la vendita e il consumo di marijuana a scopo ricreativo in due Stati americani, Colorado e Oregon. A livello federale tuttavia, consumare cannabinoidi rimane un reato e la marijuana stessa è classificata nel tabellario giudiziario degli stupefacenti al pari di ecstasy, eroina ed Lsd, ovvero allucinogeni.
Nel lungo racconto al «New Yorker», a metà strada tra un'intervista e un profilo dedicato al presidente, Obama sottolinea che le leggi approvate dal Colorado e dallo Stato di Washington «sono importanti» dal momento che depenalizzano l'uso comune di quella sostanza, ma allo stesso tempo quelle stesse leggi potrebbero sollevare interrogativi su altre sostanze ora illegali.
«Se la marijuana fosse legalizzata totalmente - si chiede il presidente - e ad un certo punto qualcuno proponesse di tollerare l'uso di dosi controllate di cocaina perché può essere dimostrato che non sono più nocive della vodka, ebbene come dovremmo comportarci dinanzi a un discorso del genere?»
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