
DAGOREPORT: RAVELLO NIGHTS! LE TROMBATE ETERO DI GRETA GARBO, LE VANCANZE LESBO DI VIRGINIA WOOLF,…
LA “PALAZZOPOLI” MILANESE FA TREMARE LA SINISTRA MA TRABALLA ANCHE LA DESTRA – GIORGIA MELONI NON AFFONDA IL COLPO E DIFENDE SALA (LE CONVIENE, VISTO CHE HA MOLTI INDAGATI TRA LE FILE DI FDI). MA I SUOI CONSIGLIERI COMUNALI A MILANO PORTANO IN AULA I CARTELLI “DIMISSIONI” - IGNAZIO LA RUSSA, VERO CAPO DEL PARTITO IN LOMBARDIA, CHIEDE LA TESTA DEL SINDACO: “CREDO CHE MILANO ABBIA BISOGNO DI CAMBIARE GUIDA” (COSÌ LA PROSSIMA LA SCEGLIE LUI) – ANCHE SALVINI IN DIFFICOLTÀ: LA SUA VISPA VICE, SILVIA SARDONE, STREPITA CONTRO SALA, LUI È PIÙ PRUDENTE…
Estratto dell’articolo di Matteo Macor per “la Repubblica”
«Il sindaco decida se dimettersi sulla base della sua capacità di governare al meglio in questo scenario: io non cambio posizione in base al colore politico degli indagati». È Giorgia Meloni, alla fine del secondo giorno di terremoto giudiziario milanese, a (ri)movimentare la scena politica sconquassata dall'inchiesta sui piani urbanistici comunali della città del mattone.
giorgia meloni e beppe sala alla cerimonia di commemorazione per sergio ramelli 1
L'apparente, inaspettata mano tesa della premier al sindaco Beppe Sala, una difesa a sorpresa affidata a un'intervista al Tg1 della sera, arriva […] dopo una lunga giornata di reazioni contrapposte, appelli, contestazioni, divisioni. Queste ultime, per paradosso ma non troppo, soprattutto nel centrodestra, e pure all'interno dello stesso partito di Meloni.
Che mentre ieri a Palazzo Marino schierava i consiglieri comunali di FdI in aula a protestare per chiedere la testa del sindaco, ha visto discordare le reazioni di due dei padri fondatori del partito.
Ignazio La Russa a parlare di una giunta «che ha dimostrato di non essere adeguata, e non solo per questo episodio». Guido Crosetto a scegliere la strada del garantismo: «La magistratura vuole sostituirsi al legislatore, attendo la verità ma nel frattempo continuo a basare i miei giudizi sulla presunzione di innocenza».
contestazione del centrodestra contro beppe sala in consiglio comunale 5
Tra l'istituzionale e il politico puro, quello di Meloni è parso così un messaggio a più destinatari, fuori e dentro lo schieramento, per telespettatori, cittadini (e elettori) milanesi e alleati.
«La mia posizione è quella che ho sempre su questi casi: penso che la magistratura debba fare il suo corso», è la precisazione della premier che chiude 24 ore di scossoni e discussione, anche e soprattutto a destra. E soprattutto: «Io non sono mai stata convinta che un avviso di garanzia porti l'automatismo delle dimissioni».
Qualche ora prima, con un post su X, Crosetto aveva in qualche modo aperto la strada con la stessa presa di posizione: «Continuo a pensare che la magistratura non debba sostituirsi al corpo elettorale– le parole, dure, del ministro della Difesa – A Milano una parte della magistratura inquirente ha anche deciso di sostituirsi al legislatore, attraverso interpretazioni normative che a me sembrano, in molte parti, lontane dalle disposizioni di legge ed anzi molto pericolose».
beppe sala ignazio la russa attilio fontana prima della scala 2024
E ancora: «Spesso si cercano di utilizzare queste vicende come occasione per sbarazzarsi dell'avversario di turno, perché a parti inverse si è sempre fatto così».
[…] Non è della stessa idea La Russa, del resto, che la propria considerazione la farà poco più tardi, molto politica, a margine del congresso della Cisl in corso all'Eur, con in filigrana il futuro della prossima corsa elettorale nella città che il centrodestra sogna di riconquistare da quasi 15 anni.
«Io lo dico da sempre: credo che Milano abbia bisogno di una guida che non sia quella che mette insieme verdi, non verdi, affaristi, non affaristi, politici perbene e politici con qualche ombra.
Mi auguro che quando si voterà sarà chiaro, per adesso ricordo solo che quello che chiamavano Salva Milano evidentemente era un "Salva Giunta Sala"», è il pensiero del presidente del Senato, con riferimento al disegno di legge pensato (e poi saltato) come una sorta di salvacondotto legislativo per le irregolarità urbanistiche dei tanti cantieri milanesi.
Il tutto mentre da Forza Italia arrivavano le parole di senso opposto del deputato Enrico Costa, vicepresidente della commissione Giustizia della Camera, garantista per storia di partito («Le indagini faranno il loro corso, ma l'agghiacciante processo mediatico non sostituisca quello nei tribunali: come è possibile Sala abbia saputo di essere indagato dai giornali?»), e a fare da rappresentazione plastica della diversità di vedute all'interno dello stesso schieramento ci pensava il presidio delle opposizioni in Consiglio comunale, davanti e poi in aula a Palazzo Marino.
A guidare la protesta la neo vice segretaria del Carroccio Silvia Sardone («Esistono posizioni differenti, ma se domani Sala si dimette io apro una bottiglia di Franciacorta e invito tutti a festeggiare»), i forzisti non pervenuti, i consiglieri meloniani e leghisti a chiedere in giallo su sfondo blu su cartelli e striscioni le stesse «Dimissioni» sulle quali in serata la premier avrebbe rimesso ogni scelta allo stesso sindaco.
beppe sala Giancarlo Tancredi
silvia sardone
contestazione del centrodestra contro beppe sala in consiglio comunale 1
giorgia meloni la russa
beppe sala e l inchiesta sull urbanistica a milano - vignetta di osho
beppe sala
DAGOREPORT: RAVELLO NIGHTS! LE TROMBATE ETERO DI GRETA GARBO, LE VANCANZE LESBO DI VIRGINIA WOOLF,…
DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ…
DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D…
L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA…
FLASH! - PREVOST, ANNABA... A VEDE'! - PAPA LEONE XIV STA PREPARANDO UN VIAGGIO IN ALGERIA, IL SUO…
DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI…