LA POLITICA VADA DOVE VUOLE, LA VERITÀ È CHIARA E LA RIBADISCE IL PRESIDENTE MATTARELLA: “L’UCRAINA E’ STATA VITTIMA DI UNA BRUTALE AGGRESSIONE IN SPREGIO DELLE PIÙ BASILARI NORME DI CONVIVENZA INTERNAZIONALE, INFRANGENDO SOLENNI IMPEGNI ASSUNTI NEL 1994, FACENDO CENTINAIA DI MIGLIAIA DI VITTIME ANCHE TRA LA POPOLAZIONE CIVILE” - ALLA FACCIA DEL SILENZIO DI GIORGIA MELONI DAVANTI ALLE BALLE DI TRUMP SU ZELENSKY, MATTARELLA LODA LA “CORAGGIOSA RESISTENZA UCRAINA A DIFESA DELLA PROPRIA INDIPENDENZA E DELLA LIBERTÀ DELLE SUE SCELTE NAZIONALI” (TEMA CHE DOVREBBE STARE A CUORE AI COSIDDETTI SOVRANISTI), ESPRIME UNA “SEVERA CONDANNA” DEL COMPORTAMENTO DI MOSCA E AUSPICA COLLOQUI PER DEFINIRE UNA “PACE GIUSTA”

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Estratto dell’articolo di Ugo Magri per www.lastampa.it

Un avviso per i naviganti. Ovvero un promemoria a scanso di equivoci, casomai ce ne fosse bisogno: l’Ucraina è stata vittima di una «brutale aggressione» in spregio «delle più basilari norme di convivenza internazionale», infrangendo «solenni impegni assunti nel 1994», facendo «centinaia di migliaia di vittime anche tra la popolazione civile, «volutamente» devastando le infrastrutture del paese.

DONALD TRUMP GIORGIA MELONI

Sergio Mattarella riepiloga una per una le ragioni del sostegno a Kiev in un giorno molto speciale: non solo cade il terzo anniversario dell’invasione russa, ma l’Onu vota la risoluzione di solidarietà all’Ucraina da cui si dissociano gli Usa, l’Unione europea approva un nuovo pacchetto di sanzioni contro il Cremlino e a Washington si riunisce il G7 con Giorgia Meloni collegata da remoto.

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Nessun controcanto al governo, specificano al Quirinale; tantomeno una messa a punto dopo gli equilibrismi della premier alla Convention dei conservatori americani. Qualora ci fossero stati dubbi sulla linea meloniana, aveva già provveduto ieri mattina a diradarli il sottosegretario a Palazzo Chigi, Giovanbattista Fazzolari, dichiarandosi «fiero» della vicinanza al popolo ucraino «che ha conosciuto sulla propria pelle l’oppressione e la violenza sovietica». Nessun tentennamento, insomma.

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Mattarella non è l’unico capo di Stato europeo a farsi sentire. Dalla Germania fresca di elezioni il presidente Frank-Walter Steinmeier sfodera toni rinfrancati. Garantisce che i tedeschi saranno al fianco dell’Ucraina «finché continuerà questa guerra» con aiuti di ogni tipo, militari compresi.

Mattarella non entra nel merito ma loda la «coraggiosa resistenza ucraina a difesa della propria indipendenza e della libertà delle sue scelte nazionali» (tema che dovrebbe stare a cuore dei sovranità cosiddetti). Esprime una «severa condanna» del comportamento di Mosca, auspica un «rapido avvio di colloqui» per definire una «pace giusta, in linea con i principi dell’Onu, garantita da efficaci misure di sicurezza che la rendano effettiva e definitiva». […]

volodymyr zelensky sergio mattarella 2sergio mattarella accoglie volodymyr zelensky al quirinale