DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E…
Maria Elena Vincenzi per www.repubblica.it - Roma
Non bastasse l'iscrizione di Virginia Raggi nel registro degli indagati, ieri all'ufficio delibere del Campidoglio si è presentata anche la Guardia di Finanza. Gli investigatori del nucleo di polizia tributaria sono andati in Comune per delle acquisizioni. Inchiesta ancora agli inizi e per il momento top secret, ma certo un'altra tegola per la sindaca che lunedì prossimo siederà davanti al procuratore aggiunto Paolo Ielo e al pubblico ministero Francesco Dall'Olio che l'accusano di aver favorito Renato Marra, fratello dell'ex capo del personale e fedelissimo della prima cittadina Raffaele, in carcere dal 16 dicembre 2016 con l'accusa di corruzione.
virginia raggi sul tetto del comune con salvatore romeo
I magistrati chiederanno conto alla sindaca grillina di una serie di intercettazioni che, però sembrano non lasciarle molto scampo. Le conversazioni agli atti del fascicolo sono parecchio esplicite. E dimostrano che la prima cittadina sapeva che Raffaele Marra aveva avuto un ruolo nella promozione del fratello a capo dell'ufficio turismo e che, soprattutto, ha mentito alla responsabile anticorruzione del Campidoglio, Mariarosa Turchi, mettendo per iscritto di essere stata l'unica a decidere, "in autonomia" della promozione di Marra fratello da comandante di gruppo dei vigili urbani a capo della direzione turismo. Un incarico per il quale avrebbe ricevuto 20mila euro in più. Senza che il suo ex capo del personale intervenisse in alcun modo.
Ma a smentirla c'è una conversazione, trovata sul cellulare di Marra dai carabinieri del nucleo investigativo, in cui si arrabbia con il suo braccio destro, a promozione fatta: "Quella cosa dello stipendio - scrive - mi mette in difficoltà. Me la dovevi dire". E Marra risponde: "Ma io te l'avevo detto. E in ogni caso se fosse diventato comandante del corpo dei vigili urbani come avrebbe meritato, avrebbe avuto lo stesso aumento". Parole che dimostrano non solo come l'ex capo del personale sapesse, ma anche come si desse da fare per il fratello.
Ecco, per tutto questo la Raggi è accusata di abuso d'ufficio e falso in atto pubblico aggravato dal fatto di averlo commesso per nascondere altro reato. E le prove sono, tutte documentali, sono così chiare che la procura potrebbe anche decidere, dopo l'interrogatorio, di chiedere il giudizio immediato. Ancora è prematuro, ma è una possibilità.
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