"ALEMANNO? FORSE LA PENA CHE GLI PESA DI PIÙ ERA CHE TRA GLI EX RAGAZZOTTI DELLA FIAMMA. GLI PREFERIVANO IL PIÙ RAGAZZOTTO DI TUTTI: ITALO BOCCHINO” – FRANCESCO MERLO INFILA LA PENNA NELLA PIAGA DELL’EX SINDACO DI ROMA, ARRESTATO LA NOTTE DI CAPODANNO: “DA ENFANT PRODIGE E EREDE DI RAUTI A OPINIONISTA TV DI RISERVA. NON PIÙ POTENTE, RIDOTTO ALLA MARGINALITÀ DI FARE IL FASCIO-COMUNISTA FILOPUTINIANO, MA NON È UNA MACCHIETTA…”

Da “Posta e risposta” – “la Repubblica”

FRANCESCO MERLO

Caro Francesco, non giudico la vicenda giudiziaria di Gianni Alemanno, ma non credi che la violazione delle disposizioni che l’hanno portato in carcere dimostri ancora una volta l’arroganza del potere? Un esempio per i “potenti” condannati dalla magistratura dovrebbe essere Sergio Cusani che con dignità affrontò il carcere.

Rosanna Lampugnani

Risposta di Francesco Merlo:

Ogni Capodanno la destra ci offre una testa sventata: l’anno scorso Pozzolo, dalla cui pistola partì un colpo che ferì una coscia innocente. Quest’anno il tontolone sventato è Alemanno che, violando gli orari previsti dai servizi sociali, si è offerto allo struggente arresto nel Veglione.

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Alemanno non è stato un buon sindaco di Roma, ma non peggiore di Marino e della Raggi (e anche Gualtieri non è messo bene). Sicuramente, non è più un potente. Ridotto alla marginalità di fare il fascio-comunista filoputiniano insieme con il compagno Rizzo, Alemanno non è una macchietta perché prevale in lui la sofferenza che ha dato alla sua scavata faccia barbuta qualcosa di cristologico.

Insegnava italiano agli immigrati, girava con una vecchia Smart nonostante che Giorgia Meloni debba proprio a lui l’uso della fiamma. Nella destra che fu missina, da enfant prodige e erede di Rauti, era ridotto a fare in tv l’opinionista di riserva. E forse la pena che più gli pesava era che, tra gli ex ragazzotti di allora, gli preferivano il più ragazzotto di tutti: Italo Bocchino. […]

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