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CHI PARTECIPERÀ AL "NUOVO ULIVO"? IL TIMORE DI UNA PARTE DEI DEM (GLI EX RENZIANI) È CHE L’OPERAZIONE PER DARE VITA A UN NUOVO CENTROSINISTRA SI RIDUCA A RIPORTARE A CASA BERSANI, SPERANZA E D'ALEMA – IL FRANCESCHINIANO ZANDA IMMAGINA UN PD CHE "UNISCA I RIFORMISTI", DA BERSANI A RENZI E CALENDA. GLI ULTIMI DUE LEADER, PERÒ, NON SEMBRANO INTENZIONATI A FARE I "CESPUGLI" DEL NUOVO ULIVO - LA VOCAZIONE MINORITARIA DI ORLANDO CHE SI RIVOLGE SOLO A BERSANI E COMPAGNI

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Maria Teresa Meli per il “Corriere della Sera”

MATTEO RENZI ENRICO LETTA MEME

 

Le elezioni politiche sono fissate per il 2023 e il Pd non vuole giungere impreparato a quell' appuntamento, tanto più che nel centrodestra comincia a farsi strada l' idea di una federazione o, addirittura, di un partito unico.

 

«Dobbiamo arrivare alle elezioni con un nuovo centrosinistra», continua a ripetere Enrico Letta.

È anche per questa ragione che il segretario dem all' inizio aveva sposato il maggioritario: per facilitare un processo di aggregazione.

 

Quell' idea però aveva incontrato diverse resistenze dentro e fuori il partito, ma la creazione di una federazione del centrosinistra è possibile anche senza cambiare la legge elettorale.

 

RENZI LETTA

Già, la drastica riduzione dei parlamentari, come spiega Luigi Zanda al Foglio , favorisce «un nuovo bipolarismo e, forse, un nuovo bipartitismo». Perciò, ragionano al Nazareno, l' obiettivo di Letta si può centrare anche senza il maggioritario. E infatti Zanda, sempre sul Foglio , immagina un Pd che «unisca i riformisti», da Bersani a Renzi e Calenda. Gli ultimi due leader, però, non sembrano intenzionati a fare i «cespugli» di questo nuovo Ulivo.

 

bersani d'alema

Non a caso ieri Andrea Orlando ha parlato di ricomposizione della sinistra rivolgendosi a Bersani e compagni e tralasciando gli altri: «Alcune rotture che sono maturate su vicende di carattere contingente penso possano e debbano essere superate». E da parte di quel pezzo di Pd che se ne andò in contrapposizione con Renzi c' è interesse per questa operazione.

 

A maggio Roberto Speranza aveva annunciato che i transfughi del Pd sono pronti a partecipare alle Agorà democratiche. Ossia a quella piattaforma di confronto fortemente voluta da Letta che da luglio a dicembre coinvolgerà non solo il partito ma «tutti i soggetti interessati» a «ripensare le forme di una nuova presenza progressista in Italia».

BERSANI D'ALEMA

 

Il ministro della Salute ha accettato la sfida: «Dobbiamo stare dentro le Agorà insieme ad altri, come le Sardine. Non dobbiamo avere paura di metterci in discussione. Anche i partiti devono cambiare». Ma il timore di una parte dei dem è che questa operazione invece di dare vita a un nuovo centrosinistra si riduca a riportare a casa Bersani, Speranza e D' Alema.

BERSANI D'ALEMALA STRETTA DI MANO TRA ENRICO LETTA E MATTEO RENZI