alessandra todde

PASTICCIO A 5 STELLE – IL M5S, CHE AVEVA FATTO DELLA RETORICA DELLA TRASPARENZA UNA BANDIERA FETICCIO, SI RITROVA A FRONTEGGIARE IL CASO DELLE RENDICONTAZIONI DI ALESSANDRA TODDE – LA GOVERNATRICE SARDA, VICINA A CONTE, E’ STATA DICHIARATA DECADUTA. CHI HA SBAGLIATO? NEL MOVIMENTO C’È CHI ACCUSA IL COMITATO ELETTORALE DELLA TODDE DI “DISATTENZIONE”  QUEI DUE BONIFICI “ANONIMI” CONTESTATI DAL COLLEGIO ELETTORALE DI GARANZIA, UNO DA 30 MILA EURO E L’ALTRO DA 8 MILA…

Emanuele Buzzi per corriere.it - Estratti

 

ALESSANDRA TODDE

Tanti volti, ma nessun responsabile. Nel Movimento — in parallelo alla bagarre politica — si indaga su quanto è successo con le rendicontazioni di Alessandra Todde. Gli occhi sono puntati sul comitato elettorale M5S per le elezioni in Sardegna, un gruppo di cui fanno parte i senatori Ettore Licheri e Emiliano Fenu e il deputato, fedelissimo di Giuseppe Conte, Alfonso Colucci. Il comitato ha chiuso i battenti a settembre, quando ha stilato anche il rendiconto della sua attività. Tesoriere è Fenu, mentre Licheri è il presidente. I loro nomi, in queste ore si incrociano con altri tre.

 

Quelli ovviamente di Alessandra Todde, del leader Giuseppe Conte e dell’assessora sarda Desiré Manca. Ogni nome ha un ruolo e la storia parte da lontano, dalla scelta di chi candidare a governatrice. La corsa era a due, tra Manca, sostenuta dal coordinatore sardo M5S Licheri, e Todde, appunto, ben vista dai vertici romani del partito. (...)

 

alessandra todde giuseppe conte

La spaccatura si riflette tra gli attivisti. E viene ricucita con una campagna elettorale partita in sordina e con la nomina ad assessora di Manca. E proprio quest’ultima, per ore, è stata l’unica voce in difesa di Todde: «Da una donna delle istituzioni non si poteva avere una risposta migliore, l’unica risposta possibile a chi festeggia il colpo di coda, l’ultimo possibile, di chi all’improvviso si vede privato di poteri e prebende».

 

Eppure nel Movimento c’è chi rinfocola quell’antica rivalità e accusa il comitato di «disattenzione». 

 

(...)

Intanto la base si interroga. «Possibile che abbiamo fatto questo pasticcio?», si vocifera tra i 5 Stelle. E spuntano anche documenti che nel partito giudicano «incomprensibili». Nell’elenco dei contributi superiori a 500 euro percepiti fornito dal comitato si trova traccia anche dei due bonifici «anonimi» contestati dal collegio elettorale di garanzia, uno da 30 mila euro e l’altro da 8 mila.

 

ALESSANDRA TODDE GIUSEPPE CONTE

A erogarli Movimento 5 Stelle e Pd. Quasi 82 mila euro (81.960) i contributi superiori ai 500 euro: si tratta della quasi totalità dei finanziamenti, meno di 10 mila euro rimangono fuori dal conteggio. Nella rendicontazione si parla di 77.900 euro di contribuzioni da parte di persone giuridiche, mentre 12.817 sono gli euro frutto di contributi di singoli.

 

Trai difensori della governatrice c’è chi sbotta: «I conti tornano». Anche se nelle pieghe della base torna a girare un vecchio video di qualche mese fa. «Mi sono pagata anche gran parte di questa campagna elettorale», sosteneva Todde intervistata da Corrado Formigli a Piazza Pulita su La7.

Insomma, un altro tassello di un rebus che il Movimento è riuscito a rendere sempre più complesso con le proprie mani.

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