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DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO…
Guido Olimpio per il “Corriere della Sera”
È l’ultimo anno di presidenza, ma Barack Obama non bada a spese per i militari. Due i fronti: l’Europa e lo Stato Islamico. La Casa Bianca, confermando indicazioni già emerse negli scorsi mesi, schiererà altre forze, anche pesanti, nel Vecchio Continente, mossa per bilanciare l’attività dei russi.
Dispiegamento con budget poderoso: 3,4 miliardi di dollari nel 2014, il quadruplo dell’esborso corrente. Un segnale non da poco che probabilmente porterà il Cremlino a rispondere. Anche se Mosca, tra sanzioni, crollo del prezzo del petrolio e missioni all’estero, non pare avere molti soldi da investire.
Da quando è esplosa la crisi in Ucraina, gli Usa hanno intensificato l’impegno, dalla zona del Baltico fino al «cuore» europeo. I generali hanno dispiegato altri mezzi e soldati nei Paesi alleati per rassicurare i governi locali, dalla Romania all’Ungheria. Sono cresciuti i depositi — come in Norvegia — dove di solito sono stazionati tank, munizioni e altro materiale pronti all’uso.
È aumentata l’attività di ricognizione così come l’attenzione da parte di tutti i membri della Nato. Altre mosse concrete seguiranno, con spostamenti di unità per sostenere quella che è una nuova guerra fredda. Washington vuole avere una brigata corazzata pronta per ogni evenienza e alzare il livello di deterrenza nei confronti della Russia, ormai considerata un’avversaria. Gli strateghi occidentali puntano l’attenzione sullo scacchiere centro-nord, ma non dimenticano il fianco sud, che ci coinvolge direttamente e pulsa per le tensioni in Nord Africa, con la minaccia combinata di instabilità-terrorismo.
INCONTRO TRA PUTIN E OBAMA DURANTE IL G
Gli analisti — come sottolinea il New York Times — sono rimasti sorpresi dall’ampiezza dei fondi richiesti dal presidente, che riguarda solo una parte di un bilancio di 580 miliardi di dollari. Comprese le misure anti-Isis: quasi 10 mila raid hanno consumato missili e bombe, c’è bisogno di riempire le scorte. Da qui lo stanziamento di 1,8 miliardi di dollari per l’acquisto di 45 mila ordigni. Di nuovo, questa è solo una porzione dei 7 miliardi previsti per contrastare i jihadisti.
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