donald trump vladimir putin zelensky

ALTRO CHE PACE: PUTIN CONTINUA A SGANCIARE BOMBE (ULTIMO RAID SUL PORTO DI ODESSA) E LASCIA L’UCRAINA AL FREDDO: A BRUXELLES TEMONO CHE LA RUSSIA NON VOGLIA PIÙ ACCETTARE ALCUN TIPO DI COMPROMESSO, E SIA DISPOSTA A PROSEGUIRE PER LA GUERRA PER ALTRI 5 ANNI: UN'UCRAINA PRIVA DELL'APPOGGIO USA NON GLI FAREBBE PIÙ ALCUNA PAURA  - IL NODO RESTA QUELLO DEL DONBASS: ZELENSKY, INDEBOLITO DALLO SCANDALO CORRUZIONE, HA PROSPETTATO LA NECESSITÀ DI UN REFERENDUM PER SANCIRE QUALUNQUE TIPO DI CESSIONE.  UN DIPLOMATICO UE: “IL RISCHIO È CHE IL PRESIDENTE UCRAINO SI TROVI COL COLTELLO ALLA GOLA E CHE CEDA ALLE PRESSIONI DI TRUMP”…

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

 

Marta Serafini per corriere.it - Estratti

 

 

Putin Trump

Mentre gli occhi sono puntati su Berlino, con la speranza che dagli incontri diplomatici esca un piano in grado di soddisfare gli appetti di Putin senza mettere in ginocchio l’Ucraina, oscurità e gelo calano su Maidan. In una piazza e in un Paese sempre più buio, deserto e freddo — ieri in cinque regioni più di un milione di famiglie sono rimaste senza elettricità in seguito ai raid russi — negli ambienti diplomatici europei l’ansia è palpabile.

 

«Quest’estate i progressi diplomatici ci sembravano concreti e restano i passi in avanti rispetto ad un anno fa. Ma il timore è che Putin non accetti alcun tipo di compromesso e sia disposto a proseguire con la guerra per altri 5 anni», spiega un diplomatico europeo.

 

VALERY ZALUZHNY E VOLODYMYR ZELENSKY

Il nodo più difficile da sciogliere resta quello del Donbass, terra da sempre inquieta e contesa. Il consigliere diplomatico di Zelensky Mikhailo Podolyak ha ribadito al Corriere in un’intervista pubblicata venerdì come ogni concessione territoriale sia contraria al diritto internazionale e lo stesso presidente ucraino ha prospettato la necessità di un referendum per sancire qualunque tipo di cessione.

 

Inoltre, i sondaggi più recenti dimostrano come gli ucraini siano per la maggioranza contrari a cedere terre a meno di non avere in cambio garanzie di sicurezza.

 

In questo quadro, Zelensky non è nella stessa posizione di forza di sei mesi fa né tantomeno può più aggrapparsi all’immagine di Churchill ucraino dei primi anni di guerra. Gli scandali di corruzione che hanno costretto il suo vice Andry Yermak alle dimissioni lo hanno indebolito. E le voci che rimbalzano dagli Stati Uniti attraverso il Washington Post che parla di incontri riservati tra il mediatore ucraino Rustem Umerov e l’Fbi per trattare salvacondotti utili a mettere in salvo esponenti del governo ucraino a rischio di accuse e processi non fanno che metterlo ancora più all’angolo. «Il rischio è che il presidente ucraino si trovi col coltello alla gola e che ceda alle pressioni di Trump», spiega ancora la fonte.

DONALD TRUMP - VLADIMIR PUTIN

 

Tuttavia, il leader di Kiev sa anche bene quanto sia rischioso proporre ad un popolo che è in guerra per quei territori da 11 anni una cessione senza che vi siano garanzie solide, ragion per cui lascia aperta la porta a un negoziato.

 

Se la risposta che può far cambiare idea agli ucraini è allora un sistema di protezione simile a quello dell’Articolo 5 della Nato che scatterebbe in caso di aggressione russa questo compromesso difficilmente incontrerà il favore di Putin il cui obiettivo è da sempre isolare politicamente, militarmente e geograficamente Kiev dall’Europa. Basta provare a tirare un filo che la matassa ucraina si ingarbuglia sempre di più.

 

Il leader del Cremlino non cede a nessuna richiesta perché sa bene come sia complicato per l’esercito ucraino andare avanti con la guerra senza il sostegno militare statunitense. Tradotto, senza le armi Usa, Kiev fa poco paura a Mosca.

 

ANDRIY YERMAK - VOLODYMYR ZELENSKY

Anche l’attacco contro il porto di Odessa della notte scorsa ne è la prova. Ed è una risposta ai raid che gli ucraini hanno continuato a condurre negli ultimi giorni contro le infrastrutture petrolifere, comprese quelle nel Mar Caspio. Per i russi questi attacchi sono un problema ma lo sono sul lungo periodo. Senza il supporto militare statunitense continuo e immediato gli ucraini non sono in grado invece di sostenere un altro anno di attacchi, di black out, di morte e di crisi economica.

 

(...)

 

 

situazione donbassputin trump