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OLÈ: JUAN CARLOS NON MOLLA UN CAZZO! – QUEL VECCHIO MANDRILLONE DEL RE EMERITO, RIPUDIATO DAL FIGLIO FELIPE, DAL SUO ESILIO DORATO DI ABU DHABI RILASCIA UN’INTERVISTA BOMBA A “FRANCE3” E RIVENDICA TUTTO, DAI SOLDI ALLE AMANTI FINO AL RAPPORTO CON FRANCO – “NON MI PENTO DEL PASSATO. ERRORI? TUTTI GLI UOMINI LI COMMETTONO" – “COME PADRE, MI PIACEREBBE VEDERE DI PIÙ MIO FIGLIO E LE MIE NIPOTI, COME RE FELIPE STA ATTRAVERSANDO UN MOMENTO DIFFICILE” – “FRANCO? IN PUNTO DI MORTE MI HA PRESO LA MANO E MI HA DETTO…”
Estratto dell’articolo di Benedetta Perilli per www.repubblica.it
juan carlos intervistato su france3
“Un battesimo senza il neonato”, così il re emerito di Spagna Juan Carlos I ha definito le celebrazioni che si sono tenute nei giorni scorsi nel Paese per il 50esimo anniversario della morte del dittatore Francisco Franco e il ritorno della monarchia.
Il neonato in questione è lo stesso ex sovrano 87enne, in esilio volontario ad Abu Dhabi dal 2020 – dopo aver lasciato nel 2014 la corona sulla testa del figlio, re Felipe VI - e abbandonato le vicende giudiziarie e fiscali che lo vedevano coinvolto, oltre a diversi scandali sentimentali, in patria;
il battesimo sono invece quelle cerimonie ufficiali dalle quali il figlio lo ha escluso, fatto salvo per un rapido pranzo privato con la famiglia reale nella residenza del Pardo, a Madrid.
Lui, primo sovrano della monarchia parlamentare post dittatura che ha contribuito a instaurare dopo il 1975, escluso dai festeggiamenti per quelle libertà guadagnate da un intero Paese.
Un’onta, così il re emerito ha vissuto l’esclusione alla quale ha cercato di rispondere provando ad assediare la Spagna in ogni modo. Prima, con la pubblicazione in Francia delle memorie Reconciliación – che dal 3 dicembre arrivano anche in Spagna; poi con la discussa visita lampo alla famiglia reale e infine con l’apparizione di ieri sera alla tv francese in una intervista rilasciata a Stéphane Bern, per France 3.
[…] Venticinque minuti girati negli Emirati dal titolo "Juan Carlos: le confidenze di un re in disgrazia”, nei quali il sovrano ha affrontato i suoi quasi 40 anni di regno e le questioni più spinose partendo però da una dichiarazione che sta già facendo discutere in patria: “Non mi pento del passato, spero che gli spagnoli capiscano quello che ho fatto”. Alla domanda se abbia commesso errori, ha affermato che "tutti gli uomini li commettono" e se sarebbe stato più cauto ora, ha risposto: “Sì, naturalmente".
Il re emerito ha poi parlato […] del rapporto con il figlio spiegando che “come padre, mi piacerebbe vederlo di più, vederlo con le sue figlie, con la principessa Leonor e l'infanta Sofía. Come re, credo che stia attraversando un momento difficile e abbia bisogno di sostegno" a causa "del momento politico, che in tutti i Paesi è molto difficile". […]
juan carlos e francisco franco
Alla domanda se pensa di tornare un giorno in Spagna, Juan Carlos I ha risposto: "Per il momento sto bene qui. Non so se tra qualche anno o l'anno prossimo, o tra qualche mese, tornerò. Dipenderà dalla situazione e dal momento". […]
Una scelta, quella di apparire in tv, motivata dalla volontà di “lasciare i miei sentimenti personali, le mie parole, su quello che è successo”. Durante l’intervista Bern gli ha sottoposto domande sui temi più controversi, come i conti in Svizzera, i 65 milioni di dollari che avrebbe ricevuto dall’Arabia Saudita, il caso della battuta di caccia in Botswana e le sue relazioni extraconiugali.
Domande alle quale ha risposto: “Sono abituato a sentire di tutto, ognuno ha diritto di avere le sue opinioni, però tutto è stato risolto, tutto si è concluso”. E alla domanda su cosa pesa di più sull’opinione pubblica, se gli aspetti finanziari o amorosi, ha risposto: “Credo che in Spagna i soldi siano più importanti ma tutto è negativo”.
juan carlos intervistato su france3.
[…]
Infine, il giornalista francese ha affrontato il tema del suo rapporto con Francisco Franco, dal quale era stato designato per la successione e che proprio nelle recenti memorie aveva ricordato in un ritratto generoso parlando di un sentimento quasi “paterno”. Nel libro Juan Carlos ricorda che "se sono stato re lo devo a lui", per poi aggiungere: "Nutrivo enorme rispetto per lui, apprezzavo la sua intelligenza e il suo senso politico. Non ho mai ammesso che nessuno lo criticasse in mia presenza". "Aveva una visione chiara dello Stato di Spagna e del suo avvenire".
Alle domande di Bern, l’ex re ha spiegato di essersi sentito “come una pallina da ping pong” tra Franco e suo padre, Juan de Borbón, e che “è difficile parlare quando c’è un altro regime, dato che sono stato nominato l’erede per la corona e il mio ideale era la democrazia, avevo l’impressione che dovevo preparare il futuro e restare tranquillo aspettando quel momento. Allora bisognava essere d’accordo con quello che succedeva, dovevo accettare le cose come erano”. E poi ha aggiunto che “in punto di morte, Franco mi ha preso la mano e mi disse: ‘l’unica cosa che le chiedo è che mantenga l’unità della Spagna’”.
Infine ha raccontato di quando, in macchina durante la visita di Augusto Pinochet, il dittatore cileno gli consigliò di proseguire "come Franco" e lui rispose che avrebbe fatto “ciò che il popolo spagnolo voleva veramente […]", […]
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