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Dino Martirano per il Corriere della Sera
Al Quirinale provano anche a sdrammatizzare i contorni della ricerca di una squadra del «governo di servizio» che si sta rivelando più complessa del previsto. E dunque, cercando di allentare la tensione, anticipano soltanto che oggi «il presidente riceverà Buffon e Bonucci con le squadre della Juventus e del Milan, finaliste della Coppa Italia...». Altri nomi, riferiti all'«esecutivo di garanzia» - messo in cantiere dal capo dello Stato e magari guidato da una donna - è davvero difficile averli in anticipo, anche perché le regole di ingaggio per i civil servant contattati da Sergio Mattarella sono diventate decisamente più severe.
Chi guiderà il «governo di servizio» evocato dal capo dello Stato (con una previsione di 12 ministri oltre il premier) potrebbe avere infatti le settimane contate se - come d' altronde hanno annunciato molti leader politici - il nuovo esecutivo non otterrà la fiducia in Parlamento e, dunque, avrà il fiato corto che si potrebbe esaurire del tutto già a luglio con le elezioni super anticipate.
«Non è facile individuare i profili giusti anche perché si chiede di lasciare professioni e incarichi per un periodo indeterminato di tempo», è la frase che si è sentita ripetere per tutta la giornata delle consultazioni anche da fonti del Quirinale. Poi sono arrivati altri paletti piantati da Mattarella: «Ai componenti del governo di garanzia chiederò l' impegno di non candidarsi alle elezioni». Inoltre premier e ministri dell'«esecutivo di servizio» dovrebbero «dimettersi con immediatezza per lasciare campo libero a un governo politico laddove si formasse una maggioranza parlamentare».
elisabetta belloni gianfranco fini
Così sulla scrivania del presidente sono passati in questi giorni molti curriculum: pochi burocrati di Stato, parecchi profili di donne impegnate in vari settori, professionisti del mondo delle imprese e delle startup e anche nomi imprevedibili per un accademico di lungo corso come Mattarella.
Tra i nomi che ritornano in questa caccia al civil servant c' è quello di Elisabetta Belloni, segretario generale della Farnesina con una lunghissima esperienza alle spalle, che non dovrebbe essere sgradita al mondo dei 5 Stelle anche se agli Esteri ha saputo resistere con nervi saldi pure dopo le molte nomine decise da Matteo Renzi e da Angelino Alfano: il nome della Belloni, dunque, potrebbe essere giocato dal Quirinale non solo per la casella degli Esteri ma anche per quella di Palazzo Chigi.
Altro profilo ricorrente per la casella del premier è quello dell' economista Carlo Cottarelli, che dirige l' Osservatorio sui conti pubblici e che nel 2013 approdò in area di governo con Enrico Letta, come commissario straordinario per la revisione della spesa pubblica, per poi mollare quando arrivò Renzi.
La giudice costituzionale Marta Cartabia, nominata da Giorgio Napolitano nel 2011 e attuale numero due della Corte con la prospettiva di arrivare ai vertici della Consulta, è molto apprezzata dal presidente Mattarella che l' avrebbe incontrata anche di recente. Il suo mandato di nove anni scade nel 2020.
Nella rosa del totonomi per il governo del presidente rimane stabile quello del giudice Alessandro Pajno (presidente in carica del Consiglio di Stato e vecchio conoscente di Sergio Mattarella) mentre guadagna posizioni l' economista Lucrezia Reichlin, docente alla London Business School. E tra i profili delle personalità del mondo economico all' esame del Quirinale emerge anche quello dell' ex rettore dell' Università Bocconi Guido Tabellini.
Ma l' elenco con i nomi dei possibili premier e dei possibili ministri si arricchisce anche di new entry. Il direttore generale della Banca d' Italia Salvatore Rossi (classe 1949) conosce alla perfezione il mondo delle banche tanto da poter sostituire il governatore dell' Istituto di via Nazionale in caso di assenza o di impedimento. Dario Scannapieco, uno dei «Ciampi boys» oggi vicepresidente della Banca europea degli investimenti (Bei), arricchisce poi la lista del Quirinale per un governo che, ha ricordato Mattarella, «abbia titolo pieno per rappresentare l' Italia nelle imminenti e importanti scadenze nella Unione Europea».
Entro due giorni il presidente Mattarella scoprirà le sue carte, che potrebbero comunque riservare sorprese.
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