DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA…
Emanuele Buzzi per “corriere.it”
«Beppe Grillo dice che l’astensionismo non ha colpito il Movimento? Dire che abbiamo preso gli stessi voti del 2010 o poco più vuole dire accontentarsi. Nel panorama complessivo, con tutte le attenuanti del caso, è evidente che siamo scesi al 13%: l’astensionismo ha penalizzato anche noi».
Il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, il giorno dopo il voto, dice di «non aver ricette» per i Cinque Stelle, ma invoca un chiarimento.
«È il caso di interrogarsi in modo serio una volta per tutte. Dopo le Europee avevamo detto di fare autocritica, ma poi non è stato così. Ora serve un percorso condiviso».
Alcuni parlamentari stanno invocando un ritorno in tv o in piazza.
«Non si tratta di sposare una linea o l’altra. Quello che mi spiacerebbe è cambiare senza confrontarsi tutti insieme. Incontriamoci».
Ha già idee al riguardo? Ha una strada in mente?
«Dico solo facciamo un programma il più partecipativo possibile. Invece di dividerci sulle differenze è ora di trovare una linea comune; la mancanza esasperata di regole ha dato vita alle spaccature.
Così nascono i sottogruppi di chi pensa di essere più puro degli altri. Adesso non bisogna più aspettare. Se andiamo a votare ad aprile siamo pronti? Penso di no, ma non spetta a me dirlo» .
FEDERICO PIZZAROTTI CON LA MOGLIE CINZIA
Pensa che l’incontro che lei ha organizzato a Parma il prossimo 7 dicembre possa essere la sede appropriata per discutere?
«No, è nato sotto un altro spirito, non è l’evento per parlare di queste cose. Però potrebbe essere un primo momento per confrontarsi e analizzare le cose fatte. L’incontro di Parma è e resta dedicato al nuovo statuto comunale e all’esperienza dell’amministrazione territoriale. Mi auguro che possa essere come Italia 5 Stelle (la kermesse organizzata ad ottobre al Circo Massimo, ndr ) - in piccolo stavolta - un bel momento di condivisione».
Ma quale è stata la causa di questo crollo al voto?
«Gli italiani sono stanchi e questa cosa non è da imputare a nessuno in particolare. Forse se la loro risposta è non andare alle urne, bisogna chiedersi quale sia il messaggio che il Movimento sta dando, per riformularlo. C’è anche chi è riuscito a interloquire con le persone: la Lega, per esempio, ha colto un risultato inaspettato in Emilia-Romagna».
GIANROBERTO CASALEGGIO E ELENA SABINA DEL MONEGO
Non crede che le espulsioni abbiamo pesato sull’esito elettorale per voi?
«No, sono troppo lontane nel tempo. Qui nessuno sapeva dell’esistenza delle Regionali: sono passate sotto traccia. Il punto sulle espulsioni è sempre sul come e sul perché. Se sono inspiegabili pesano più che altro sulla voglia di partecipare, possono scoraggiare chi vuole avvicinarsi attivamente».
Senta, Grillo è stato a Parma prima del voto. Lo ha incontrato?
«Era in visita privata, da amici, non era una visita politica e non è una cosa strana. Certo, diciamo che poteva anche segnalarmi la sua presenza però».
L’assenza del leader in campagna elettorale ha pesato?
«Sì, ma il fatto che si sia corso con le nostre gambe non è necessariamente un elemento negativo. Se Grillo avesse chiarito dall’inizio i suoi programmi forse ci si sarebbe organizzati diversamente, così ci ha sorpreso. La sua presenza qualcosa avrebbe spostato certamente - non so quanto parlando di percentuali - ma non tanto da raccogliere tutto lo scontento di chi ha preferito disertare le urne».
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