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DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO…
a cura di COLIN WARD (Special Guest: Pippo il Patriota)
1 - COMPAGNO SILVIO, COMPAGNO BEPPE
Lui è fuori. Ma loro, dentro, non sono tanto vivi. Il primo giorno del Banana da semplice signor Berlusconi, in attesa che il prefetto di Milano gli revochi il titolo di "Cavaliere" per indegnità , trascorrerà nella quiete fredda e nebbiosa del parco di Villa San Martino. Probabilmente a preparare la prossima campagna elettorale. Il primo giorno di un Senato orbo di tanto Uomo prevede invece "Discussione di mozioni sulla tutela dei diritti dell'infanzia".
Mentre alla Camera ci si appassionerà con la ratifica dell'accordo sul progetto "Trans Adriatic Pipeline". Loro inchiodati sui seggi a sostenere il governino affidato da Re Giorgio a Lettanipote. Lui libero di preparare la piazza contro euro e tasse in vista delle elezioni europee. Lo stesso farà Beppe Grillo, che adesso si sta un po' riposando, ma domenica si spara un altro bel Vaffa-day gonfio di rabbia e umori gastrici.
Se Silvio e Beppe non fossero i tipi che sono, ci sarebbe quasi da rallegrarsi per questo ritorno della politica fuori dal Parlamento. Pensate solo al Berlusca: è cresciuto all'ombra di Craxi e Andreotti, si abbeverava alla saggezza di Gianni Letta, e da oggi è l'extraparlamentare più pericoloso d'Italia. Chissà che spasso, le prossime relazioni della Digos che finiranno sul tavolo del ministro Alfanayev. Parleranno di "riunioni di facinorosi organizzate dal noto pregiudicato Berlusconi Silvio"?
2 - NANO DECADENCE
Giornaloni gonfi di colore e inutile pathos sulla manifestazione e sul voto di ieri. Potete saltare a piè pari, tanto tv e web hanno già raccontato tutto. Passiamo quindi ai retroscena e a quello che ci aspetta. Repubblica si diverte a stuzzicare il Cainano: "Il Cavaliere si prepara a ogni evenienza. âMi rimane sempre la villa ad Antigua'. Le voci sui conti intestati ai figli e il passaporto di Putin. Il timore per i pm e l'ironia: âDovrete portarmi le arance in carcere', dice ai suoi" (p. 4). E in un pezzo sulla figlia Marina, che sarebbe "la zarina a capo dei falchi", si racconta che Ennio Doris si starebbe smarcando (p. 13).
Torturatori al lavoro anche dalle parti del Cetriolo Quotidiano: "Il patriarca caduto: tutti i conti ai figli e la carta a Barbara. Il Caimano e la successione forzata: la Procura sui fondi assegnata a Marina e Pier Silvio. Ancora voci sul passaporto da Putin. Ma il suo terrore rimane l'arresto" (p. 6). Poi apri il Giornale e torna il buon umore. "Colpo di Stato. Vendetta nelle urne. Berlusconi decaduto giura: âAndiamo avanti'", è il grido di battaglia in prima pagina. Si ride con i numeri della manifestazione di via del Plebiscito: "In ventimila, un solo grido: âNon riuscirete a fermarci'" (p. 4). Ma la campagna elettorale è iniziata e Lui, storicamente, la sa fare.
3 - MA FACCE RIDE!
"Faccio appello a papa Francesco. Mi riceva e ascolti la tragedia di Silvio". Così Francesca Pascale, intervistata seriamente dal Corriere (p. 8). Non ha capito il tipo. Bergoglio è capace di suonargli direttamente alla porta. Però vestito da finanziere.
4 - L'ISOLA DEI QUIRINALISTI
Quasi surreale la velina di giornata recapitata da Re Giorgio a mezzo Corazziere della Sera: "Il Quirinale e la strada stretta delle riforme. Napolitano confida nella partecipazione di Forza Italia" (p. 11). Sì, perché quelli ci hanno scritto "Jo Condor", come direbbe Lettanipote.
5 - E AVANTI CON IL GOVERNINO-INO-INO
Certo, tecnicamente il terzo leader extraparlamentare di questa deprimente stagione sarebbe Renzie. Ma l'otto dicembre diventa segretario del Piddì e quindi entra da solo nel tritacarne dei riti politici. Basta che Lettanipote chieda un vertice di maggioranza per la famosa "verifica" e anche il Rottam'attore sembrerà un Forlani. Nel frattempo, i famosi compagni di partito si dedicheranno al loro sport preferito: l'accoltellamento alla schiena del segretario.
Matteuccio lo sa e gioca d'anticipo, come racconta Repubblica: "Il Pd alza la posta sul governo. âPretenderemo molto di più'. Renzi insiste: âCambio di passo'. Civati: riforme ko, questo è bene" (p. 8). Mentre sul fronte di Palazzo Chigi si mostra sicurezza: "Letta: ho i voti di Berlusconi nel 2008. E prepara la verifica con Renzi e Ncd. âVia i sottosegretari azzurri" (Repubblica, p. 10).
Il Corriere ricuce un minimo con Matteuccio - al quale continua a mettere foto piccole o ridicole - e per intervistarlo deve passare da Alan Friedman: "Renzi: âMaggioranza nuova, il governo non può ignorarlo. Finora abbiamo fatto i bravi ragazzi, ora ci faremo sentire" (p. 13).
6 - NON AVRAI ALTRA LEGGE CHE IL CODICE IBAN
Poteri veri in marcia - e all'incasso - nei giorni in cui tutti pensano al Banana. "La Banca d'Italia adesso diventerà una public company'. Saccomanni: azionariato aperto anche a soci europei. Il Consiglio dei ministri dà l'ok alla rivalutazione. La banca centrale vale tra 5 e 7,5 miliardi. Manca ancora il via libera della Bce". Per Luca Fornovo, della Stampa, si tratta di "Un âregalo' da 4 miliardi per i colossi del credito. Intesa e Unicredit i maggiori beneficiari, Carige dovrà svalutare" (p. 10). La mette giù dura anche il Cetriolo Quotidiano: "Quote di Bankitalia, da Letta un super regalo alle banche" (p. 11).
In un giorno così gaudioso, però, fa tristezza il trattamento riservato al banchiere Guzzino Guzzetti dai giornali. Il gran capo di Fondazione Cariplo organizza un convegno sul welfare a Milano e per promuoverlo deve farsi ospitare un illeggibile intervento nella pagina dei commenti del Messaggero (p. 22). Non si tratta così il mecenate comasco, storico alter ego di Abramo Bazoli in banca Intesa.
7 - IL CREATIVO IN REDAZIONE
Menzione speciale per questo non-titolo di non-notizia sulla Stampa: "Il reddito minimo ancora non c'è'. Giovannini: ma ci stiamo lavorando" (p. 11).
8 - SPENDING CUCU'
Deva fare davvero una vita del cavolo il leghista Roberto Cota, alle prese con una montagna di rimborsi spese che non tornano. Dagli scontrini che una segretaria parecchio pasticciona ha messo da parte per lui, risulta che il presidente del Piemonte s'ingozzi di junk food e viva praticamente all'autogrill dove compra di tutto. Repubblica oggi lo mette alla berlina così: "Dal conto della macelleria alle cinque cene nella stessa sera.
Cota inguaiato da 592 scontrini. Piemonte: i tabulati rivelano le bugie del governatore. La procura: nel tentativo di giustificarsi ha mentito 115 volte" (p. 22). Se i magistrati esamineranno i filmati delle telecamere interne degli autogrill sulla Torino-Milano, non è escluso che saltino fuori immagini toccanti, come il Cota che si fa la barba a fianco dei camionisti bulgari.
Nella stessa pagina, Repubblica regola i conti anche con la mitologica Isabella Votino: "Mille euro per una notte in albergo'. Le spese della portavoce di Maroni. La Votino usava una carta di credito intestata al Viminale". Ma va?
9 - C'E' GROOOSSA CRISI
Al fasciocomunista Vincenzo De Luca, viceministro e sindaco di Salerno, ignoti picciotti hanno recapitato una testa di maiale (Repubblica, p. 23). Con quello che costa la carne di cavallo, c'è da capirli.
10 - GENERALI (E FANTI) D'ITALIA
Massima mobilitazione giornalonistica per la tutela del Leone di Trieste, a dire il vero minacciato un po' a cazzo dai furbetti del rating. Corriere con l'elmetto: "Generali contro S&P: attacco all'Italia. Greco: clamoroso errore, irricevibile. âIl dividendo crescerà , meno debiti'. Il Leone è uscito da 8 patti di sindacato. Rcs, Intesa e Mediobanca âpartecipazioni libere'" (p. 36). Attacco all'Italia? Ma se avessero difeso la patria con la stessa foga da garrote come il fiscal compact e il pareggio di bilancio in Costituzione forse staremmo tutti meglio.
colinward@autistici.org
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