elly schlein goffredo bettini giuseppe conte

PANICO AL NAZARENO! SCHLEIN TEME CHE, DOPO AVER LETTO LE CARTE SU MATTEO RICCI INDAGATO PER CONCORSO IN CORRUZIONE, GIUSEPPE CONTE FACCIA SALTARE L’ALLEANZA COL PD NELLE MARCHE E A CATENA ANCHE IN CAMPANIA - IL PROBLEMA È CHE CONTE VUOLE DIVENTARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CENTROSINISTRA ALLE PROSSIME POLITICHE. E DUNQUE LA SUA FEROCE STRATEGIA, DEFINITA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, E’ QUELLA DI SABOTARE ELLY FACENDOLE PERDERE REGIONALI (E SEGRETERIA) – LA SUPERCAZZOLARA SCHLEIN NON HA CAPITO CHE HA DAVANTI UN COCCODRILLO TRAVESTITO DA CAMALEONTE E RIPETE COME UN DISCO ROTTO: “LA VERITÀ È CHE SENZA CONTE NON ANDIAMO DA NESSUNA PARTE” RONCONE: “CHI CI PARLA CON IL COCCODRILLO CONTE? CI SAREBBE GOFFREDO BETTINI, CHE HA UN’ANTICA CONSUETUDINE. GOFFRY, PENSACI TU. E, SE SERVE, PROMETTIGLI QUALSIASI COSA...”

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Fabrizio Roncone per il Corriere della Sera - Estratti

 

ELLY SCHLEIN GIUSEPPE CONTE

Il dubbio. Il sospetto. La paura. Il terrore che Giuseppe Conte abbia letto le carte di Affidopoli su Matteo Ricci e sia tentato — dopo aver diffuso qualche «supercazzola» garantista — di far saltare comunque tutto per aria. Le Marche e pure, a catena, se succede, la Campania. C’è questa consapevolezza di tremenda provvisorietà negli sguardi bassi e cimiteriali, nei boh, nei sospiri pieni di vediamo, aspettiamo, speriamo, nei WhatsApp che si spediscono i dem e nel silenzio, una caverna di silenzio, in cui s’era chiusa, per lunghi giorni, Elly Schlein, la segretaria.

 

(...)

Il succo del rassicurante racconto fatto filtrare finora dentro il centrosinistra è stato, a grandi linee, questo.

D’accordo, abbiamo Ricci che è indagato: forse è giustizia a orologeria, forse no. Certo è piuttosto curioso che, da tempo, sapesse già tutto Italo Bocchino, spedito dalla sorelle Meloni a fare il «badante» di Francesco Acquaroli, il governatore marchigiano uscente, candidato a un secondo giro: ed è pure strano che l’avviso di garanzia sia arrivato a Ricci proprio quando i sondaggi lo davano saldamente avanti. Ma lasciamo stare, inutile fare dietrologia.

 

ELLY SCHLEIN - GIUSEPPE CONTE - IL SORPASSO - MEME BY IL GIORNALONE - LA STAMPA

Tutti sanno che Ricci è una persona perbene, lui a In Onda su La7 ha spiegato di essere estraneo, ha evocato un collaboratore infedele e ritiene, perciò, di essere parte lesa. In più — altro spiffero uscito dal Nazareno — l’avviso di garanzia che lo riguarda avrebbe poca ciccia: parliamo di affidamenti diretti a un paio di associazioni culturali effettuati nel corso della sua amministrazione, quand’era sindaco di Pesaro, prima di diventare eurodeputato. Insomma, no?

 

Questa benevola lettura della scena, inizialmente, ha indotto capi e capetti del Pd a sperare in un atteggiamento indulgente di Conte. Ma lui, criptico: «Non possiamo fare sempre come a Bibbiano. Però è certo che devo prima capire bene di cosa si tratta, stavolta, a Pesaro. Poi deciderò».

schlein landini conte

 

Il problema è che Conte non vuole diventare il gup del centrosinistra, ma il suo candidato premier alle prossime elezioni politiche. Eccoci, così, al punto politico che scatena il panico tra i dem. I quali temono che Conte sia allettato da un ragionamento che, più o meno, gli ronza in testa così.

 

Allora: è chiaro che, inattesa, mi si presenta la straordinaria opportunità di dare un micidiale colpo alla forza e al prestigio di Elly. La quale, alle prossime Regionali, s’è convinta di perdere in Veneto, ma di vincere poi in Toscana, Puglia, Campania e di strappare, a sorpresa, una vittoria persino nelle Marche. Ovvio che, con un bel 4 a 1, le sarebbe più facile rivendicare un ruolo di leadership nella coalizione.

 

Però se dico che Ricci è «incandidabile», e posso dirlo, perché noi 5 Stelle siamo pur sempre quelli di «Onestà!

GIUSEPPE CONTE - ELLY SCHLEIN - NICOLA FRATOIANNI - ANGELO BONELLI - MANIFESTAZIONE PD AVS M5S PER GAZA - FOTO LAPRESSE -

Onestà!», a patto che non si tratti della Appendino e della Raggi, schiaccio Elly nell’angolo e lascio un’autostrada libera ad Acquaroli. E un 3 a 2 è molto, molto diverso da un 4 a 1.

Obiezione al piano di Conte: così, però, il Pd finirebbe poi per mettersi di traverso sulla candidatura, abbastanza apparecchiata, del grillino Roberto Fico in Campania. E lì, con quel sultano bizzoso di Vincenzo De Luca, la situazione potrebbe farsi, di colpo, rischiosa per tutti. Vale la pena?

Il timore diffuso è che Conte, a questa eventualità, reagisca pensando: perdiamo anche la Campania? Meglio, addirittura meglio. Perché, per Elly, una sconfitta in Campania sarebbe talmente drammatica da mettere a rischio addirittura la sua segreteria.

 

GIUSEPPE CONTE - ELLY SCHLEIN - NICOLA FRATOIANNI - ANGELO BONELLI - MANIFESTAZIONE PD AVS M5S PER GAZA - FOTO LAPRESSE - FOTO LAPRESSE

Strategia politica feroce, ma con dentro una sua devastante logica: Conte — sospettano i dem — può esserne davvero sedotto. Indizi concreti. Intanto: gli editoriali di Marco Travaglio (lo scorso aprile, alla fine del gran corteo organizzato dai 5 Stelle a Roma — tra attacchi all’Europa matrigna e uno striscione pro Russia — il direttore del Fatto salì sul palco allestito ai Fori Imperiali con la folla che ondeggiava eccitata, c’erano grida di evviva e applausi e certe che gli mandavano baci: lui, dopo aver risposto con sorrisi languidi, parlò con l’autorevolezza dell’unico vero ideologo del Movimento).

 

Adesso scrive: «Ricci è il politico che spende e spande denaro pubblico in kermesse effimere per costruirsi un consenso personale... Un classico abuso d’ufficio, purtroppo depenalizzato... Il Pd ha fatto finta di nulla, l’ha candidato alle Regionali e ora deve decidere precipitosamente che farne, come se le carte non fossero già tutte sul tavolo...». Giuseppe, hai capito?

 

elly schlein giuseppe conte genova, manifestazione per le dimissioni di giovanni toti

Sì, certo che ha capito. Gli è chiarissima l’occasione che ha davanti. Irripetibile: per uno che vuole tornare a Palazzo Chigi per la terza volta (una più di Bettino Craxi). E legittima: per uno che Grillo chiamava Mago di Oz. Capace di qualsiasi magia pur di soddisfare la propria ambizione.

 

Nutrita, intendiamoci, con innegabili doti: strepitoso cinismo, efferata spregiudicatezza, freddezza da pokerista, istintiva astuzia (cioè capire il momento, e coglierlo). 

 

(...)

conte travaglio

Conte si presenta. La voce è un soffio, il maglioncino (in cachemire) da meetup, la fede per Padre Pio, l’aria mite: un coccodrillo travestito da camaleonte. Infatti, se li mangia (digerito, da due anni, persino Beppone). La sua carriera è dentro un’allucinazione: diventa premier e abbraccia i leghisti, poi li molla (dopo averci firmato i famigerati decreti Sicurezza) e fa un governo con il Pd. Quindi s’accuccia a Draghi. Intanto diventa amico di Trump («Oh, Giuseppi!»). E abbraccia Putin. Pacifista. Ma amico di Putin.

 

Può uno così avere scrupoli con Ricci? «La verità — ripete ovunque la Schlein — è che però senza Conte non andiamo da nessuna parte». Chi ci parla con il coccodrillo? Soffiano: ci sarebbe Goffredo Bettini, che ha un’antica consuetudine.

giuseppe conte elly schlein genova, manifestazione per le dimissioni di giovanni toti

 

Goffry, lo scongiurano, pensaci tu (e, se serve, promettigli qualsiasi cosa).

 

giuseppe conte francesco rutelli goffredo bettini roberto gualtieri foto mezzelani gmt024giuseppe conte francesco rutelli goffredi bettini roberto gualtieri foto mezzelani gmtgiuseppe conte goffredo bettinigiuseppe conte elly schlein genova, manifestazione per le dimissioni di giovanni toti