DAGOREPORT - BENVENUTI AL GRANDE RITORNO DELLA SINISTRA DI TAFAZZI! NON CI VOLEVA L’ACUME DI…
Fiorenza Sarzanini per il "Corriere della Sera"
Silvio Berlusconi sapeva che le ragazze portate da Gianpaolo Tarantini alle sue feste erano escort. E infatti in alcune occasioni provvide direttamente a pagarle. La nuova accusa è agli atti dell'inchiesta di Bari dove il Cavaliere è indagato per aver indotto «Gianpy» a mentire. Perché l'ultima informativa consegnata ai pubblici ministeri dai finanzieri guidati dal colonnello Antonio Quintavalle elenca proprio le bugie che l'imprenditore pugliese avrebbe raccontato nel corso dell'istruttoria.
GIANPAOLO TARANTINI E LA MOGLIE ANGELA DEVENUTO
E fissa i quattro punti che rischiano di aggravare la posizione dell'ex premier. Erano stati i magistrati coordinati dal procuratore aggiunto Pasquale Drago a sollecitare una «rilettura» delle intercettazioni a confronto con le dichiarazioni di Tarantini e degli altri testimoni. Gli investigatori delle Fiamme gialle hanno così esaminato nuovamente tutti gli atti e hanno consegnato una relazione che è stata adesso depositata a disposizione delle parti. L'indagine è ormai conclusa. Nei prossimi giorni l'accusa dovrà infatti decidere se sollecitare il rinvio a giudizio del Cavaliere.
Gianpaolo Tarantini da La Stampa
Tarantini ha sempre dichiarato che alle feste del presidente si faceva accompagnare «da alcune amiche». Il dossier della Finanza evidenzia invece quanto accadde «il giorno dopo la cena del 28 settembre 2008, quando Berlusconi manifestava a Tarantini la preoccupazione che due delle sue ospiti, tra cui una identificata in Daniela Lungoci, potessero fare qualche commento sulla serata trascorsa a Palazzo Grazioli.
Tarantini faceva un'immediata verifica sulla effettiva riservatezza delle donne che pochi istanti prima aveva assicurato a Berlusconi, pur non conoscendo l'affidabilità delle stesse, tanto da dover chiedere conferma a chi gliele aveva presentate».Poi vengono trascritte le conversazioni. Berlusconi: «Tu avevi preso quelle due rumene no? No, no ti immagini... Hanno fatto qualche commento?».
Tarantini: «No, assolutamente no. Le ho sentite oggi... mi hanno detto che sono state bene e che speravano di rimanere lì... ma le conosco bene perché è gente che conosco da un sacco di tempo, non sono ragazze che fanno commenti». Annota la Finanza: «Delle assicurazioni fornite al presidente, Tarantini evidentemente non doveva essere così sicuro, tanto che il giorno dopo chiedeva a Carolina, la ragazza che gliele aveva procurate, informazioni sulla loro riservatezza».
La relazione sottolinea come «nel corso degli interrogatori del 29 luglio 2009 e del 6 novembre 2009, Tarantini ha sempre escluso che Berlusconi sapesse che le ragazze che lui proponeva e accompagnava in occasione delle serate organizzate presso le residenze di Palazzo Grazioli a Roma, Villa San Martino ad Arcore e Villa Certosa a Porto Rotondo, venissero pagate per la loro disponibilità a offrire prestazioni sessuali a favore di Berlusconi».
E poi evidenzia come gli atti facciano emergere una situazione ben diversa. Scrivono i finanzieri: «Dopo la cena del 16 ottobre 2008 Berlusconi chiama Tarantini e riferendosi alle ragazze che avevano trascorso la notte a palazzo Grazioli tra l'altro sottolineava "guarda che hanno tutto per pagarsi tutto da sole queste qua eh" alludendo evidentemente al fatto che era stato dato loro il necessario, motivo per cui Tarantini non doveva sentirsi obbligato a corrispondere loro alcunché.
Infatti Tarantini affermava "sì ma stia tranquillo presidente non c'è problema" e Berlusconi rispondeva: "E vabbè ma perché hanno... sono foraggiatissime"». Poi citano l'interrogatorio di Terry De Nicolò che ha raccontato di aver ricevuto «mille euro prima della cena». E infine, prima di sottolineare come anche Manuela Arcuri avesse chiesto un lavoro per il fratello per accettare un invito, aggiungono: «Emergeva dalle affermazioni fatte al telefono da una delle ragazze, M. C., la certezza che le ragazze che trascorrevano la notte in compagnia di Berlusconi venivano debitamente compensate dallo stesso».
Dichiara Tarantini nel verbale del 6 novembre 2009: «Io non ho mai fatto pressioni sul presidente, fui io a sollecitare Finmeccanica, attraverso le mie amicizie che sapevano i miei rapporti con Berlusconi tipo Rino Metrangolo che poi disse a Sabino Stornelli che ero amico di Berlusconi». I finanzieri sottolineano come «il disegno di far intervenire Berlusconi sull'allora presidente di Finmeccanica Pierfrancesco Guarguaglini prendeva forma il pomeriggio del 5 dicembre 2008 quando Berlusconi riferiva a Tarantini di aver fissato un appuntamento per il martedì successivo».
daddario silvio-party a parigi
Nell'informativa consegnata ai magistrati viene anche sottolineato come «all'approssimarsi del giorno in cui Guarguaglini avrebbe dovuto incontrare Berlusconi a Palazzo Grazioli, Tarantini manifestava un certo nervosismo e asseriva con il suo confidente Roberto De Santis (non v'è riscontro alle sue parole) di essere stato convocato dal presidente nel pomeriggio di quello stesso giorno».
La relazione dà conto di quanto avviene nelle settimane successive con i contatti tra Tarantini e i suoi possibili partner in affari (compreso Paolo Berlusconi). E poi i finanzieri annotano: «A rassicurare definitivamente Tarantini ci pensava lo stesso Berlusconi che in data 5 febbraio 2009 lo informava di aver parlato con Guarguaglini il quale gli aveva assicurato che le trattative stavano proseguendo regolarmente».
Tarantini ha sempre negato che «Berlusconi per ricambiarmi delle donne mi mandò da Bertolaso». E invece, come viene ribadito nell'informativa «è stato accertato che Berlusconi, su iniziativa di Tarantini, promosse un incontro tra quest'ultimo (accompagnato dall'imprenditore Enrico Intini) e l'allora capo della Protezione civile Guido Bertolaso, incontro al quale lo stesso Berlusconi - riferiva Tarantini - si era offerto di partecipare per dare maggiore solennità allo stesso».
Poi gli investigatori trascrivono una telefonata del 5 novembre 2008 con l'amico Salvatore Castellaneta «durante la quale Tarantini lo informa che Berlusconi la sera prima gli aveva confidato di aver lasciato la brochure informativa sul Gruppo Intini a Bertolaso e questi gli aveva assicurato che avrebbe chiamato Intini».
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