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Danilo Taino per il “Corriere della Sera”
Sotto la pioggia e sotto l' ombra lunga di Donald Trump, Barack Obama è arrivato ieri sera a Berlino. È la seconda tappa del suo ultimo viaggio estero da presidente: più triste e più contorta di quanto avesse previsto prima dell' 8 novembre. Vuole lasciare un segno politico, per quel che può dopo l' elezione del nuovo presidente americano. Ma tutto avviene in un clima straordinariamente diverso dai suoi viaggi tedeschi del passato.
Berlino è da sempre, nella sua lettura del mondo, il fulcro dell' Europa. La prima volta che ci arrivò da politico era il luglio 2008, non ancora eletto ma in corsa per la Casa Bianca: al suo comizio accorsero centinaia di migliaia di europei in una giornata di sole, soprattutto giovani, entusiasti con le T-shirt «Yes, We Can» e il suo ritratto già eroico.
Questa volta non avrà incontri pubblici, il suo è un saluto ad Angela Merkel - «la mia partner più stretta» - e attraverso la cancelliera un po' a tutta l'Europa. Con un messaggio pieno di significati ma inevitabilmente difensivo, per dire che l' America è l'America, democrazia e libertà, chiunque governi a Washington. Ieri sera ha cenato con Frau Merkel all' hotel Adlon, dove dorme in una suite con vista sulla Porta di Brandeburgo.
EUROPA ADDIO - HOLLANDE MERKEL RENZI 0076
Questa mattina incontrerà i media tedeschi. Nel pomeriggio, di nuovo un incontro con Merkel, nella cancelleria, e poi una conferenza stampa congiunta. In serata, cena di nuovo alla cancelleria con una serie di invitati attivi sulla rotta transatlantica: lista finora non resa nota, come buona parte dei suoi movimenti berlinesi nelle 46 ore di visita, soprattutto per motivi di sicurezza (parte della città è di fatto chiusa fino alle 14 di venerdì). La mattina dopo, a Merkel e Obama si aggiungeranno François Hollande, Theresa May, Matteo Renzi, Mariano Rajoy: un saluto ai leader più rilevanti d' Europa.
Il messaggio che il presidente americano uscente cerca di lasciare è doppio. Primo, l' unità degli europei è essenziale ed è importante cercare di non allargare l' Atlantico, tenere unita l' alleanza al cuore dell' Occidente. E in questo il ruolo della Germania e della sua cancelliera sono essenziali, anche in presenza di opinioni diverse su certi temi. Secondo, con Trump non dare per scontato che il mondo stia crollando. In un articolo scritto a due mani, pubblicato dal settimanale Wirtschaftswoche , Obama e Merkel sostengono che la partnership commerciale e d' investimento Ttip, tra Usa e Ue, può essere realizzata. E sottolineano la necessità di tenere fermi gli obiettivi comuni su sicurezza e lotta al terrorismo attraverso la Nato, sui cambiamenti climatici, sui rifugiati, sulla democrazia e sulla gestione della globalizzazione irreversibile.
«Non ci sarà un ritorno a un mondo prima della globalizzazione. È fondamentale dare una forma alla globalizzazione partendo dalle nostre idee e dai nostri valori», scrivono i due leader. Soprattutto, venerdì Obama vorrà parlare del rapporto con la Russia di Putin, suo cruccio mentre lascia la scena internazionale, sconfitto, a Donald Trump.
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