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Un presidente già sabato, al quarto scrutinio, per evitare di incartarsi come la volta scorsa. Matteo Renzi mostra di crederci ed è pronto a tirare fuori il suo coniglio bianco dal cilindro.
Ma un nome già ci sarebbe, in grado di mettere d’accordo tutto il Pd e tutta Forza Italia: quello di Giuliano Amato, torinese, 76 anni, ex braccio destro di Craxi e due volte premier.
Amato ha il pregio di mettere d’accordo le minoranze dei due partiti del Nazareno. Piace ai bersaniani perché è una figura sufficientemente forte e autonoma dal premier, in grado, sulla carta, di dire anche qualche “no” all’esuberante Renzi. Una qualità, per esempio, che non viene vista nella candidatura Padoan, pur stimato da tutti nel partito. E i fittiani sono convinti che Amato presidente sarà in grado di non farsi stringere nella morsa Renzi-Berlusconi.
Contemporaneamente, il Dottor Sottile piace per il suo profilo internazionale. Specie dopo le elezioni greche, a Bruxelles si augurano che il successore di Napolitano sia qualcuno il cui europeismo sia una garanzia. Amato è stato anche ministro del Tesoro, ha buone entrature al Fondo monetario internazionale e, al contrario di Romano Prodi, rassicura parecchio anche Gran Bretagna e Stati Uniti. Non è un caso che il suo più convinto sostenitore sia proprio Giorgio Napolitano, che con discrezione si dà da fare per lui.
angela merkel a firenze con renzi 5
L’unico un po’ perplesso pare che sia Renzi. Da un lato avverte come un filo spiacevole il pressing sul nome di Amato e sospetta che sia un candidato nato per metterlo in difficoltà e limitarlo, dall’altro ha avuto rassicurazioni da più di un mediatore sul fatto che l’ex premier non si metterebbe mai a cercare di fargli ombra perché “conosce i riti del potere ed è un uomo di mondo”.
franco frattini michaela biancofiore
In attesa di vedere se Renzi darà il via libera ad Amato, c’è già chi scommette su chi sarebbe il segretario generale del Quirinale nel caso l’ex esponente socialista diventasse presidente. Il nome più gettonato è uno di quelli pesanti: l’ex ministro Franco Frattini, un passato da berlusconiano stretto.
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