“LA CINA? NON E’ TRASPARENTE. AVREMMO POTUTO AGIRE MEGLIO SE FOSSE STATA PIÙ DISPONIBILE”, IL VICEPRESIDENTE USA PENCE INCOLPA PECHINO (E IL CENTRO FEDERALE PER LE MALATTIE INFETTIVE) PER LA LENTA RISPOSTA DEGLI USA AL VIRUS: “ORA LA SITUAZIONE E’ PARAGONABILE A QUELLA ITALIANA” - I CASI SONO 189.633, I MORTI 4.081 – POI DIFENDE TRUMP CHE AVEVA CERCATO DI MINIMIZZARE: “LUI È UNA PERSONA OTTIMISTA” - VIDEO

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 (askanews) – “Pensiamo che l’Italia sia l’area più comparabile agli Stati Uniti, in questo momento”. A dirlo è stato il vicepresidente statunitense, Mike Pence, intervistato dalla Cnn sull’emergenza coronavirus. “Il nostro messaggio di ieri e per i prossimi 30 giorni è che il futuro è nelle nostre mani” ha dichiarato.

 

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Alla domanda sul paragone fatto pochi giorni fa dal presidente Donald Trump tra i morti per coronavirus e quelli negli incidenti stradali, Pence ha risposto: “Il presidente è una persona ottimista”. Trump aveva cercato di minimizzare la diffusione del coronavirus e l’aumento del numero di morti, affermando che decine di migliaia di persone muoiono ogni anno per l’influenza stagionale e in incidenti stradali, eppure nessuno chiede alle case automobilistiche di smettere di produrre auto.

 

Sono 189.633 i casi di nuovo coronavirus registrati negli Stati Uniti, secondo l’ultimo aggiornamento; i morti sono 4.081, i guariti 7.136. Per numero di casi, gli Stati Uniti sono il primo Paese al mondo.

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