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IL PIANO PER USARE GLI ASSET RUSSI CONGELATI SI COMPLICA – IL BELGIO È CONTRARIO, LA FRANCIA SI CHIAMA FUORI E ANCHE I PARTNER EXTRA-UE, COME IL GIAPPONE, RESPINGONO LA PROPOSTA DI ADERIRE ALLO SCHEMA – L’IPOTESI, CALDEGGIATA DALLA COMMISSIONE, CON L’OK DELLA GERMANIA E LA SPINTA DEI PAESI NORDICI, PREVEDE UN PRESTITO DI RIPARAZIONE DA FINANZIARE CON EUROBOND GARANTITI DAI BENI RUSSI: SOLO QUANDO MOSCA PAGHERÀ LE RIPARAZIONI, ALLORA KIEV RIMBORSERÀ I TITOLI. IL RISCHIO È CHE CIÒ NON AVVENGA MAI…

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MEDIA,IL GIAPPONE RESPINGE LA RICHIESTA UE PER PIANO ASSET RUSSI

VLADIMIR PUTIN - RUBLO

(ANSA) - Il Giappone ha respinto la proposta dell'Unione Europea di aderire all'iniziativa di Bruxelles volta a utilizzare i beni statali russi congelati per fornire sostegno finanziario all'Ucraina. Lo scrive Politico.   

 

Secondo il media, ieri, durante un incontro virtuale dei ministri delle finanze del G7, Tokyo ha risposto freddamente alla richiesta di Bruxelles di applicare i meccanismi europei per il trasferimento all'Ucraina del valore monetario degli asset sovrani russi detenuti presso la belga Euroclear.   

 

ursula von der leyen volodymyr zelensky

Il Giappone avrebbe segnalato di non essere in grado di utilizzare circa 30 miliardi di dollari di beni russi congelati detenuti sul suo territorio per erogare un prestito all'Ucraina, hanno riferito a Politico due diplomatici dell'UE informati sulle discussioni. Per Politico, il ministro delle finanze giapponese Satsuki Katayama ha escluso l'utilizzo di risorse russe a causa di problemi legali.  

 

La Commissione europea auspica che gli Stati membri dell'Ue possano raggiungere un accordo sull'utilizzo di un massimo di 210 miliardi di euro di beni russi sanzionati prima del vertice del 18 dicembre. Tuttavia, il governo belga, Stato presso cui sono depositati questi fondi, si oppone per timore che il Belgio possa dover un giorno rimborsare l'intero importo, se le circostanze dovessero cambiare e la Russia dovesse esigere la restituzione dei fondi.

 

putin on fire

Una delle condizioni poste dal Belgio è allora che anche altri paesi del G7 al di fuori dell'Ue forniscano all'Ucraina prestiti finanziati dai beni russi congelati che detengono nelle loro giurisdizioni. Tuttavia, Stati Uniti e Giappone si sono rifiutati di aderire alla proposta di Bruxelles.

 

SPINTA PER USARE I BENI RUSSI CONGELATI

Estratto dell’articolo di Francesca Basso per il “Corriere della Sera”

 

La sopravvivenza dell’Ucraina passa dal sostegno finanziario che metteranno in campo gli Stati membri. I leader Ue si sono impegnati a prendere una decisione il 18 dicembre al Consiglio europeo, ma l’intesa ancora non si vede all’orizzonte. Gli Stati però stanno serrando i ranghi.

 

antonio costa ursula von der leyen foto lapresse

Per dare sostegno «con forza» alla proposta della Commissione di usare gli asset immobilizzati della Banca centrale russa per finanziare un «prestito di riparazione» all’Ucraina da 90 miliardi erogato in più tranche, i leader di Estonia, Finlandia, Lettonia, Lituania, Polonia, Svezia e Irlanda hanno scritto alla presidente Ursula von der Leyen e al presidente del Consiglio europeo António Costa.

 

Per questi Paesi «oltre ad essere la soluzione più fattibile dal punto di vista finanziario e più realistica dal punto di vista politico, risponde al principio fondamentale del diritto dell’Ucraina al risarcimento dei danni causati dall’aggressione».

 

DONALD TRUMP - VOLODYMYR ZELENSKY - CASA BIANCA, 17 OTTOBRE 2025 - FOTO LAPRESSE

[…] La proposta della Commissione prevede di adottare la decisione sul prestito di riparazione a maggioranza qualificata ma mettere da parte i dubbi politici e legali del Belgio, che ospita la società Euroclear che detiene la maggior parte dei beni russi congelati(circa 185 dei 210 miliardi di asset russi immobilizzati nell’Ue) è molto delicato.  […]

 

Tuttavia, secondo fonti diplomatiche, ci sarebbero altri Paesi che si «nascondono» dietro alle perplessità del Belgio e che nutrono dubbi nei confronti della soluzione estremamente innovativa dal punto di vista giuridico messa in campo dalla Commissione, che la stessa von der Leyen ha ammesso essere «complessa» ma con l’effetto di «aumentare il costo della guerra per la Russia».

 

volodymyr zelensky e donald trump a new york

Il prestito di riparazione all’Ucraina prevede eurobond senza cedola, garantiti dai beni russi che non verrebbero confiscati. E solo quando Mosca pagherà le riparazioni, allora Kiev rimborserà i titoli (il rischio è che ciò non avvenga mai).

 

Gli Stati Ue devono però mettere le garanzie e alcuni Paesi, come ad esempio la Francia, devono passare dai Parlamenti nazionali. Il massimale teorico è di 210 miliardi, gli asset in Euroclear più 25 miliardi depositati nelle banche commerciali, di cui 18 in istituti francesi come ha rivelato il Financial Times , evidenziando che finora Parigi ha evitato di rivelare dove sono conservati e altri dettagli, con grande irritazione di alcune altre capitali.

VLADIMIR PUTIN - PATRIMONIO E RUBLI

 

Sul totale dei 210 miliardi, l’Italia potrebbe dover fornire garanzie per 25,1 miliardi, sulla base di un contributo del 12% calcolato sul reddito nazionale lordo, in linea con la quota italiana al Bilancio Ue. La Francia 34 miliardi e la Germania fino a 52 miliardi.

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