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Giuseppe Sarcina per il Corriere della Sera
I repubblicani più ortodossi sono i primi a credere che Donald Trump, alla fine, non ce la farà a vincere in Pennsylvania. Pat Toomey, il senatore uscente del Grand Old Party, in corsa per la rielezione, ne è così sicuro che ha condotto tutta la campagna elettorale prendendo costantemente le distanze da Trumpito. Non c' è un manifesto, una spilletta, un volantino in cui compaiano affiancati Pat e Donald.
E si sono regolati nello stesso modo gli altri concorrenti repubblicani, in lizza per un seggio alla Camera dei rappresentanti. Sanno, o comunque immaginano, che i loro elettori sono stati traumatizzati soprattutto dalle frasi sessiste di Trump. La media dei sondaggi calcolata da RealClearPolitics assegna a Hillary Clinton un vantaggio del 3%.
Il tycoon, per cercare di recuperare, ha chiesto a sua moglie Melania di tenere in Pennsylvania l' unico discorso della campagna, dopo l' uscita alla Convention di Cleveland. Ma ieri a Berwyn, non lontano da Filadelfia, c' era poca gente. Melania si è presentata così: «Sono una mamma a tempo pieno. E tutte le mamme sanno quanto siano fortunate. Voglio che i nostri figli vivano una vita fantastica, che si sentano al sicuro e protetti. Sarà mio onore e privilegio servire questo Paese.
Da first lady sarò al fianco delle donne e dei bambini». Niente, neanche un cenno alle accuse di molestie sessuali rivolte a «The Donald». Poi Melania ha raccontato la sua vicenda personale, la sua vita da modella, l' arrivo negli Stati Uniti, ovviamente «simbolo di libertà e opportunità», che il consorte «farà tornare grande». Non è sembrato uno di quegli interventi che lasciano il segno. Ma si vedrà l' 8 novembre.
In Pennsylvania sono in palio 20 grandi elettori sul totale di 270 necessari per entrare alla Casa Bianca. Chi ha la maggioranza, prende tutto il pacchetto in questo «swing State», uno degli Stati in bilico. L' ultima volta ha vinto Barack Obama.
Se si guarda la mappa dello Stato la lettura politica è molto semplice. Le due grandi città Filadelfia e Pittsburgh sono capisaldi democratici indiscussi, come fossero due piccole New York o Los Angeles. Ma sono divise da una fascia a forma di lettera t che, invece, è iper conservatrice, come fosse l' Alabama.
Che cosa farà la differenza? Gli esperti dei due partiti, sciamani dei numeri, concordano: l' affluenza alle urne nell' area metropolitana di Filadelfia. Solo qualche numero. Gli elettori democratici registrati sono 900 mila, quelli repubblicani solo 100 mila. D' accordo: dagli
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