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Giulio De Santis per corriere.it
Cesare Paladino, il gestore del «Grand hotel Plaza», ha patteggiato un anno, due mesi e diciassette giorni di pena per aver trattenuto due milioni e 47mila 677 euro della tassa di soggiorno versata dai clienti. L’accusa contestata dal pm Alberto Pioletti al padre della fidanzata dell’attuale Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, è di peculato.
L’hotel Plaza di Roma
Dalle indagini è stato accertato che Paladino, 77 anni, ha omesso i versamenti per cinque annualità, tra il 2014 e il 2018. Ogni cliente deve versare 7 euro all’albergo in cui è ospitato. Il titolare poi si occupa di girare la somma al Comune entro il sedicesimo giorno della fine di ciascun trimestre solare: un deadline mai rispettata da Paladino, amministratore unico della società Unione esercizi alberghieri di lusso srl, che gestisce la struttura.
La somma già versata al Campidoglio
Ma, con il patteggiamento, la partita per Paladino non si è ancora conclusa. L’albergatore ha infatti restituito l’intera somma al Campidoglio, ma a distanza di anni. Quei soldi versati sono stati quindi tenuti su un conto bancario, e in questi anni hanno maturato degli interessi, secondo un calcolo approssimativo del Comune, pari a 400mila euro. Somma non ancora versata nelle casse comunali e che il Campidoglio potrebbe avere tutto l’interesse a recuperare.
OLIVIA E CESARE PALADINOCESARE PALADINO E EWA AULINOLIVIA PALADINOOLIVIA PALADINO
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