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PER EDI RAMA, IDDIO NUN È TRINO: E' QUATTRINO! – AL NETTO DEL FLOP DEI CENTRI MIGRANTI, IL PREMIER ALBANESE INCASSA GROSSI DIVIDENDI DAL VERTICE A VILLA PAMPHILI CON GIORGIA MELONI: LA DUCETTA HA RIBADITO L’IMPEGNO DELL’ITALIA PER L’INGRESSO DELL’ALBANIA IN UE. POI CI SONO GLI ACCORDI INDUSTRIALI: FINCANTIERI COSTITUIRÀ UNA JOINT VENTURE CON L’ALBANESE KAYO PER LA COSTRUZIONE DI SETTE NAVI NELLA BASE DI PASHA LIMAN, CHE SARÀ ANCHE AMMODERNATA – NEGLI ACCORDI SONO PREVISTI DUE PATTUGLIATORI PER LA GUARDIA COSTIERA ALBANESE. E POI ENERGIA, CONNETTIVITÀ, INFRASTRUTTURE E TRASPORTI…

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Estratto dell’articolo di Giulia Merlo per www.editorialedomani.it

 

edi rama giorgia meloni foto lapresse

Il clima del vertice intergovernativo tra Italia e Albania è quello di un incontro tra vecchi amici. Abbracci e sorrisi tra Giorgia Meloni ed Edi Rama […] i temi sul tavolo erano i più vari: dall’economia alla sanità, dai migranti alla difesa, tanto che sono stati ben 16 gli accordi siglati in una giornata che i due premier hanno definito «storica». […]

 

Del resto, è stato fatto notare da Meloni, Roma è il primo partner commerciale di Tirana e le imprese italiane in Albania sono circa tremila, dunque «l’obiettivo è dare a questa presenza una profondità sempre maggiore».

 

[…] Eppure, a oggi il principale punto di interesse del governo in Albania rimangono i centri per i rimpatri: costati svariati miliardi e praticamente fermi a causa delle difficoltà giudiziarie rispetto al diritto dell’Unione europea.

 

centro migranti albania

E Meloni non ha potuto tirarsi indietro rispetto alle domande. «Il protocollo Italia-Albania funzionerà quando entrerà in campo il nuovo Patto di migrazione e asilo», ha detto, e non ha rinunciato all’affondo nei confronti della magistratura che ha bloccato i trasferimenti di migranti da Bangladesh e Tunisia, considerandoli ancora paesi non sicuri nonostante la nuova proposta della Commissione europea sui paesi sicuri li annoveri.

 

«Quello che accadrà è che in ogni caso i centri funzioneranno esattamente come avrebbero dovuto funzionare dall’inizio. E quindi noi avremmo perso due anni per finire esattamente come era all’inizio. La responsabilità non è la mia», ha detto. I centri «funzioneranno», insomma, e la responsabilità del temporaneo blocco non è del suo governo, che andrà avanti.

 

[…]

 

edi rama e giorgia meloni vertice intergovernativo italia albania villa pamphilij roma 2

Al netto delle rispettive dichiarazioni di partnership e amicizia, a incassare i dividendi maggiori dal vertice è stato il premier albanese Edi Rama, che in conferenza stampa non ha nascosto l’entusiasmo. Meloni ha ribadito l’impegno dell’Italia per l’ingresso dell’Albania in Unione europea, spingendosi anche a sperare che «i negoziati politici si possano aprire durante il semestre di presidenza dell’Italia» nel 2028 e «siamo pronti ad accompagnare l’Albania».

 

Il successo non è solo politico ma anche industriale. Il vertice ha portato ad accordi che arricchiranno Tirana: l’italiana Fincantieri e dall’albanese Kayo costituiranno una joint venture che costruirà sette navi nella base navale albanese di Pasha Liman, che con l’occasione sarà ammodernata. Un’impresa congiunta che «darà lavoro e conoscenza per giovani albanesi, che saranno pagati bene».

 

giorgia meloni edi rama foto lapresse

Non solo, negli accordi sono anche previste la consegna di due pattugliatori alla Guardia costiera albanese da parte della Guardia costiera italiana, una serie di crediti a favore della protezione civile albanese, un accordo per il supporto alle pmi albanesi tra Simest e l’Albanian Investment Development Agency (Aida) e un memorandum tra Leonardo e Kayo sulla cooperazione nel settore della difesa.

 

E poi energia, connettività, infrastrutture e trasporti, con l’ipotesi di realizzare il Corridoio VIII, la dorsale che parte dalla Puglia e arriva al Mar Nero passando per l’Albania, «per fare dell’Adriatico un corridoio strategico».

 

giorgia meloni accoglie edi rama a villa pamphilij 1

La sinergia Italia-Albania rimane dunque al centro della strategia meloniana in politica estera, con la convinzione che i Cpr oggi fermi siano la chiave di volta per gestire l’immigrazione. Il «funzioneranno», però, alle opposizioni non basta. «Hai fallito», ha detto la segretaria dem Elly Schlein, e le opposizioni hanno ribadito la richiesta di una sua informativa urgente.

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