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IL PASSO A DESTRA DI URSULA RISCHIA DI FARLA RUZZOLARE A TERRA – I SOCIALISTI MINACCIANO DI NON VOTARE LA NUOVA COMMISSIONE SE DAVVERO, COME ANTICIPATO DA DIE WELT E POLITICO, VON DER LEYEN ASSEGNERÀ UNA VICEPRESIDENZA ESECUTIVA CON DELEGA ECONOMICA DI PESO A FITTO, OVVERO AL GRUPPO ECR CHE LE HA VOTATO CONTRO LO SCORSO LUGLIO: “DEVE SCEGLIERE SE RICONQUISTARE I 24 EURODEPUTATI DI FDI E PERDERE UNA SETTANTINA DI SOCIALISTI O VICEVERSA” – CRESCE L’INSOFFERENZA ANCHE DI LIBERALI E VERDI: “VON DER LEYEN RICORDI CHI L'HA SOSTENUTA”

Estratto dell’articolo di Claudio Tito per “la Repubblica”

 

GIORGIA MELONI E URSULA VON DER LEYEN AL G7

«Quella che gira non può essere la lista definitiva. Stiamo negoziando e attendiamo una risposta dalla presidente della Commissione. E a quel punto valuteremo. Solo a quel punto». La capogruppo di S&D, Iratxe Garcia Perez, da giorni evita di fare dichiarazioni ufficiali. Non intende stressare il dialogo con Ursula von der Leyen in relazione alla composizione del prossimo esecutivo europeo.

 

Ma le voci che soffiano da Palazzo Berlaymont, attraversano il Ppe e poi si propagano per gli uffici di Bruxelles non piacciono per niente ai socialisti. E nemmeno ai Liberali e ai Verdi. Al punto che nelle ultime ore si sta materializzando sulla testa dell’inquilina di Place Schuman uno spettro terrificante: il voto negativo di una parte importante della sua ipotetica maggioranza in occasione del voto finale in Parlamento sull’intero collegio. L’ipotesi di bocciare la Commissione, insomma, non è più un tabù. [...]

 

RAFFAELE FITTO

Mercoledì scorso, mentre Mario Draghi illustrava ai capigruppo il suo rapporto sulla competitività, la presidente della Commissione è dovuta correre negli uffici dell’Eurocamera per incontrare riservatamente proprio Iratxe Garcia Perez. Perché? Perché in precedenza si era svolta la riunione del gruppo socialista. L’esito è stato a dir poco allarmante per Ursula. Almeno il 70 per cento di quei deputati hanno avvertito che se la Commissione si fosse davvero formata nel modo che i popolari stanno indicando, allora non avrebbero votato a favore.

 

 

ursula von der leyen al parlamento europeo di strasburgo

Il nodo è sempre lo stesso. Alla luce di una maggioranza chiara che si è formata a luglio scorso con Ppe, Pse, Renew e Verdi, si assiste di nuovo ad uno sbilanciamento a destra. Non solo con l’ipotizzata nomina di Raffaele Fitto alla vicepresidenza, ma con portafogli troppo spostati sulla direttrice Ppe-Ecr. «Ursula – è il ragionamento che sta sempre più emergendo in S&D – non ha capito che la maggior parte dei parlamentari socialisti stanno all’opposizione nei loro Paesi, non sentono alcun vincolo di governo. Se sono insoddisfatti, votano no. E la presidente deve scegliere se riconquistare i 24 di Fdi e perdere una settantina di socialisti o viceversa».

 

[...]  i Liberali [...]  hanno già dichiarato la loro esplicita contrarietà. E sulla stessa linea si collocano i Verdi. I dissidenti, quindi, potrebbero essere ben più di settanta. E la maggioranza di 361 diventerebbe lontana. «Non voglio porre veti su singoli nomi – insisteva nei giorni scorsi Garcia Perez - . Ma serve equilibrio nella squadra di Ursula. Equilibrio di genere, politico e geografico. Si deve ricordare chi l’ha votata a luglio e chi no».

 

IRATXE GARCIA PEREZ

Il punto cruciale si concentra allora sull’atteggiamento di von der Leyen. Secondo Socialisti, Renew e ambientalisti lei ritiene di poter adottare la politica dei due forni con i Conservatori. Stabilire di volta in volta con chi raggiungere la maggioranza. Correggere alcuni dei provvedimenti considerati basilari dalla sinistra come il Green Deal e ora contestati da Popolari e destra. Perchè in effetti la transizione ecologica sarà il vero terreno di scontro dentro l’Ue.

 

Ursula ritiene di assumere così una centralità ineliminabile anche rispetto ai singoli governi nazionali. I più forti dei quali, Germania e Francia, stanno attraversando una fase di estrema debolezza cui lei vorrebbe supplire con la sua Commissione e soprattutto con il suo ruolo. Una tattica che, però, rischia di scontrarsi con gli umori dell’Assemblea di Strasburgo.

 

[...]

 

GIORGIA MELONI URSULA VON DER LEYEN

S&D, dunque, si aspetta un segnale prima di mercoledì prossimo quando dovrebbe essere ufficializzata la lista definitiva. Altrimenti non solo la “graticola” dei commissari in Parlamento (i candidati devono superare un vero e proprio esame) sarà piuttosto incandescente ma il voto finale che si terrà probabilmente a fine ottobre o a novembre potrebbe diventare per Ursula un rischioso gioco del Lotto. Sarebbe un caso senza precedenti. I tempi per il varo della nuova squadra si allungherebbero considerevolmente [...]

giorgia meloni raffaele fitto

discorso di ursula von der leyen al parlamento europeo di strasburgo