FLASH! - LA DISCESA IN CAMPO DEL PARTITO DI VANNACCI E' UNA PESSIMA NOTIZIA NON SOLO PER SALVINI,…
Paolo Madron per http://www.lettera43.it
Si intensificano le iniziative e le interviste di Laura Boldrini, personaggio che per la verità non ha mai lesinato il dare mostra di sé. Comprensibile. Si va spediti verso la fine della legislatura, e molti politici si guardano attorno in cerca di nuovi orizzonti. Specie chi, e il presidente della Camera è tra quelli, sa sin d’ora che perderà la poltrona. Boldrini fu insediata al vertice di Montecitorio nel 2013, su indicazione dell’allora segretario del Pd Pierluigi Bersani, vincitore seppur per pochi voti delle elezioni. Lo diciamo a beneficio dei molti detrattori della signora che almeno sanno con chi devono prendersela.
Pasionaria di Rifondazione comunista, bertinottiana della prima ora (nessuno è perfetto), in precedenza una carriera di rispetto come responsabile di importanti organizzazioni umanitarie, ha mostrato di trovarsi subito a suo agio su un palcoscenico opposto di quello che era abituata a calcare. Tanto dolore, fatica, miseria e fame tra i rifugiati, ai quali cercava di dare dignitosa accoglienza, tanta aulicità, blasone, ipocrisia e ieratica compostezza nei palazzi del potere tra le cui stanze, peraltro, ha sempre appalesato un certo agio.
LA DETERMINAZIONE DI MISS BRONCIO
Dote non comune, abilità da non disperdere quella di chi sa muoversi al meglio in contesti assai diversi. Sempre i suoi detrattori però non sono d’accordo con questa tesi, e tendono piuttosto a vedere nel percorso boldriniano il naturale approdo della sua indole istituzionale.
Boldrini insomma, complice la sua attitudine, avrebbe già studiato fin da giovane per diventare quel che poi è diventata. Che ce l’abbia fatta nonostante un handicap che ella stessa si riconosce – è afflitta da una raro e pervicace senso di antipatia, che le è valsa l’appellativo di miss Broncio – è un’ulteriore prova della sua determinazione.
Un’altra qualità che fa invece ben sperare per il proseguo della sua carriera è la spasmodica attenzione alla propria immagine, che la porta a muoversi circondata da stuoli di assistenti e uffici stampa che postano sui social pensose e austere immagini di lei che presenzia ai più disparati eventi, uniti se possibile dal comune denominatore dell’epocalità. Celebre una foto in primo piano allo stadio in cui si celebravano i funerali di Mandela, al cui confronto quelle che mette la Boschi su Instagram sono scatti da gita fuoriporta.
LA DISCESA IN CAMPO CON PISAPIA
Adesso che, tra una zuffa e l’altra con i pentastellati, la sua presidenza della Camera volge al termine, Boldrini ha dato una lunga e, come nel suo stile, compassata intervista al Corriere in cui annuncia di voler scendere in campo al fianco di Giuliano Pisapia. Ma perché ciò accada «ovviamente ci devono essere le condizioni». Chissà se il leader riluttante considera la precisazione un’opportunità o una minaccia.
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