A OBAMA SALTA LA MOSCA AL NASO - MERKEL RIBADISCE “LA SOLUZIONE DIPLOMATICA” PER LA CRISI UCRAINA, MA IL PRESIDENTE USA RIBADISCE: “PRONTI A FORNIRE ARMI ALL’UCRAINA” SE PUTIN NON FERMA I FILORUSSI

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Da www.lastampa.it

 

angela merkel e barack obama conferenza stampa angela merkel e barack obama conferenza stampa

È Mosca la responsabile dell’escalation di violenza nell’est dell’Ucraina. Obama, al termine dei colloqui di Washington con la Merkel, punta il dito contro la Russia: «Ha violato tutti gli impegni presi con gli accordi di Minsk: invece di ritirare i suoi soldati dalle regioni orientali ucraine ne ha inviati altri e inviato nuove forze di artiglieria».

 

angela merkel barack obamaangela merkel barack obama

«Se Mosca continuerà il suo sostegno ai ribelli nell’est dell’Ucraina l’isolamento aumentarà», ha aggiunto il presidente statunitense, sottolineando che «Stati Uniti e Russia continuano a privilegiare la soluzione diplomatica, rafforzata dopo l’aggressione russa». La cancelliera ha ribadito che «in gioco c’è l’ordine pacifico dell’Europa», ma si è schierata contro una soluzione militare. Obama ha invece spiegato che «stiamo considerando l’ipotesi di fornire armi all’Ucraina se la soluzione diplomatica dovesse fallire». 

 

angela merkel barack obama angela merkel barack obama

Intanto l’Ue sgombera gli eventuali ostacoli: i ministri degli Esteri Ue hanno approvato nuove sanzioni contro la Russia, la cui applicazione però è stata congelata e vincolata in attesa dell’esito del vertice sull’Ucraina che si terrà mercoledì a Minsk.

 

Ma la tensione rimane alle stelle. Nel pieno del negoziato “last-minute” per trovare una soluzione a una guerra non dichiarata nell’est dell’Ucraina, le autorità di Kiev hanno denunciato che 1.500 soldati russi hanno attraversato la frontiera russo-ucraina tra il 7 e l’8 febbraio. Lo ha reso noto un portavoce dell’operazione “anti-terrorismo”, come Kiev chiama la campagna militare contro i ribelli filorussi nell’est del Paese, aggiungendo che i convogli hanno introdotto nel Paese anche armi pesanti, tra cui lanciamissili.

angela merkel atterra a washingtonangela merkel atterra a washington

 

Nel frattempo il presidente russo, Vladimir Putin, ha fatto sapere che non accetterà da nessuno alcun tipo di ultimatum. Il Cremlino in realtà ha smentito le indiscrezioni di stampa secondo cui, venerdì scorso, a Mosca, la cancelliera tedesca, Angela Merkel, avrebbe lanciato un ultimatum al presidente russo; ma nel smentire le indiscrezioni, il portavoce del Cremlino ha lanciato un altolà: «Abbiamo già detto tutto circa il tono dei negoziati. Nessuno ha mai parlato o si può permettere di parlare al presidente (usando) un tono da ultimatum come piacerebbe a qualcuno». 

morti in ucrainamorti in ucraina

 

L’altolà arriva a 48 ore dall’atteso summit di Minsk tra lo stesso Putin, Petro Poroshenko, Francois Hollande e la Merkel. L’obiettivo è arrivare almeno al cessate-il-fuoco, se non a un piano di pace duraturo. E nel quadro di questa mediazione, che si sta rivelando più complicata del previsto, ci sarà un probabile pre-incontro domani sempre a Minsk del “gruppo di contatto”, ovvero i due leader separatisti, un emissario dell’Osce, l’ambasciatore russo in Ucraina e l’ex presidente ucraino, Leonid Kuchma.

angela merkel petro poroshenkoangela merkel petro poroshenko

 

Intanto, mentre nell’est del Paese si continua a morire (16 persone uccise in 24 ore, di cui 7 civili) si è saputo che le sanzioni imposte dall’Ue sono già costate ai Ventotto 21 miliardi di euro di esportazioni. La denuncia del ministro degli Esteri spagnolo, Manuel Garcia-Margallo, conferma l’altissimo costo per l’Europa, a differenza di quanto è accaduto agli Usa, primi fautori della dottrina punitiva contro Mosca, i cui scambi commerciali con la Russia sono limitatissimi (35 miliardi contro i 411,9 dell’Ue). 

scontri in ucrainascontri in ucrainaputin e poroshenkoputin e poroshenko