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Dall'articolo di Vittorio Malagutti per "l'Espresso" in edicola domani
La pacchia è finita. Con il passaggio della Fondiaria Sai da Salvatore Ligresti a Unipol, tutti gli affitti a prezzi di favore su immobili di lusso stanno venendo aumentati. E, come ricostruisce "l'Espresso" nel numero in edicola domani, molti inquilini vip di fronte alla nuove tariffe si preparano al trasloco.
Tra quelli che pensano di cambiare indirizzo troviamo Bruno Ferrante, l'ex prefetto di Milano, poi candidato sindaco del capoluogo lombardo per il centro sinistra. Ultimamente Ferrante è molto occupato: i Riva, padroni dell'acciaieria, l'hanno nominato presidente dell'Ilva con un ruolo di garante verso le istituzioni. Il padrone della sua casa nel centro di Milano è Fonsai. Solo che, con il contratto in scadenza, si avvicina anche una più che probabile richiesta di aumento del canone.
Non proprio un ritocchino, a quanto pare. Tanto che il presidente dell'Ilva ha già fatto sapere agli amici che lui è pronto a traslocare. «Anch'io ho il contratto in scadenza», spiega Bruno Tabacci, assessore al Bilancio nella giunta milanese di Pisapia e di recente candidato alle primarie del centrosinistra, inquilino dei piani alti della Torre Velasca che domina Milano.
Un'operazione simile è già partita anche a Roma nelle palazzine di via delle Tre Madonne nel quartiere Parioli. Sono tre condomini, per una quarantina di appartamenti in tutto, ad alta concentrazione di vip. Qualcuno di loro ha già fatto le valigie. Mesi fa se n'è andato Marco Cardia, rampollo dell'ex presidente della Consob, Lamberto. Cardia junior, che fa l'avvocato, era a libro paga dei Ligresti anche come consulente.
La lista degli inquilini celebri di via delle Tre Madonne è però ancora lunga. L'elenco comprende il segretario del Pdl Angelino Alfano, l'ex ministro Renato Brunetta, le sorelle Chiara e Benedetta Geronzi, figlie del banchiere Cesare, e Mauro Masi, già direttore generale della Rai. Tramontato il sole Ligresti, anche loro dovranno fare i conti con l'Unipol. E magari aprire il portafoglio.
Invece Geronimo La Russa, figlio dell'ex ministro della Difesa, potrà continuare a godersi l'attico con vista panoramica sulla Torre Velasca: il suo contratto è recentissimo e fino alla scadenza non potrà essere cambiato.
SALVATORE LIGRESTI IGNAZIO LA RUSSA RENATO BRUNETTA DOCET ANGELINO ALFANO DURANTE UN COMIZIO
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