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Fr. Bas. per "Il Corriere della Sera"
Il consiglio di amministrazione di Finmeccanica, società partecipata dal Tesoro con il 30,2%, dopo le deliberazioni dell'assemblea degli azionisti, ha nominato presidente della società Giovanni De Gennaro (due giorni fa il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, ne aveva ufficializzato la candidatura) e ha confermato l'ammiraglio Guido Venturoni nella carica di vicepresidente.
Nel board è entrato anche l'ambasciatore Alessandro Minuto Rizzo. Mentre Dario Frigerio ha sostituito il consigliere Christian Streiff, presente nel board in rappresentanza dei fondi azionisti, che si è dimesso a fine maggio per «motivi personali».
Sulla candidatura di De Gennaro ha espresso parere favorevole l'Antitrust, escludendo incompatibilità con la sua passata attività di governo nell'esecutivo Monti, nel quale il prefetto ricoprì la carica di sottosegretario alla presidenza con delega ai servizi segreti. L'Antitrust ha precisato che la produzione di sistemi di sicurezza non rappresenta l'attività prevalente di Finmeccanica.
Il rappresentante del Tesoro, Stefano di Stefano, ha proposto al consiglio di attribuire a De Gennaro le deleghe «internal audit, area rapporti istituzionali, sicurezza di gruppo», che sono state confermate dal board. Mentre le strategie industriali e internazionali restano all'amministratore delegato e direttore generale Alessandro Panza. Il board resterà in carica fino a conclusione del suo triennio, cioè fino all'assemblea sul bilancio nella primavera 2014.
Il governo sta seguendo con grande attenzione il processo di riorganizzazione e di rilancio delle attività delle aziende del gruppo, come ha spiegato il sottosegretario allo Sviluppo economico, Claudio De Vincenti, rispondendo a una interpellanza in Senato.
Per il sottosegretario c'è bisogno di chiarire meglio il core business di Finmeccanica e di dare anche nel settore civile, «ma in particolare - ha rimarcato - sto pensando ad Ansaldo Energia e Ansaldo Breda, partnership anche internazionali che consentano un miglioramento della posizione di mercato di queste due aziende».
Intanto il Tribunale di Utrecht ha respinto tutte le richieste di Ansaldo-breda e ha dato ragione nella disputa sul treno ad alta velocità Fyra alle società ferroviarie di Olanda e Belgio, la Ns e la Sncb, che hanno deciso di rescindere il contratto. A quest'ultima ha dato anche il via libera per il recupero di 37 milioni di euro.
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