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FIGURINA MARIO BERGOGLIO CALCIATORE ARGENTINA
Ha tutti gli ingredienti di un giallo internazionale con grande condimento di esoterismo l'ultimo capitolo delle tensioni tra Papa Francesco e il governo argentino. Il pontefice ha rifiutato un assegno da 16 milioni e 666 mila pesos diretto alla fondazione pontificia Scholas Occurrentes e partito proprio dalla Casa Rosada. Quei soldi dovevano servire per sostenere la fondazione nella costruzione di nuove scuole in tutto il mondo, ma al Papa è saltata la mosca al naso davanti a quell'offerta, così è partito l'ordine ai responsabili dell'organizzazione di non accettare quel denaro.
Come riporta la Stampa, il Papa ha messo nero su bianco un grosso no spiegando che: "Il governo argentino deve rispondere a tante necessità del popolo, non avete diritto - ha scritto rivolgendosi ai responsabili della fondazione - di chiedergli neanche un centesimo". A dirla tutta, nel post scriptum Bergoglio ha anche fatto capire quanto fosse irritato per la scelta della cifra.
Quel 666 dopo i 16 milioni gli sono subito saltati agli occhi, come una sorta di provocazione, considerando che quella cifra indica il Diavolo. Su quest'ultimo aspetto però il governo argentino ha poca responsabilità, anzi la colpa sarebbe tutta dei vertici della fondazione. La richiesta infatti era partita proprio da loro per coprire le spese di ristrutturazione della sede di Buenos Aires e l'assunzione di 36 impiegati.
Il gran rifiuto del Papa, comunque, poco avrebbe a che fare col satanismo, molto più invece con la politica. Bergoglio viene tirato in ballo dai politici argentini un giorno sì e l'altro pure. Il "regalo" dell'esecutivo in carica era stato raccontato dalla stampa come un gesto distensivo tra Vaticano e Argentina, senza che nessuno smentisse. Almeno finché Papa Francesco non ha rispedito al mittente l'assegno, facendo capire anche al governo di non farsi strumentalizzare in cambio di qualsiasi cifra.
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