DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO…
Estratto dell’articolo di a. ba. per "la Stampa"
«Abbiamo raggiunto i cinquantadue obiettivi della quinta rata». Roma, Palazzo Chigi, ieri. Durante la riunione della cabina di regia sul Piano nazionale di ripresa il ministro Raffaele Fitto annuncia la richiesta alla Commissione europea dei 10,5 miliardi previsti nel secondo semestre di quest'anno. Avrebbero dovuto essere 18, nel frattempo il governo aveva chiesto e ottenuto la rimodulazione del Piano, e il taglio di 17 obiettivi del semestre, inizialmente 69.
Il governo ha in sostanza ottenuto più tempo per alcuni obiettivi e investimenti, spostati sulla decima rata, l'ultima. E però fra gli obiettivi rimasti da raggiungere entro fine anno uno era più importante e difficile degli altri: l'approvazione in via definitiva della legge sulla concorrenza.
raffaele fitto presenta le modifiche al pnrr 4
Attendeva di essere approvata dal 2022, e l'ha votata la Camera nel pomeriggio con 153 sì, 93 no e 16 astenuti. Dentro c'è di tutto: dall'aumento del limite per le emissioni della tecnologia 5G (in Italia erano particolarmente stringenti) alla conferma delle deroghe per bar e ristoranti in vigore sin dalla pandemia. [...]
L'annuncio del governo non significa in sé che i nuovi fondi siano ottenuti. Basti citare il caso della terza rata in scadenza l'anno scorso, il cui ok di Bruxelles è arrivato solo a settembre. Gli uffici della Commissione europea valutano gli impegni e gli obiettivi uno per uno.
In quel caso l'intoppo fu la difficoltà a verificare l'obiettivo relativo all'aumento dei posti letto per gli studenti universitari, poi stralciato e rinegoziato. L'altro aspetto sul quale il governo ha ancora parecchio da fare è relativo all'effettivo utilizzo delle risorse. L'analisi più recente di un organismo indipendente - l'Ufficio parlamentare di bilancio - dice che fin qui l'Italia ha sì impegnato i due terzi dei fondi a disposizione, ma ne ha spesi appena 28 miliardi, il 14 per cento dei quasi duecento del piano.
giorgia meloni giancarlo giorgetti raffaele fitto
Per dirla diversamente: una volta ottenuta la quinta rata avremo incassato 102 miliardi, ma la cifra effettivamente spesa è ancora un terzo. Un caso emblematico è quello della sanità: dei quindici miliardi a disposizione ne abbiamo speso fin qui l'un per cento. Parte dei ritardi sono dovuti al lungo lavoro necessario a concentrare a Palazzo Chigi i poteri di gestione del Piano. […]
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