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Quattro ore di incontro poi il disco verde. "Si va avanti" annuncia Pier Luigi Bersani dopo il vertice durato l'intera mattinata tra i suoi di Mdp e Giuliano Pisapia leader di Campo progressista. Del resto anche secondo il sindaco di Milano "c'è consonanza di obiettivi e percorsi, abbiamo fatto un importante passo avanti".
La prima novità che emerge dal faccia a faccia è che i fuoriusciti dal Pd riconoscono la leadership, il ruolo guida dello stesso Pisapia. "Assolutamente sì", risponde Bersani, intercettato dai giornalisti alla fine. Un esito non scontato, questo, per i protagonisti della riunione: a guidare la delegazione di Campo progressista anche Bruno Tabacci, mentre Mdp è rappresentata da Roberto Speranza, lo stesso Bersani, Massimo D'Alema, Arturo Scotto, Massimiliano Smeriglio.
Già, perché i primi segnali ad agosto erano stati tutt'altro che incoraggianti. Le posizioni erano talmente lontane che un analogo incontro era saltato ad agosto prima della pausa estiva. Il cantiere aperto da Pisapia il primo luglio con la manifestazione di Piazza Santi Apostoli dal titolo "Insieme" era un gancio rimasto sospeso. In ultimo i dissidi sulla candidatura di sinistra in Sicilia avevano acuito le tensioni. Adesso invece "si va avanti".
Ma su quali basi? Intanto, "abbiamo deciso di fare un'assemblea democratica entro l'autunno, dobbiamo vedere le date ma abbiamo deciso di farla", spiega Guglielmo Epifani di Mdp. Il nodo della corsa del 5 novembre nell'isola resta invece sospeso, a quanto sembra. "Ne abbiamo parlato ma altre strade sono state rese impossibili da accordi romani", ha tagliato corto l'ex segretario Cgil a proposito di una candidatura unitaria, dopo che i partiti della sinistra hanno schierato Claudio Fava in antitesi al rettore Fabrizio Micari scelto da Pd e Ap e da Leoluca Orlando (vicino a Pisapia).
orlando dalema bersani boldrini pisapia
Il comunicato congiunto finale traccia le prime linee guida della bozza di accordo. Intanto sui rapporti col governo: "Nelle prossime ore avvieremo un confronto stringente col governo in vista della legge di bilancio per conseguire l'obiettivo di una svolta sulle politiche economiche e sociali a partire dal lavoro, dalla scuola e dalla sanità", si legge. Sulla legge di stabilità chiedono "una svolta vera". Ancora, ius soli "imprenscindibile e no a qualsiasi rinvio". Infine legge elettorale: "Irresponsabile chi immagina di andare al voto con due sistemi elettorali disomogenei". Dunque, riforma in tempi brevi.
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