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SALUTAME ER MARZIANO - PER EVITARE GUAI GIUDIZIARI (CENE PRIVATE PAGATE CON SOLDI PUBBLICI), MARINO SI E’ DIMESSO E MO’ SO’ CAZZI AMARI PER RENZI – SI VOTA NELLA PRIMAVERA 2016 E IL SUO PD PAGHERA’ LA SCELTA DISGRAZIATA DI METTERE L’ALLEGRO CHIRURGO IN CAMPIDOGLIO

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Ansa.it

 

Si è dimesso in serata il sindaco di Roma Ignazio Marino.L'addio è arrivato dopo il pressing del Pd e le dimissioni del vicesindaco e di due assessori. Per Marino è stata una giornata sotto assedio, col rischio di una sfiducia da parte del Pd. Orfini nel pomeriggio ha incontrato gli assessori, poi una delegazione è andata dal sindaco: 'E' finita'. Presidi in piazza e pro e contro. 

 

LA LETTERA DI MARINO IN CUI ANNUNCIA LE DIMISSIONI - "Care romane e cari romani, ho molto riflettuto prima di assumere la mia decisione. L'ho fatto avendo come unica stella polare l'interesse della Capitale d'Italia, della mia città".  "Presento le mie dimissioni - spiega -. Sapendo che queste possono per legge essere ritirate entro venti giorni. Non è un'astuzia la mia: è la ricerca di una verifica seria se è ancora possibile ricostruire queste condizioni politiche". 

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LA GIORNATA

A lasciare la giunta in giornata erano stati il vice sindaco Marco Causi e due assessori, quello ai Trasporti Stefano Esposito e l'assessore al Turismo di Roma, Luigina Di Liegro. Anche quest'ultima era entrata in giunta con Causi, Esposito e Rossi Doria nell'ultimo rimpasto, quello che avrebbe dovuto aprire la "fase due" della giunta Marino. 

 

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Dopo un incontro col commissario Pd di Roma, Matteo Orfini, il dimissionario Causi e Alfonso Sabella sono saliti in Campidoglio per vedere Marino: a loro il compito di comunicare al sindaco che "era finita" e che sarebbe stato "meglio dimettersi". Nel frattempo nella sede nazionale del Pd, Orfini ha anche incontrato diversi consiglieri dem.

Già per tutta la mattinata era andato in scena il pressing del Pd per far dimettere il sindaco. Il sindaco però continua a resistere mentre il Pd sta studiando una exit strategy sulla vicenda.

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Di Battista, io non mi candido - "Io ho deciso di non candidarmi e non ho mai avuto questa ambizione, per correttezza e onestà devo finire il mio mandato in Parlamento e spero che a Roma si vada al voto al più presto". Così il deputato del M5s Alessandro Di Battista risponde a chi gli chiede se ci sarà una sua candidatura a sindaco di Roma.

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