DAGOREPORT - MA QUALE TIMORE DI INCROCIARE DANIELA SANTANCHÈ: GIORGIA MELONI NON SI È PRESENTATA…
Roberto Petrini per “la Repubblica”
Stampare 8 miliardi di monete nel giro di poche settimane, operare nella massima segretezza, far scattare il D- Day, con relativo annuncio il venerdì sera a mercati chiusi per lanciare il lunedì mattina la Nuova Lira svalutata presumibilmente del 15-25 per cento, prevedere un parziale default del debito, avvertire con un minimo di anticipo l'Fmi e le maggiori banche centrali della mossa italiana in vista della riapertura dei mercati.
È questo il Piano B, uno scenario da incubo - sottoscritto da Paolo Savona - per l'uscita dall' euro messo a punto da «Scenari economici», il sito animato dall' economista Antonio Rinaldi che il 3 ottobre del 2015 presentò nei minimi dettagli il programma per riportare l'Italia alla propria « sovranità monetaria». Un convegno dove fu illustrato uno studio di fattibilità dettagliato: una sorta di memorandum chiavi in mano per mollare l'euro in un week end.
Il sito, che contiene le oltre 60 slide del piano B, è ormai sotto i riflettori: anche perché lo stesso Savona, candidato bocciato dal Quirinale per la carica di ministro dell'Economia, ha utilizzato « Scenari economici» per veicolare le sue note degli ultimi giorni. Ed anche ieri, sempre sullo stesso «se» , è tornato alla carica polemizzando con il Presidente della Repubblica: «Ho subito un grave torto, sulla base di un paradossale processo alle intenzioni di voler uscire dall' euro e non a quelle che professo», ha scritto.
Tuttavia se il professore ribadisce la sua volontà di restare nell'euro non sembra rinnegare la necessità di un Piano B, il cosiddetto colpo in canna: «La teoria dei giochi raccomanda di non rivelare i limiti all'azione, perché altrimenti si è già sconfitti».
Tuttavia il Piano B, firmato tra gli altri dallo stesso Savona e da Rinaldi, è stato percepito come un rischio reale dai mercati fino ad oggi frenati proprio dal concetto di "irreversibilità" dell'euro. La conseguente minaccia di declassamento, il rischio di speculazione e i riflessi sul risparmio hanno così indotto Mattarella ad alzare il segnale dello stop.
Ed in effetti a leggere i dettagli del Piano B c'è da rabbrividire, almeno per la pericolosa sequenza di eventi previsti. L'operazione dovrebbe scattare un venerdì sera, con contestuale annuncio pubblico e chiusura immediata di tutte le operazioni bancarie e finanziarie: il lunedì mattina salari, pensioni prezzi dovrebbero essere convertiti al tasso di 1 a 1 in Nuove Lire.
La transizione immediata delle prime ore dovrebbe avvenire con moneta elettronica o assegni, in attesa che nelle settimane successive si stampino 8 miliardi di Nuove Lire da distribuire. Contestualmente anche il debito sarà rinominato nella nuova valuta, fortemente svalutata. E non è finita: il piano prevede un default controllato ( il debito scenderebbe al 60- 80 per cento del Pil) e una rinegoziazione con i creditori internazionali.
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