TE LO DO IO IL FINANZIAMENTO AI PARTITI – OK DELLA CAMERA ALLA (PROGRESSIVA) ABOLIZIONE, TETTO DONAZIONI A 300 MILA EURO – M5S: “LEGGE TRUFFA”

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Francesca Schianchi per "La Stampa"
Ci sono voluti vari rinvii, riunioni fiume, qualche litigio. Ma alla fine, ieri, a quattro mesi dall'approdo in Commissione, il disegno di legge per abolire il finanziamento pubblico ai partiti, con diverse modifiche rispetto a come è arrivato dal governo, è stato approvato dal primo ramo del Parlamento. Con 288 sì, di Pd, Pdl, Scelta civica e anche di un partito di opposizione, la Lega; 115 no da Sel e M5S e 7 astenuti tra i Fratelli d'Italia, la Camera approva la delicata legge, facendole fare il primo, importante passo verso il definitivo via libera, che dovrà arrivare dal Senato.

«Legge truffa», si sollevano cartelli dai banchi dei Cinque stelle. «Un passo decisivo nella direzione voluta dai cittadini», ritiene al contrario il democratico Emanuele Fiano, uno dei relatori che, in questi mesi, ha condotto instancabili trattative col Pdl. E che alla fine la legge sarebbe passata senza ulteriori intoppi, lo si è capito ieri alle 17 e 05, quando l'aula ha dato il via libera all'emendamento più discusso.

Quello che stabilisce un tetto alle donazioni dei privati: il 15% del bilancio di un partito nel 2014, il 10% nel 2015 e il 5% nel 2016; a regime, dal 2017, sarà di 300mila euro per le persone fisiche e 200mila per le società. Un accordo raggiunto a fatica con il Pdl («noi un tetto non l'avremmo introdotto, ma oggi è troppo importante evitare che questo testo si interrompa», dichiara la relatrice berlusconiana Mariastella Gelmini), che non accontenta certo i pentastellati.

In particolare, fanno notare con disappunto che, per chi non dovesse rispettare i tetti, non scatterà una sanzione penale ma amministrativa, pur salata (il doppio delle erogazioni in eccedenza, sia per chi dà che per il partito che riceve) e che il tetto non vale per i lasciti testamentari.

A fronte della progressiva introduzione delle donazioni private, ci sarà una parallela decurtazione dei contributi pubblici, tagliati del 40% nel 2014, del 50 nel 2015, del 60 nel 2016, fino ad arrivare a zero nel 2017. Il privato che verserà donazioni a un partito, potrà avere detrazioni del 37% se versa fino a 20mila euro, e del 26% fino a 70mila (dovevano essere più alte, ma la Commissione bilancio ha fatto presente un problema di coperture); saranno possibili donazioni anche via sms e si potrà inoltre devolvere il 2 per mille della propria denuncia dei redditi.

Ma potranno godere delle donazioni solo partiti che rispetteranno obblighi di trasparenza e democraticità, e meno fondi saranno riconosciuti a chi non rispetterà la parità di genere. «Noi la nostra parte l'abbiamo fatta», dice con una certa soddisfazione dichiarando il voto favorevole del Pd il deputato Andrea Martella. Ora tocca al Senato.

 

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