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DAGOREPORT - AH, CHE STREGONERIA È IL POTERE: TRAFIGGE TUTTI. SOPRATTUTTO I PARVENU. E COSÌ, DA PALAZZO GRAZIOLI, CHE FU LA SEDE INFORMALE DI GOVERNO E DI BUNGA-BUNGA DI BERLUSCONI PREMIER, SIAMO PASSATI A "VILLA GRAZIOLI" CON LA NUOVA DOVIZIOSA DIMORA DELL’EX ABITANTE DELLA GARBATELLA, DOVE OCCUPAVA CON MADRE E SORELLA DUE DISGRAZIATE CAMERE E CUCINA - UN IMMOBILE CHE STA SOLLEVANDO UN POLVERONE DI POLEMICHE: VILLA O VILLINO? COL SOLITO AGOSTINO GHIGLIA CHE AVREBBE SOLLECITATO GLI UFFICI DELLA PRIVACY DI TROVARE UN MODO PER LIMITARE LE INFORMAZIONI DA RENDERE PUBBLICHE ALLA CAMERA, IN RISPOSTA A UN’INTERROGAZIONE DELLA BOSCHI SULLA RISTRUTTURAZIONE DELLA VILLA – LA SINDROME DI "IO SO' GIORGIA E NUN ME FIDO DE NESSUNO!" HA POI TRASFORMATO LA MAGIONE NEL SUO BUNKER PERSONALE, LONTANO DAGLI SGUARDI E ORECCHIE INDISCRETE CHE INFESTANO PALAZZO CHIGI - TUTTO BENE QUANDO VENGONO CHIAMATI A RAPPORTO I SUOI FEDELISSIMI, MOLTO MENO BENE QUANDO TOCCA AGLI ALTRI, AGLI “ESTRANEI” DELLA CONVENTICOLA MELONIANA. DAL CENTRO DI ROMA PER RAGGIUNGERE “VILLA GRAZIOLI” CI VOGLIONO, IN LINEA D’ARIA, BEN 40 MINUTI DI MACCHINA. ANCHE DOTATI DI SIRENE E LAMPEGGIANTI, È “UN VIAGGIO”…. - VIDEO

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LA PUNTATA DI "REPORT" – DAL MINUTO 41.00 AL MINUTO 42.59, L’INTERROGAZIONE DI ITALIA VIVA SUI LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE DELLA VILLA DI GIORGIA MELONI E LA RISPOSTA DI CIRIANI E DI AGOSTINO GHIGLIA...

https://www.rai.it/programmi/report/inchieste/Lautorita-del-garante-7f0e804e-c873-480d-81e7-5249b7a3faaa.html

 

DAGOREPORT

meloni villa

Ah, che stregoneria è il potere: trafigge tutti. Soprattutto i parvenu. E così siamo passati da Palazzo Grazioli, che si trasformò in sede informale di governo e di Bunga Bunga di Berlusconi premier, a "Villa Grazioli" con la nuova dimora di Giorgia Meloni.

 

Prima di varcarne la soglia in compagnia della figlia Ginevra, la Presidente del Consiglio abitava l'appartamento di Giovanni Satta, Senatore di Fratelli d'Italia (ovviamente, in comodato d'uso gratuito). Poi, si è trasferita nella villa subito dopo la fine dei lavori di restyling.

DOCUMENTI CATASTALI DELLA VILLA DI GIORGIA MELONI A MOSTACCIANO

 

Locata nella zona residenziale del Torrino, una località nella zona sud di Roma all'altezza del Grande Raccordo Anulare tra Via Cristofero Colombo e la Via Pontina, caratterizzata dalla presenza di oltre 40 mila abitanti, l’abitazione sta sollevando un polverone di polemiche, a partire dai dubbi del “Domani”: villa o villino?

 

IMMAGINE DI CASA MELONI CON LA VECCHIA PISCINA, SCATTATA DOPO LA FIRMA DEL PRELIMINARE DI VENDITA

Secondo alcuni esperti catastali, contattati dal quotidiano diretto da Fittipaldi, l'immobile rientra pienamente tra le abitazioni di lusso e, di conseguenza, non dovrebbe godere di agevolazioni fiscali. Invece, “così ha risparmiato 70mila euro di tasse”.

 

Ma già all’inizio del 2025, ci aveva pensato “Il Fatto quotidiano” a ficcare il nasino sulla magione di 18 stanze, compresi due soggiorni di ampio respiro, una cucina grande e una superaccessoriata cabina armadio nella camera padronale, più una piscina di 9 metri (direbbe “Io so’ Giorgia”: “’na bagnarola”), scoprendo che era costata la sommetta di 1.2 milioni di euro.

 

Aggiunge il giornale diretto da Travaglio, la premier alla Fiamma aveva già sottoscritto un preliminare d'acquisto nel 2023. Inoltre, al di là della doviziosa cifra, pare che l’ex Underdog della Garbatella l'abbia acquistata senza fare un mutuo.

andrea giambruno esce da casa di arianna meloni - foto diva e donna

 

Mica è finita: un’altra questione delicata sembra profilarsi all’orizzonte che vede coinvolto il solito e premuroso Garante per la Privacy in quota Fratelli d’Italia.

 

Nella puntata andata in onda ieri sera, “Report” infila il dito nella piaga in merito all’approfondimento chiesto il 28 febbraio scorso da Agostino Ghiglia sull’interrogazione del gennaio 2025 di Maria Elena Boschi e Francesco Bonifazi di Italia Viva che domandava se fossero state utilizzate risorse pubbliche, fondi per la sicurezza o benefici fiscali nel ristrutturare la casa. Ma anche di conoscere quali imprese avessero eseguito i lavori e come fossero stati effettuati i pagamenti.

 

Secondo Sigfrido Ranucci, Ghiglia avrebbe sollecitato i suoi uffici a trovare un modo per limitare la quantità di informazioni da rendere pubbliche alla Camera.

sigfrido ranucci puntata di report su agostino ghiglia

“Cercatemi l’interrogazione onorevole Bonifazi su casa Meloni. Approfondiamo se è suo diritto avere risposta a tutte le domande in dettaglio o se qualcosa si può coprire in termini di protezione dati, al netto della trasparenza e dell’interesse pubblico. Urgente”.

 

“Pare che la richiesta di Ghiglia sia partita da lui”, aggiunge “Il Fatto”. “Il sospetto è che abbia agito per proteggere Meloni sul piano politico, evitando che venissero divulgate informazioni che dovrebbero invece essere trasparenti, soprattutto quando riguardano una figura istituzionale e lavori potenzialmente rilevanti per i cittadini”.

 

francesco bonifazi annalisa chirico maria elena boschi (3)

‘’Il governo ha risposto il 18 marzo tramite il ministro Luca Ciriani, anche lui di Fratelli d’Italia, assicurando che non sono stati utilizzati fondi pubblici, ma senza specificare informazioni sulle spese sostenute e sui fornitori utilizzati. Una circostanza che ha spinto Italia Viva a manifestare la propria insoddisfazione riguardo alla risposta seguita all’interrogazione parlamentare. In pratica, la sensazione è che il governo avesse qualcosa da nascondere’’.

 

Interessante anche da chi la Statista della Sgarbatella che dal tu a Trump ha comprato nel 2024 l’immobile: Massimiliano e Serafino Scarozza, figli di Giancarlo Scarozza, marito in seconde nozze di Lucia Mokbel, sorella di Gennaro Mokbel, ex esponente dell’estrema destra romana.

GIORGIA MELONI CON LA SORELLA ARIANNA E LA MADRE ANNA PARATORE

 

Senza padri né mariti, oltre ad intrattenere l’amatissimo matriarcato familiare formato dalla madre Anna e dalla sorella Arianna, avendo tanto spazio a disposizione, l’ex compagna di Giambruno ha pensato bene di trasformarlo nel proprio bunker personale, lontano dagli sguardi e orecchie indiscrete che infestano Palazzo Chigi.

 

Del resto, che sia sempre stata arcigna e guardinga verso la presenza dei funzionari e degli addetti alla sicurezza della sede di governo, insieme al terrore della ricattabilità e di essere osservata fin dentro il portone di casa, è emerso in più occasioni.

 

Nella conferenza stampa di inizio 2024, la premier evocò addirittura un complotto ai suoi danni, ordito “da chi in questa nazione ha pensato di dare le carte”, “affaristi, lobbisti e compagnia cantante”.

 

Era il settembre del 2024 quando Ilario Lombardo sulla “Stampa” portò alla ribalta la sindrome di accerchiamento di "Io so' Giorgia e nun me fido de nessuno!". Per paura di essere “attenzionata”, la Ducetta avrebbe fatto allontanare i poliziotti in borghese che piantonavano il suo ufficio a Palazzo Chigi e fanno "da filtro" agli ospiti. Un fatto che mai era successo prima nella storia della Repubblica, cui seguì una smentita dello staff di Palazzo Chigi.

Fabrizio Alfano (Portavoce di Palazzo Chigi) - Giorgia Meloni - Giuseppe Napoli (capo scorta e marito di Patrizia Scurti)

 

Così, quando scocca l’ora fatale delle nomine, delle strategie di governo, delle fortune di un ministro e le disgrazie di un altro, l’ascensione di questo parlamentare e la caduta di quello, oppure per dar sfogo a chissà quali manovre e intrighi ai suoi danni, villa Meloni del diventa il cuore del potere esecutivo.

 

E soprattutto nei giorni festivi, quando gli inquilini di Palazzo Chigi si godono il loro meritato riposo, l’abitazione del Torrino è meta di molti personaggi del partito ed esponenti del governo.

 

Immancabili, fanno il loro ingresso Patrizia Scurti, capa della segreteria particolare della presidente, che da quasi vent’anni è la sua ombra e il suo sostegno, nonché moglie di Pino Napoli, l’agente distaccato dell'Aisi che le fa da caposcorta (è stato lui a selezionare personalmente il resto degli uomini al seguito).

GIORGIA MELONI - PATRIZIA SCURTI

 

A seguire ovviamente – fiato alle trombette! - è il “Genio della Fiamma” (copy Meloni), il sottosegretario che presiede ogni piega della politica e del potere, Giovambattista Fazzolari da Messina, che per cinque anni è stato dirigente di seconda fascia dell'Aeroporti e Infrastrutture strategiche della Regione Lazio, e oggi vive davanti alle onde del mare di Fregene, frazione di Fiumicino.

 

A volte l’ospitalità si allarga al pio sottosegretario con delega ai servizi segreti, Alfredo Mantovano, e a pochi altri ministri fedelissimi. D’altronde, putacaso fosse possibile per Lady Giorgia mettere le manine per un rimpasto di governo, sarebbero ben pochi i ministri ad essere riconfermati: dalla Pitonessa porta-guai Daniela Santanchè ad Adolfo Urso che, come ministro del Made in Italy e dello Sviluppo non ha risolto un problema industriale, dall’Ilva a Pirelli.

fazzolari meloni

 

(I soliti maligni raccontano che se Urso fosse stato informato in tempo che la Melona dava buca alla Messa (Paolo) cantata del Niaf a Washington, causa assenza del suo caro amico Donald, si sarebbe scapicollato per timbrare il cartellino e attovagliarsi con l’allegra brigata di 2128 ospiti, gran parte dei quali in viaggio a scrocco).

 

Tornando a bomba. Tutto gira bene quando vengono chiamati a rapporto i suoi fedelissimi, che per lei si getterebbero nel fuoco, molto meno bene quando tocca agli altri, agli “estranei” della conventicola meloniana, di essere pregati di raggiungere il ridente Torrino per una riunione della agitata maggioranza di governo.

Walter Villadei - CLAUDIA CONTE - Marta Schifone - ARIANNA MELONI - PAOLO MESSA - NIAF

 

E allora che arrivano le sbuffate (eufemismo), accompagnate da occhi al cielo e scuotimenti di testa, di Matteo Salvini e Antonio Tajani, tanto per citar due a caso.

 

Il solito destino cinico e baro vuole infatti che dal centro di Roma per raggiungere la villa di Giorgia al Torrino ci vogliono, in linea d’aria, ben 40 minuti di macchina, ma occorre poi vedersela con l’estenuante traffico romano.

 

Anche dotati di sirene e lampeggianti è “un viaggio” che ha fatto scaturire la battutaccia che ha ribattezzato la dimora dell’ex abitante del quartiere Garbatella, dove occupava con la madre e la sorella due disgraziate camere e cucina, in gloria degli antichi fasti berlusconiani, in “Villa Grazioli”…

GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI E ANTONIO TAJANI A GENOVA