LA PATRIA DI TAFAZZI – IL COLOSSEO CHIUDE PER ASSEMBLEA SINDACALE E RENZI ANNUNCIA UN DECRETO PER TRASFORMARE I MUSEI E I LUOGHI DELLA CULTURA IN SERVIZI PUBBLICI ESSENZIALI – CAMUSSO: “QUESTO NON CANCELLEREBBE LA POSSIBILITÀ DI FARE SCIOPERI O ASSEMBLEE” – CONTINUIAMO COSÌ, FACCIAMOCI DEL MALE

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Da “corriere.it”

 

Il Colosseo, i siti archeologici del Foro romano e altre aree museali in tutto il Paese hanno chiuso di nuovo per tre ore per assemblee sindacali, lasciando sgomenti i turisti in attesa davanti alle biglietterie sbarrate. Era già successo a Pompei a giugno, venerdì 18 settembre è andata in scena la replica non richiesta. Subito è scoppiata la polemica. E non appena i cancelli sono stati riaperti, è arrivato via twitter il commento durissimo del ministro per i Beni culturali, Dario Franceschini: «La misura è colma», ha detto, annunciando che d’accordo con il premier Matteo Renzi proporrà in Consiglio dei Ministri previsto nella stessa giornata di inserire musei e luoghi della cultura nei servizi pubblici essenziali.

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Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente del Consiglio, Matteo Renzi. «Non lasceremo la cultura ostaggio di quei sindacalisti contro l'Italia. Oggi decreto legge #Colosseo#lavoltabuona» ha scritto su Twitter.

           

La rabbia di Franceschini

Il ministro in una nota ha poi aggiunto: «Proprio nel momento in cui la tutela e la valorizzazione dei beni culturali sono tornate dopo anni al centro dell'azione di governo, proprio mentre i dati del turismo sono tornati straordinariamente positivi, proprio mentre Expo e Giubileo portano ancora di più l'attenzione del mondo sull'Italia, proprio mentre io sono come ministro impegnato nelle discussioni preparatorie per la legge di stabilità a cercare di portare più risorse per la cultura e per il personale del ministero, una nuova assemblea sindacale, questa volta al Colosseo a ai più importanti siti archeologici di Roma, fa restare turisti in fila davanti agli occhi di tutto il mondo. Il buonsenso nell'applicare regole e nell'esercitare diritti evidentemente non basta più per evitare danni al proprio Paese». Da qui la decisione di intervenire con una nuova legge.

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La replica della Camusso

«Stiamo diventando uno strano paese, ogni volta che c'è un'assemblea sindacale si dice che non si può fare, che è diventata una cosa che non è possibile. Capisco che si debba fare attenzione ai periodi di particolare presenza turistica, ma allora si dica chiaramente che i lavoratori non possono più avere strumenti di democrazia»: è il commento di Susanna Camusso, leader della Cgil. Quanto alla possibilità che il governo faccia un decreto per trasformare i monumenti e i luoghi di cultura in servizi essenziali, Camusso ha aggiunto che «questo non cancellerebbe la possibilità di fare scioperi o assemblee».

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